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 2023  giugno 03 Sabato calendario

Il primo bacio della storia


Da quanto tempo gli uomini si baciano? La prima vera evidenza di un bacio a sfondo romantico-sessuale fra umani risale all’Età del Bronzo, la si ritrova in un manoscritto del Sud dell’Asia, rinvenuto in India e lo si potrebbe datare intorno a 1.500 anni prima di Cristo. Adesso, grazie a un lavoro pubblicato su Science da due studiosi danesi, marito e moglie, Troels Pank Arbøll e Sophie Lund Rasmussen, le cose cambiano: il bacio era pratica diffusa in Mesopotamia (oggi l’area che va dall’Iraq alla Siria) 2.500 anni prima di Cristo. E si è capito subito che c’erano due modi di baciarsi nei tempi antichi, che poi non è così diverso da quello che succede oggi, a pensarci bene: baci fra famigliari, madre e figlia per esempio, oppure baci di tipo romantico-sessuale; quest’ultima era un’abitudine diffusa in società complesse e organizzate in classi sociali. Ma perché la gente ha cominciato a baciarsi?
Il lavoro di Science prospetta un’ipotesi estremamente interessante: il desiderio di baciarsi si è evoluto come un modo di conoscere l’altro, il tuo possibile partner; la saliva o l’alito aiutavano chi praticava il bacio a capire se ci fosse affinità con chi incontravi e questo avrebbe potuto facilitare un approccio che potremmo chiamare sentimentale e poi la successiva relazione sessuale vera e propria.
In realtà nei primi testi della lingua dei Sumeri il bacio sulle labbra era descritto proprio come un atto erotico e sembra fosse più frequente dopo un rapporto sessuale. Sempre Arbøll e Rasmussen hanno trovato una scultura in calcite nel British Museum, si chiama «Ain Sakhri Lovers», si tratta di un reperto rinvenuto in caverne vicino a Betlemme e potrebbe risalire a un periodo ancora precedente. Ci sono poi due testimonianze più recenti che si possono datare intorno al 1800 prima di Cristo che ci aiutano a capire: una descrive una donna maritata letteralmente traviata dal bacio di un altro uomo, proprio come è successo molto più tardi nel Medioevo («Quando leggemmo il disiato riso / esser basciato da cotanto amante, / questi, che mai da me non fia diviso, / la bocca mi basciò tutto tremante. / Galeotto fu il libro e chi lo scrisse. / Quel giorno più non vi leggemmo avante»). In un altro caso si parla di una donna che non era maritata e che cercava di sottrarsi con tutte le forze al bacio e all’avere sesso con un certo uomo. Nelle società evolute ci fu presto la necessità di regolamentare questi comportamenti: il bacio era disapprovato in pubblico. Non solo, ma baciare una persona che aveva deciso di non avere una vita sessuale attiva, come per esempio una sacerdotessa, avrebbe privato chi lo faceva o chi intendeva farlo della capacità di parlare. Il bacio che indica invece un legame affettivo fra membri della stessa famiglia – madre e figlio, per esempio – non era mai disapprovato. E Science ci racconta un altro particolare curioso: c’era un rituale del bacio in certi contesti religiosi in cui una persona in cerca del perdono divino poteva baciare una vecchia in trance per esempio, o una giovane schiava.
Ma c’è il rovescio della medaglia: come è stato suggerito da certi studiosi, la pratica del baciarsi avrebbe potuto contribuire al diffondersi tra gli ominidi prima e gli uomini poi di certe malattie infettive. Non si è mai saputo se questo fosse vero o no, ma le tecniche più recenti di estrarre il Dna arcaico hanno consentito agli scienziati di identificare un range molto ampio di genomi associati a patogeni che vanno dal virus dell’herpes simplex a quello dell’Epstein-Barr, a certi parvovirus umani, tutti estratti da fossili. Uno studio ancora più recente ha trovato un genoma del virus dell’herpes simplex derivato da materiale dentale di scheletri che si potevano datare tra il 253 e il 1700 prima di Cristo, ma a un certo punto c’è stata una modifica nel genoma di questi virus: è possibile che questo abbia coinciso con l’introduzione di nuove pratiche culturali, incluso il bacio.
I due tipi
La scoperta: esistevano già quello tra famigliari e quello romantico-sessuale
È sempre difficile correlare le manifestazioni di malattia dei tempi antichi con quelli di oggi, anche perché le argomentazioni dei testi antichi erano influenzate da credenze mitologiche o religiose che rendono difficile interpretarle. Però una certa malattia che era chiamata bu’šānu descritta in certi testi antichi poteva corrispondere a quello che oggi chiamiamo infezione da herpes simplex perché si localizzava soprattutto intorno alla bocca e alla faringe, associata a vescicole o pustole, e noi oggi sappiamo che le vescicole intorno alla bocca sono uno dei segni dell’infezione da herpes simplex.
Uno studio fatto per valutare la capacità di trasferire microbi che si trovano nel cavo orale – uno si chiama Methanobrevibacter oralis – fra i nostri antenati ha concluso che Neanderthal e uomo moderno si baciavano sulla bocca, o comunque si sono baciati qualche volta sulla bocca, da molto più tempo di quanto non emerga dal lavoro su Science.
Il bacio non è l’unico modo attraverso cui Neanderthal e uomo moderno possono essersi scambiati microbi: verosimilmente succedeva anche col condividere il cibo o l’acqua e a dirla tutta nemmeno nell’antica Mesopotamia la gente attribuiva il diffondersi delle infezioni all’abitudine di baciarsi. Nonostante ciò certe regole imposte dalla cultura o dalla religione tendevano a limitare questa pratica; perché? La spiegazione può essere che si voleva proprio, anche senza volerlo, scusate il gioco di parole, ridurre il diffondersi delle malattie. Pian piano però l’idea che ci potesse essere un rapporto tra intimità e malattie si fa strada. In una lettera del 1775 prima di Cristo si trova il caso di una donna che viveva nell’harem di un palazzo che si ammala di una malattia evidentemente trasmissibile e per evitare che si infettassero tanti altri a tutti si raccomanda di non bere dalla sua coppa, di non dormire nel suo letto e di non sedersi dove si sedeva lei. Quindi la storia del bacio è ben precedente a quello che si pensava fino a poco fa – che fosse successo la prima volta nel 1500 prima di Cristo in India – e anche molto diversa la distribuzione geografica di questa pratica che, come abbiamo visto, aveva origini assolutamente indipendenti, nonostante la pratica del bacio cosiddetto romantico-sessuale non fosse comune a tutti i gruppi sociali, ma era certamente universale.
Anche qui come in tante altre occasioni la multidisciplinarità della scienza aiuta a capire: archeologi, esperti di genomica, microbiologi che volessero affrontare uno di questi problemi da soli avrebbero molte difficoltà di quanto non stia succedendo adesso che questi gruppi interdisciplinari lavorano insieme e ci regalano emozioni sulle radici delle nostre abitudini inimmaginabili fino a poco tempo fa.