la Repubblica, 6 giugno 2023
Lettino e ombrellone costano sempre di più
Cara, carissima estate. Desiderata, attesa e lievitata. Tra gli strascichi di una piovosa primavera la stagione balneare ha aperto i cancelli per davvero nel Ponte del 2 giugno. E qui finiscono le buone notizie. Perché, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, stendersi in spiaggia costa fino al 25 per cento in più rispetto allo scorso anno. Lo dicono gli addetti del settore, costretti a ritoccare i listini per via dei prezzi di energia e concessioni, per «il costo della manodopera, quello della corrente e del gasolio con il quale alimentiamo i mezzi che puliscono gli arenili», spiega Marcello Giocondo, presidente campano del sindacato italiano balneari. E lo dice il Codacons, più ottimista, che stima aumenti tra il 10 e il 15 per cento.
Nel primo weekend di giugno, racconta l’indagine di Federconsumatori, le sdraio costavano già 9 euro invece che 6, l’ombrellone 13 euro e non più 11, l’abbonamento giornaliero 32 euro e non 28-29. E pure per andare sul mare col pattino, come diceva la canzone, bisogna tenere a portata di mano qualche monetina in più. I rincari oscillano tra il 12 e il 42 per cento, preludio d’agosto. E non fanno eccezione, a quest’elenco di rialzi, i servizi più cool della vita da spiaggia: corsi di yoga sul bagnasciuga, massaggi sul lettino, noleggio dei sup o la compagnia dei propri cani in riva al mare. Se, ad esempio, si vuole l’ombrellone in versione maxi allora si devono mettere in conto cinque euro in più. Tre euro in più costa il pilates al tramonto. Due euro e mezzo in aggiunta per le manovre linfodrenanti o ayurvediche. E così anche per i gazebo con il comfort di lettini deluxe. Persino spalmarsi la crema sarà più costoso, seppur necessario: +7,9 per cento sui prodotti di bellezza è l’impennata accertata dal Codacons.
Il viaggio in lungo e in largo sulle coste italiane conferma le rilevazioni a tavolino. Partenza dal Friuli Venezia Giulia: a Lignano Sabbiadoro un ombrellone e due lettini affittatiad agosto da mattina a sera costano 22,50 euro, l’anno prima 21,40. Sullo stagionale la differenza si percepisce meglio: in prima fila si pagano 1.455 euro contro 1.398 del 2022. Scendiamo verso la Toscana: l’ingresso giornaliero al Bagno Teresa di Viareggio costava 35 euro nel 2022 in alta stagione. Adesso quelloè il prezzo della bassa. Il conto in cassa ora è di 5 euro in più. Livorno: tariffe in su del 5 per cento in quasi tutti i bagni. Perché? «Aumento delle spese dell’energia», rispondono i titolari. Proseguiamo verso Sud: alla spiaggia di Carbonelli, Sabaudia, Lazio il costo per un ombrellone o per un lettino varia da 12 euro a 16 euro,a seconda che sia feriale o festivo. Lo scorso anno non superava 15 euro. Prendiamo il traghetto: toccare terra a Ponza o a Ventotene viene ora 5 euro, uno in più di un’estate fa.
Tagliamo l’Italia a metà, arriviamo a Giulianova, Abruzzo: quest’anno, in media, sdraiarsi all’ombra ha un prezzo del 10 per cento in più. Ed eccoci in Puglia: a Gallipoli, dove il turismo è più denso che mai, ci sono oasi naturale unica con rocc e, sabbia e giardini che ad agosto costano 80 euro al giorno, se si prendono a noleggio due lettini e un ombrellone vicino al bagnasciuga. Erano 60 fino a qualche tempo fa. E ancora: in Salento le tariffe andranno da 40 a 120 euro al giorno. Il titolare del lido Ponticello di San Cataldo ha raccontato: «Sono state ritoccate solo per una percentuale vicina al 10 per cento». Non cambia il menù sul Gargano: il responsabile provinciale del Sip ha verificato aumenti del 5 per cento per ombrellone e sdraio. Esempio: a Vieste in alta stagione si pagano ora 45 euro al giorno.
Finalmente Sardegna. Basta sfogliare i listini di uno stabilimento qualunque sulla lunghissima spiaggia della Cinta di San Teodoro, a sud di Olbia: il posto in prima prima costa 60 euro al giorno, prima ne costava 50. Altra grande isola: in Sicilia un’indagine della Cna racconta di aumenti più contenuti, non superiori al 10 per cento, e solo per la metà dei gestori.
Qualche trucco per risparmiare resta: rinunciare all’ all day long,sfruttare la mezza giornata e vedere l’abbonamento pressoché dimezzato. Conviene anche ai balneari che incassano due volte e subaffittano ad altri l’ombrellone prenotato a stagione da chi abbandona il sole dopo pranzo. Altrimenti, anche all’ultimo minuto, ci si può affidare alle app che intrecciano la domanda di chi cerca un posto all’ombra low cost e l’offerta di chi lascia la spiaggia per qualche giorno o qualche ora. L’ultima spiaggia davanti a un mare sempre più salato resta l’arenile libero. Peccato che meno di uno su due, dicono i numeri del Demanio marittimo e di Legambiente, lo è davvero.