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 2023  giugno 03 Sabato calendario

Da Turone a Taylor ingiustizie non complotti

Come succede agli uomini di personalità – politici, letterati o allenatori fa lo stesso – Mourinho ha detto cose bellissime e orribili dopo la finale di Europa League. Partiamo dal bello, detto alla squadra: «Sono orgoglioso di voi, avete fatto una grande partita e tutto il mondo l’ha visto». Non ha solo rincuorato i calciatori. Ha costruito un ponte invisibile tra generazioni di romanisti che parte dal gol annullato a Turone in Juve-Roma del 10 maggio 1981, che costò ai giallorossi lo scudetto, e arriva all’arbitraggio di Taylor a Budapest. Una direzione scadente, salvata solo dall’intervento della Var. I calciatori «sentono» dove tira il vento: il Siviglia ha commesso 21 falli e la Roma 19, ma al 108’ gli spagnoli avevano un ammonito e i giallorossi 6! Una squadra, senza falli cattivi, ha giocato spaventata dal secondo cartellino giallo e l’altra no. Ingiusto. Arriviamo all’orribile, che nasce anche dalle parole di Mourinho nel dopo partita («L’arbitro sembrava spagnolo») e dalla sua aggressività nel parcheggio dello stadio, dove ha affrontato Taylor e urlando: «What a fucking disgrace!», cioè «Che fottuto disastro!». Sia chiaro: ogni reato è personale. Non si può accusare la PlayStation se un pazzo spara per strada come se fosse in un videogame. Così chi ha messo a rischio l’arbitro Taylor, la moglie e la figlia 14enne all’aeroporto di Budapest, non è stato armato da Mou ma si è sentito giustificato dall’idea di «complotto» che la nostra società applica a ogni argomento. Chi si dice tifoso della Roma non può giustificare quel comportamento. Lo direbbero anche i nonni e i padri, quelli del gol annullato a Turone – quasi sicuramente valido —, quelli della finale di Coppa dei campioni persa ai rigori contro il Liverpool, quelli di Roma-Lecce. Ma qualcuno di loro non c’è più e molti altri, per loro fortuna, non stanno sui social. Se fossimo il sindaco Gualtieri e la AS Roma inviteremmo la famiglia Taylor per una vacanza nella Capitale. Giusto per far vedere che una frangia senza regole non è la città.