la Repubblica, 31 maggio 2023
Il ritorno dei tormentoni
Partiamo da un necessario presupposto: parliamo di tormentoni, non di opere d’arte, parliamo di canzoni destinate, nel caso migliore, a far ballare per una sola estate e magari a essere ricordate in futuro nei programmi in cui ogni anno è un “migliore anno” per qualcuno. Quindi, niente discorsi da bacchettoni sulla povertà intellettuale della musica d’intrattenimento, sul vuoto pneumatico di contenuti e sulla banalità delle forme, sulla “bruttezza” della musica estiva. Si tratta di intrattenimento e la gara – se di gara si tratta – è vinta da chi riesce a farsi fischiettare e canticchiaredi più. Si vince sulle piste delle balere estive, sotto la doccia in spiaggia, il successo si conquista con gli amplificatori tra gli ombrelloni. Niente sale da concerto né uno stadio: per far vivere un disco per l’estate basta uno stabilimento balneare o una fraschetta. Insomma – ed è ovvio – gli aspiranti tormentoni non escono ogni anno per dare soddisfazione ai cultori, ma per divertire chi vuol farlo, senza pensarci troppo su, né chiedono di essere considerati altrimenti. Dunque, chi è in grado di mettersi in competizione e di conquistare il titolo?
La sfida per il momento è tra l’inedito duo formato da Marco Mengoni e Elodie con Pazza musica, e il trio di Annalisa, Fedez e Articolo 31 con Disco Paradise. I primi offrono un super concentrato di bellezza sexy, cantano un brano che ha una sua dignità ritmica, che si lascia ascoltare oltre che spingere alla danza, puntando su meccanismi riconoscibili dal pubblico, come vuole il tormentone classico, cercando però, per quel che si può, di sfuggire all’ovvio. I secondi fanno l’esatto contrario, puntano sul massimo dell’ovvietà, della riconoscibilità, giocano con le copie di mille riassunti e puntano dritti all’obbiettivo: farsi imparare a memoria dal maggior numero dipersone possibile prima che arrivi settembre. Elodie e Mengoni cercano di non farsi travolgere dal tormento estivo del ritmo, saltano a pie’ pari atmosfere caraibiche e latine, provano a portare il pubblico dalla loro parte concedendosi quanto basta, divertono e si divertono con personalità. Il quartetto, invece, non sembra divertirsi, forse non ne ha nemmeno l’intenzione: Fedez, Annalisa e Articolo 31 “lavorano”, hanno un obbiettivo e lo vogliono raggiungere. Giocano tutte le carte che possono, mettendo nel testo Lucio Battisti, citandoGirls just wanna have fun
di Cindy Lauper, facendo cantare ad Annalisa un ritornello finto- Sixties come quello diLei balla sola di Fabio Vanni o Brutta di Alessandro Canino, arrivando anche a un leggero tocco di nostalgia populista nel testo: “Non ho cultura, la mia gente non sa chi è Neruda, ma sa… pore di sale”.
Chi vincerà lo scopriremo solo alla fine dell’estate, si può scommettere su Elodie-Mengoni solo se si spera che la passione per la musica decente, di recente clamorosamente crollata, torni di moda, mentre è più probabile, visti i precedenti di Fedez, che abbia ancora una volta ragione lui. Ma nulla è detto e scritto, anzi. Ci sono altri già scesi in campo, da Mara Sattei con Tasche, a Achille Lauro con Rose Villain e la loro Fragole, Shade e Federica Carta con la loro Per sempre mai, un trio esplosivo come quello formato da Ernia, Bresh e Fabri Fibra con Parafulmini, altri ne arriveranno, come l’attesissimo duetto di Tananai con Marracash.
Noi ci auguriamo che non vinca nessuno di loro ma che, per una volta, magicamente, si affermi un tormentone a sorpresa, qualcosa che nessuno vede arrivare all’orizzonte, una canzone divertente da cantare sotto il sole o mentre si guida, ma non prevista né prevedibile, non costruita apposta per fare da colonna sonora alla nostra estate. Qualcosa in grado di sorprenderci allegramente senza chiederci di più, nella prossima, tormentatissima, estate 2023.