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 2023  giugno 07 Mercoledì calendario

“CALTA” NON PERDONA CHI TOCCA I SUOI INTERESSI – IL VICE DIRETTORE VICARIO DEL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI, SI È DIMESSO IMPROVVISAMENTE LUNEDÌ 5 GIUGNO. IL GIORNO PRIMA ERA USCITO UN ARTICOLO A SUA FIRMA SULLA “GESTIONE ITALIANA A RISCHIO” IN PIRELLI, MOLTO INFORMATO E CRITICO VERSO PECHINO – DETTAGLIO NON SECONDARIO: CALTAGIRONE CONTROLLA LA "AALBORG PORTLAND WHITE", AZIENDA DI CEMENTO CON STABILIMENTI IN CINA - POSSIBILE CHE NESSUNO (IL DIRETTORE O L’EDITORE) ABBIA LETTO L’ARTICOLO PRIMA DI MANDARLO IN STAMPA? CERCAVANO SOLO UN PRETESTO? DOPO LA BATTAGLIA (PERSA) PER GENERALI, DE PAOLINI ERA FINITO SULLA GRATICOLA -

Estratto da www.professionereporter.eu Fino alle ore 19 di lunedì 5 giugno Osvaldo De Paolini, 73 anni, Vicedirettore vicario del Messaggero, plenipotenziario per l’economia, era al suo posto di lavoro. Con la consueta alacrità, la solita concentrazione. Senza tradire nervosismo o turbamenti. Poi, ha lasciato il giornale, per sbrigare alcune incombenze. A via del Tritone non è più tornato.

Alle 23,30 sulle pagine in lavorazione, sopra la gerenza, molti hanno notato sei righe intitolate “Comunicato dell’Editore”: “L’Editore informa di aver ricevuto le dimissioni del dott. Osvaldo De Paolini, Vice Direttore Vicario del Messaggero, con effetto 6 giugno 2023”. Brivido di gelo.

L’editore del Messaggero Francesco Gaetano Caltagirone ha abituato al cambio dei vertici dei suoi giornali in un batter d’occhio. […] Anche stavolta, con De Paolini, la velocità si abbina al mistero. Cosa è successo? Di sicuro è venuta meno la fiducia dell’Editore nel suo Vice Direttore Vicario.

[…]  De Paolini, nome di rilievo nel giornalismo italiano, accusato agli inizi degli anni ’90 di relazioni troppo strette con la concessionaria di borsa Lombardfin, arriva al Messaggero nel 2012.

E’ già stato caporedattore centrale del Sole 24 Ore, condirettore di Mondo Economico, direttore di Gente Money, vicedirettore del Giornale, direttore di Finanza & Mercati e direttore di MF Milano Finanza.

Al Messaggero è l’uomo che si occupa di economia, finanza, affari, prima con Cusenza, […] poi con Massimo Martinelli, che viene dalla cronaca e dalla giudiziaria. De Paolini avrebbe potuto anche diventare direttore quando Cusenza va via, ma resta al suo posto e continua a supervisionare le pagine dell’economia, guidate da Christian Martino (ex Sole, come lui) e l’inserto Molto Economia.

Lavora tanto, mantiene un’ampia gamma di relazioni, in particolare nel mondo bancario milanese, gestisce informazioni di prima mano, con accortezza. Conduce sul Messaggero l’aspra battaglia di Caltagirone per la conquista del Consiglio di amministrazione delle Assicurazioni Generali, campagna che non arriva a buon fine e si conclude nell’aprile 2022.

[…] Tutto procede fino alla fine dell’anno, quando il servizio Economia comincia ad essere messo sotto attenzione. Il direttore Martinelli convoca tutta la redazione e rivolge forti critiche sulla gestione quotidiana. Nelle riunioni del mattino frequenti sono gli attacchi al servizio, governato dal Vice Direttore Vicario De Paolini. Le pagine economiche vengono visionate dall’editore ogni giorno a metà pomeriggio.

Negli ultimi tempi, durante i cambiamenti ai vertici degli enti economici operati dal governo Meloni, Il Messaggero sceglie la linea della sobrietà. Nessun toto-nomine o indiscrezioni, solo nomi e cognomi, quando diventano ufficiali.

Poi, si arriva a domenica 4 giugno. Esce in prima pagina e nelle pagine di economia e sul sito (sabato alle 23,56, aggiornato domenica alle 13,26) un ampio pezzo di De Paolini, “Pirelli, l’ombra di Pechino: gestione italiana a rischio. Il governo valuta il Golden Power”. Si parla del gruppo Pirelli guidato da Marco Tronchetti Provera con la sua Camfin, controllato assieme al gruppo di Stato cinese Sinochem.

Si parla della richiesta di Pechino di aumentare il controllo politico e sui quadri dirigenziali. De Paolini aggiunge che il caso Pirelli non è isolato e che molti governi europei sono già intervenuti per tutelare gli asset nazionali e frenare la strategia espansionistica cinese. Notizie riservate, documenti, dettagli. Uno scoop, a tutti gli effetti.

[…] Meno di 48 ore dopo la pubblicazione del pezzo, De Paolini è fuori dal Messaggero. Non viene licenziato, si dimette ed è l’Editore a comunicarlo. La versione che viene fatta filtrare attribuisce la causa della fine del rapporto proprio al pezzo anti Cina. Ci sarebbero state proteste ufficiali del gigante asiatico (il Gruppo Caltagirone ha interessi sul territorio) e di conseguenza sarebbe stato offerto in cambio lo scalpo di De Paolini.

Su questo racconto pesano alcuni dubbi: un pezzo del genere deve essere stato letto dal direttore e -secondo le ultime regole in vigore al giornale- anche dall’Editore. Quindi, se nessuno si fosse reso conto del peso dell’articolo, le responsabilità andrebbero almeno condivise. […]

2. LA CINA È VICINA AL ‘MESSAGGERO’ Estratto da www.primaonline.it

C’è la pista cinese a spiegare le dimissioni/licenziamento di Osvaldo De Paolini dal Messaggero arrivate inaspettatamente ieri. La storia è legata all’articolo […] intitolato ‘Pirelli, l’ombra di Pechino: gestione italiana a rischio. Il governo valuta il golden power’ …” in cui De Paolini scriveva che Pirelli corre “un grave rischio” perché l’autonomia decisionale dell’azienda di pneumatici verrà limitata dal gruppo cinese Sinochem, l’azionista più importante (possiede il 37 per cento delle quote), che tuttavia fino a soli pochi giorni prima dichiarava di volerne “proteggere l’italianità”.

Secondo Il Messaggero, Sinochem non vuole soltanto essere più presente nei processi operativi di Pirelli, ma anche “azzerare il diritto per Camfin” […] di selezionarne i quadri dirigenziali”.

[…] La storia di Pirelli ha mobilitato tutto il mondo dell’informazione nostrano e anche il governo, ma nel gruppo Caltagirone ha avuto effetti collaterali indesiderati. Infatti tra le aziende europee attive in Cina c’è la Aalborg Portland White che opera nel cemento bianco con stabilimenti produttivi in Danimarca, Egitto, Malesia, e anche in Cina, controllata attraverso Vv la società danese Aalborg Portland A/S dal Gruppo Cementir, produttore leader nel mondo di cemento bianco, la cui maggioranza è del Gruppo Caltagirone che a sua volta attraverso Caltagirone Editore controlla il Messaggero per cui si è assistito una reazione a catena.

Il sacrificio di De Paolini, una vera perdita per il gruppo editoriale, è dunque il prezzo pagato per quietare possibili punizioni dalla Cina, sempre più vicina.