Il Messaggero, 31 maggio 2023
Sempre più italiani superano il tumore
Attraversare la tempesta del tumore. Negli ultimi 15 anni è toccato a 1 milione di italiani, che possono considerarsi guariti a tutti gli effetti dal tumore. Un numero enorme e con un trend in crescita, che si spera gli anni della pandemia non vadano ad intaccare. E, accanto ai guariti, aumenta anche la schiera dei lungo-sopravviventi, cioè delle persone che pur destinate a una convivenza controllata con il tumore, hanno la possibilità di vivere a lungo, anche per anni, strappando mesi di vita al tumore, grazie alla disponibilità di farmaci sempre più efficaci contro queste malattie. Un sogno fino a pochi anni fa, diventato aspettativa reale per sempre più pazienti oggi.
I BISOGNI
I guariti che nel 2006 erano 2,5 milioni, nel 2020 sono diventati 3,6 milioni. Il 40% in più, un milione di persone in più in un intervallo di tempo ristretto. Un risultato legato ad un progresso terapeutico senza precedenti, che sta facendo però rapidamente invecchiare i percorsi finora seguiti. Che vanno aggiornati per rispondere ai nuovi bisogni.
Come quello riguardante la riabilitazione che, come rivela il 15° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici presentato di recente dalla Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo) purtroppo non è stato contemplata nell’ultima edizione del Piano Oncologico Nazionale, appena licenziato.
Va, comunque, ricordato che purtroppo i dati confortanti che abbiamo fino al 2020 sono stati seguiti da numeri molto preoccupanti. Rispetto al 2020, infatti, nel 2022 si stima che i nuovi casi di tumore siano aumentati dell’1,4 per cento circa per gli uomini e dello 0,7 per cento per le donne.
Grazie ai progressi della ricerca, il cancro sta sempre più diventando una patologia cronica, più prevenibile e curabile rispetto al passato. Circa 391.000 nuove diagnosi di tumore, 14.000 in più di cui quasi 205.000 fra gli uomini e 186.000 fra le donne. Come si legge nel rapporto "I numeri del cancro 2022", frutto della collaborazione tra l’Associazione italiana di oncologia medica, l’Associazione italiana registri tumori e Fondazione AIOM e PASSI (Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia).
Negli ultimi anni i rallentamenti delle diagnosi e degli screening oncologici hanno ritardato le diagnosi dei tumori, dalle fasi precoci a quelle più avanzate. I lock-down e l’ansia da pandemia hanno peraltro indotto un aumento dei comportamenti non salutari e predisponenti ai tumori, come la sedentarietà, il consumo di alcol e l’abitudine al fumo.
Certo è che grazie ai progressi della ricerca, il cancro sta sempre più diventando una patologia cronica, più prevenibile e curabile rispetto al passato. «La guarigione clinica ricorda Francesco De Lorenzo, presidente Favo spesso si accompagna a disabilità, fisiche e psicosociali, recuperabili attraverso programmi di riabilitazione, necessari per restituire la persona guarita ad una vita piena».
L’INVALIDITÀ
Ma anche per consentire una migliore allocazione delle risorse, visto che i tumori rappresentano la principale causa di riconoscimento degli assegni di invalidità e delle pensioni di inabilità. «È necessario sostiene Elisabetta Iannelli, segretario Favo - definire dei percorsi riabilitativi per tutte le sequele della malattia o dei trattamenti, da personalizzare sul singolo paziente. Le necessità di una donna operata per un tumore del seno, sono diverse da quelle di un paziente sottoposto a trattamento per un tumore del colon. Si va dalla fisioterapia, al supporto psicologico, all’inclusione sociale e lavorativa».
E la guarigione da un tumore, genera anche nuove necessità, inedite e impensabili fino a qualche tempo fa. I tempi sono ormai più che maturi per affrontare questi bisogni emergenti, primo tra tutti il cosiddetto "diritto all’oblio". Probabilmente nessuna persona che ha affrontato l’esperienza di un tumore e che sia riuscito a superarla, riuscirà mai a dimenticare questa parte della sua vita. Ma è necessario che altri lo facciano. Si parla di "diritto all’oblio", per cancellare una serie di discriminazioni: regole penalizzanti nel caso in cui si voglia accendere un mutuo o stipulare un’assicurazione, che mettono in difficoltà le famiglie.
I TRATTAMENTI
In Italia di recente è iniziata la discussione in commissione Affari Sociali della Camera di alcuni dei progetti di legge sull’oblio oncologico. Riguarderà i guariti dal cancro. Persone con una diagnosi di tumore prima della maggiore età e che da 5 anni abbiano terminato trattamenti, senza ripresa di malattia. O persone guarite da 10 anni da un tumore diagnosticato in età adulta. Per far sì che la condizione di una persona guarita da un tumore venga parificata a quella di una sana. «Il diritto all’oblio conclude la Iannelli - sfonda un tetto di cristallo e dà speranza perché significa che da queste malattie si può guarire».