la Repubblica, 4 giugno 2023
Pornografia biblica
Pare che, in applicazione diuna recente legge statale che bandisce dalle scuole “i libri pornografici e indecenti”, un distretto scolastico dello Utah, Stato in prevalenza mormone, abbia vietato la Bibbia di Re Giacomo (la versione “ufficiale” anglicana, e per esteso protestante, in vigore dal 1611). La notizia è stringata e, come si dice giustamente in questi casi, da approfondire. Ma contiene materia preziosa per il dibattito, altrettanto prezioso, dal titolo: “a che punto è l’idiozia umana”.
Dal poco che si sa, è andata così. Un genitore ha segnalato alla scuola che la Bibbia “non contiene valori seri per i minori, perché, secondo la nostra nuova definizione, è pornografica”. Le possibilità sono due. La prima: il genitore è un laico irriverente, o un cristiano con il cervello bene acceso, che ha voluto burlarsi dell’onda bigotta degli ultimi anni, segnalando che anche la Bibbia, in fatto di sesso e di violenza, non è in regola con il nuovo, atroce moralismo americano. Le autorità competenti, troppo stupide per capire la provocazione (guardano il dito, non la luna) ci sono cascate e hanno vietato la Bibbia a scuola.
La seconda: il genitore è un bigotto paranoico, così paranoico che per davvero anche la Bibbia gli sembra indecente. La segnala al censore, e il censore è d’accordo con lui. Riassunto: il genitore ricorrente è in un caso intelligente, nell’altro stupido. Il censore è in entrambi i casi stupido. Il bilancio è comunque negativo: tre quarti di stupidità, un quarto di intelligenza. Non siamo messi bene, mi pare.