Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  maggio 31 Mercoledì calendario

Sempre più italiani superano il tumore

Attraversare la tempesta del tumore. Negli ultimi 15 anni è toccato a 1 milione di italiani, che possono considerarsi guariti a tutti gli effetti dal tumore. Un numero enorme e con un trend in crescita, che si spera gli anni della pandemia non vadano ad intaccare. E, accanto ai guariti, aumenta anche la schiera dei lungo-sopravviventi, cioè delle persone che pur destinate a una convivenza controllata con il tumore, hanno la possibilità di vivere a lungo, anche per anni, strappando mesi di vita al tumore, grazie alla disponibilità di farmaci sempre più efficaci contro queste malattie. Un sogno fino a pochi anni fa, diventato aspettativa reale per sempre più pazienti oggi.
I BISOGNI
I guariti che nel 2006 erano 2,5 milioni, nel 2020 sono diventati 3,6 milioni. Il 40% in più, un milione di persone in più in un intervallo di tempo ristretto. Un risultato legato ad un progresso terapeutico senza precedenti, che sta facendo però rapidamente invecchiare i percorsi finora seguiti. Che vanno aggiornati per rispondere ai nuovi bisogni.
Come quello riguardante la riabilitazione che, come rivela il 15° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici presentato di recente dalla Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo) purtroppo non è stato contemplata nell’ultima edizione del Piano Oncologico Nazionale, appena licenziato.
Va, comunque, ricordato che purtroppo i dati confortanti che abbiamo fino al 2020 sono stati seguiti da numeri molto preoccupanti. Rispetto al 2020, infatti, nel 2022 si stima che i nuovi casi di tumore siano aumentati dell’1,4 per cento circa per gli uomini e dello 0,7 per cento per le donne.
Grazie ai progressi della ricerca, il cancro sta sempre più diventando una patologia cronica, più prevenibile e curabile rispetto al passato. Circa 391.000 nuove diagnosi di tumore, 14.000 in più di cui quasi 205.000 fra gli uomini e 186.000 fra le donne. Come si legge nel rapporto "I numeri del cancro 2022", frutto della collaborazione tra l’Associazione italiana di oncologia medica, l’Associazione italiana registri tumori e Fondazione AIOM e PASSI (Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia).
Negli ultimi anni i rallentamenti delle diagnosi e degli screening oncologici hanno ritardato le diagnosi dei tumori, dalle fasi precoci a quelle più avanzate. I lock-down e l’ansia da pandemia hanno peraltro indotto un aumento dei comportamenti non salutari e predisponenti ai tumori, come la sedentarietà, il consumo di alcol e l’abitudine al fumo.
Certo è che grazie ai progressi della ricerca, il cancro sta sempre più diventando una patologia cronica, più prevenibile e curabile rispetto al passato. «La guarigione clinica ricorda Francesco De Lorenzo, presidente Favo spesso si accompagna a disabilità, fisiche e psicosociali, recuperabili attraverso programmi di riabilitazione, necessari per restituire la persona guarita ad una vita piena».
L’INVALIDITÀ
Ma anche per consentire una migliore allocazione delle risorse, visto che i tumori rappresentano la principale causa di riconoscimento degli assegni di invalidità e delle pensioni di inabilità. «È necessario sostiene Elisabetta Iannelli, segretario Favo - definire dei percorsi riabilitativi per tutte le sequele della malattia o dei trattamenti, da personalizzare sul singolo paziente. Le necessità di una donna operata per un tumore del seno, sono diverse da quelle di un paziente sottoposto a trattamento per un tumore del colon. Si va dalla fisioterapia, al supporto psicologico, all’inclusione sociale e lavorativa».
E la guarigione da un tumore, genera anche nuove necessità, inedite e impensabili fino a qualche tempo fa. I tempi sono ormai più che maturi per affrontare questi bisogni emergenti, primo tra tutti il cosiddetto "diritto all’oblio". Probabilmente nessuna persona che ha affrontato l’esperienza di un tumore e che sia riuscito a superarla, riuscirà mai a dimenticare questa parte della sua vita. Ma è necessario che altri lo facciano. Si parla di "diritto all’oblio", per cancellare una serie di discriminazioni: regole penalizzanti nel caso in cui si voglia accendere un mutuo o stipulare un’assicurazione, che mettono in difficoltà le famiglie.
I TRATTAMENTI
In Italia di recente è iniziata la discussione in commissione Affari Sociali della Camera di alcuni dei progetti di legge sull’oblio oncologico. Riguarderà i guariti dal cancro. Persone con una diagnosi di tumore prima della maggiore età e che da 5 anni abbiano terminato trattamenti, senza ripresa di malattia. O persone guarite da 10 anni da un tumore diagnosticato in età adulta. Per far sì che la condizione di una persona guarita da un tumore venga parificata a quella di una sana. «Il diritto all’oblio conclude la Iannelli - sfonda un tetto di cristallo e dà speranza perché significa che da queste malattie si può guarire».