Corriere della Sera, 31 maggio 2023
Gli 80 anni di Orietta
Domani compirà 80 anni, eppure Orietta Berti non è mai stata così giovane. «Per me sarà una giornata come le altre», racconta lei con quell’allegria non di maniera che è la sua cifra, oltre che la sua forza. «Festeggerò lavorando, come sempre: due anni fa sul set di Mille Fedez e Achille (Lauro) mi hanno fatto trovare una torta, domani farò un brindisi. La vita scorre e io continuerò a rimboccarmi le maniche, mi sento piena di energia».
Si vede: non si contano i suoi impegni. Come fa?
«Ascolto tutte le proposte dei giovani: mi spingono a fare cose diverse. Ad esempio la copertina del mio cofanetto, La vita è un film, è di un ragazzo di Bologna mentre altri hanno fatto delle cover per telefonini con le mie foto».
È quella che mostra in tv anche Fiorello?
«L’ha persa, mi ha detto di fargliene avere un’altra perché non sa stare senza la cover con me vestita da fatina...».
Eppure lei non sognava di fare la cantante, vero?
«Non avrei mai fatto questo lavoro: ero timida. Ma mio padre credeva molto in me e mi mandò a scuola di canto. Iniziai così a fare concorsi: lì mi vide Giorgio Calabrese, autore che mi consigliò di fare dei provini nelle case discografiche di Milano. Con mio padre andammo in giornata e ne girammo diverse. Ma, poco dopo, papà venne a mancare».
Dunque? Cosa successe?
«Mia mamma non credeva in questa strada. Mi fece fare un corso per stilisti: da noi c’era il boom delle case di abbigliamento. Pensavo sarebbe stata la mia vita. Ma dopo un anno Calabrese chiamò il bar del paese: noi non avevamo il telefono. “Come mai non ti sei più fatta sentire? I provini sono andati bene”, mi disse. Il giorno dopo si fece trovare a Cavriago: convinse mamma a non mandarmi in fabbrica».
Quindi partì per Milano.
«Mi misero in un pensionato di suore, coprifuoco alle 18.30: ci ho vissuto tre mesi. Presto mi proposero di cantare i brani di Suor Sorriso».
Fatalità, vestita da suora.
«Io non volevo fare la suorina: accettai perché in cambio avrei cantato a Un disco per l’estate. Però la mia Suor Sorriso ebbe successo, specie in Vaticano. Il rammarico è che papà non lo abbia visto».
È sposata da 56 anni: come ha conosciuto Osvaldo?
«Con i miei amici eravamo andati con la corriera alla fiera del suo paese. L’ho visto tra le bancarelle: aveva un soprabito alla Humphrey Bogart e sembrava grande per i suoi modi seri. Gli dissi che poteva venirmi a trovare, per un caffè. “A me non piace il caffè”, disse. “Ma guardi che io lo faccio particolare, ci metto dentro il cioccolato”. “Non mi piace neanche il cioccolato”. Ma qualche giorno dopo venne e mi portò anche un pezzo di formaggio. Mia nonna mi chiamò in bagno per dirmi di non dargli corda: “È magro, mi sa che non è sano”».
Come si costruisce un matrimonio felice e duraturo?
Gli amici
Sandra Milo si stupisce perché ho avuto un solo uomo? Sono felice così
Achille Lauro e Fedez mi regalano trucchi e smalti
«Un po’ è fortuna: andiamo d’accordo. Poi abbiamo sempre lavorato insieme. Lui mi faceva da produttore, manager, autista. Ora sono subentrati i miei figli, perché sono più pratici con i computer».
Tentazioni? Ci sono state?
«Non è che sono santa, ma non ho mai voluto approfondire nessun ammiccamento. Se stai bene con una persona, perché? Poi penso sia una gran fatica nascondere le scappatelle: quelli che lo fanno mi sembrano degli 007...».
La sua amica Iva Zanicchi ha rotto il tabù della passione a ogni età. Cosa ne pensa?
«Nel mio caso non direi passione, ma tenerezza, coccole... ognuno vive l’età a suo modo. Quando ho fatto Quelle brave ragazze, Sandra Milo si è meravigliata perché ho avuto un solo uomo. “Non sai che ti sei persa”, ha detto. Ma io sono stata felice così».
Si sa del suo amore per i nomi che iniziano con la lettera «O». Come avrebbe chiamato una figlia femmina?
«Ho due nipotine: Ottavia e Olivia. Tutto è nato per caso ma c’era nonno Oreste, nonna Olda, nonna Odilla, zio Oliviero... così per nostro figlio abbiamo pensato a Omar, come Omar Sharif che avevamo conosciuto a un torneo di bridge a Venezia: ci aveva invitati al tavolo, diceva che portavamo fortuna. Otis viene da Otis Redding: lo ascoltavamo in auto quando c’è stato un incidente proprio davanti a noi».
È un’influencer, ma non ha un telefonino, vero?
«Ne ho uno di servizio, serve solo per chiamare. Non fa le foto e non riceve le mail. Inoltre lo perdo sempre».
Chi sono i suoi amici nello spettacolo?
«Con Ornella (Vanoni) e Iva ci telefoniamo sempre, con Al Bano ci facciamo gli auguri ma visto che perdo le rubriche, se non chiamano loro... Poi ho paura di disturbare. Achille è gentile, mi ha mandato la sua linea di trucchi: ho usato i suoi ombretti fosforescenti. Fedez mi ha mandato gli smalti: io azzardo a metterli, tipo quello verde pistacchio, ma Osvaldo dice che non ho mani da far risaltare».
I colori sono parte di lei.
«Ricordo delle prove di Canzonissima: sul palco c’era Modugno. Ero andata a sentirlo con delle scarpe fucsia. Lui a un certo punto ha urlato: “Togliete subito quelle scarpe viola, non voglio il viola sul palco”. Erano fucsia ed ero in platea... ma le ho tolte e mi sono messa delle ciabatte».
Pensa mai a come sarebbe stata la sua vita se suo papà non le avesse fatto fare canto?
«Sarei finita in una di quelle fabbriche d’abbigliamento, fino alla pensione. Osvaldo ci sarebbe stato comunque. Non ho dubbi, l’avrei incontrato».