Il Messaggero, 30 maggio 2023
Intervista a Stefano Bandecchi
Stefano Bandecchi, Alternativa Popolare, 62 anni, sposato con due figli e due nipotini, cittadino onorario di Terni, è il nuovo sindaco.
Sindaco, quale sarà la prima cosa che farà domani?
«Convocherò gli Stati generali della città, le associazioni di categoria, i comitati. Ascolterò tutti perchè qui c’è molto da fare e mi sono reso conto che nessuno ha ascoltato i bisogni della gente».
Si aspettava una vittoria così netta?
«Non posso dirmi del tutto soddisfatto: a votare sono andate troppo poche persone. Questo significa che in tanti mi hanno detto di no. Voglio essere il sindaco di tutti e devo prima di tutto cominciare a parlare con chi non mi ha votato».
Lei hai dei progetti sulla città in cui è direttamente coinvolto come imprenditore, a partire dal nuovo stadio che vuole costruire con annessa una clinica privata. Non ritiene ci sia un conflitto di interessi?
«Io credo che non ci sia conflitto di interessi. E’ la Regione e il ministero che devono decidere. Se il Prefetto mi dirà che ho un conflitto di interessi, mi fermerò».
Altro potenziale conflitto di interessi: lei è presidente di una università "telematica". Che garanzie darà sullo sviluppo della sede universitaria pubblica di Terni?
«Ho sempre detto che l’università Niccolò Cusano non aprirà mai a Terni. Se l’università di Perugia vuole investire su Terni, benissimo. Se invece non lo farà mi rivolgerò ad altre università, a Roma o a Milano».
E cosa farà con la Ternana? Resterà presidente?
«Sì, perchè dovrei lasciare la presidenza? Berlusconi è stato presidente del Consiglio mentre aveva il Milan. Lascerò la presidenza se e quando venderò la squadra».
I seggi che erano le roccaforti del Pd hanno votato per lei. Sarà un sindaco di sinistra?
«Mi hanno votato le persone che pensano che io possa risolvere i loro problemi. Sono di centro e, quindi, è più facile parlare a chi mi è vicino a sinistra e a destra».
Lei ha detto che sarà un sindaco con la valigia, quindi non starà molto a Terni?
«Sarò un sindaco con il camper, dimostrerò che si può lavorare bene anche non stando sempre a Terni».
Ha già i nomi della giunta?
«Sì. Il vicesindaco sarà Riccardo Corridore (avvocato che gli ha curato la campagna elettorale ndr). Ho pronto il 95 per cento degli altri nomi, dobbiamo solo fare qualche aggiustamento».
Saranno di Terni o verranno da fuori?
«Di Terni e provincia, non ci saranno persone della giunta Latini».
Lei ha affermato che non si fermerà a Terni.
«Certamente no. Terni era perfetta per cominciare. Ma voglio arrivare a Perugia, tra un anno e mezzo e poi a Roma. Ci presenteremo alla Regione anche con liste civiche moderate di centrosinistra e centrodestra perché di fatto questi due poli non esistono Nella politica italiana deve tornare un centro che sa dialogare con la gente e risolvere i problemi. La mia idea politica è quella di un capitalismo sociale».
Vuole rifare la Dc?
«Sicuramente se devo fare un esempio col passato assomigliamo più alla Dc che al Pci o al Msi»
Le hanno detto che lei ha vinto perchè aveva più soldi.
«Intanto il budget che ho dichiarato per la campagna elettorale (180mila euro, ndr) era il tetto massimo previsto di spesa e ho speso molto meno. Io credo di aver vinto perchè ho lavorato bene e ho parlato alle persone».
Cosa dice ai ternani?
«Che sarò un loro servitore. Che se passo e non li saluto mi devono fermare e dire che sono un cattivo sindaco. E che la mia capacità si misurerà sulle cose che farò: se non ripulirò il verde, se non aggiusterò le strade, se non contribuirò a diminuire la disoccupazione, sarò un cattivo sindaco. Altrimenti sarò un buon sindaco».