Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  giugno 02 Venerdì calendario

Biografia di Cateno De Luca

Fra le elezioni che si sono svolte in Sicilia l’attenzione è stata incentrata sui quattro capoluoghi (specialmente Catania, che ha sancito l’apoteosi di Enrico Trantino). In un centro minore, tuttavia notissimo, Taormina, si è invece affermato un politico che possiamo definire in crescendo: Cateno De Luca, il quale s’identifica col suo movimento Sud chiama Nord.








Era già stato al vertice di altri comuni, quali Fiumedinisi (paese di nascita), Santa Teresa di Riva e soprattutto Messina. Laureato in giurisprudenza e specialista in diritto del lavoro, cresciuto politicamente nella Dc, raggiunge più volte la carica di deputato regionale, con il Movimento per le autonomie retto da Raffaele Lombardo ma altresì in collegamento con esso e poi con l’Udc.


Una certa notorietà fuori dell’isola la coglie quando nel 2018 vince il ballottaggio a Messina, sfiorando i due terzi dei voti senza tuttavia conseguire un solo seggio in consiglio comunale, perché tutte le liste di sostegno rimangono sotto il quorum, fissato dalla legge elettorale siciliana al 5%. Fenomeno curioso, del quale De Luca non manca di menare vanto, è che i successori come sindaci in comuni da lui guidati gli siano legati. Gli si deve la fondazione del movimento Sicilia vera.




I suoi successi trovano l’apice nel 2022, nel giorno coincidente di politiche e regionali siciliane. Sud chiama Nord porta infatti nel Parlamento nazionale la senatrice Dafne Musolino e il deputato Francesco Gallo, mentre la sua candidatura alla presidenza regionale raggiunge addirittura il 24%, piazzandolo al secondo posto, dietro Renato Schifani del centro-destra e davanti al centro-sinistra.


Attualmente sono due i gruppi nell’Assemblea regionale che fanno a lui riferimento: Sicilia vera e Sud chiama Nord, ciascuno con quattro membri. Le comunali siciliane ultime, invece, non segnano grandi successi per De Luca, che elegge un consigliere a Ragusa.


Per capire il personaggio basterebbe rammentare il soprannome che gli hanno affibbiato: Scateno. Nell’Assemblea regionale un giorno si presenta nudo, avvolto in una bandiera con la Trinacria, un Pinocchio e una Bibbia nelle mani: protesta per la mancata nomina nella commissione bilancio. A Messina adotta provvedimenti destinati alla cancellazione, ma assunti in nome di una provocazione della quale fermamente continua a essere convinto. Disavventure giudiziarie lo toccano più volte, compreso l’arresto, ma si concludono favorevolmente.


Si dirà che un parlamentare per ciascuna Camera non può determinare la politica nazionale. Tuttavia la duplice elezione gli consente di parlare da un podio non più soltanto isolano, assumendo posizioni sfumate: è favorevole al ponte sullo Stretto. La Musolino (già candidata alle europee con Fi) è aderente al gruppo per le Autonomie, mentre Gallo è uno dei due soli nel misto della Camera che figuri non iscritto ad alcuna componente.


Le ipotesi finora compiute per un utilizzo a fini di regolamento dell’uno o dell’altra, specie della Musolino, non hanno finora trovato applicazione.


Certo è che De Luca nutre ambizioni di ampliamento. La sua partecipazione all’incontro centrista promosso da Letizia Moratti ne è conferma (v. ItaliaOggi, 31 maggio), come rilievo acquista l’intervista che mercoledì gli ha fornito la Repubblica. Ha potuto così definirsi «uno statista di frontiera», di contro all’ipotesi di essere «un Masaniello siciliano».


È ovvio che il 4% dell’asticella europea è, almeno ora, irraggiungibile. Da solo, però: opportune intese potrebbero consentire a Sud chiama Nord di superarla e i voti che il partito trova in Sicilia sono tali che favorirebbero qualche candidato locale.