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 2023  maggio 30 Martedì calendario

Rai, nei Tg il governo parla quattro volte di più delle opposizioni


Prima dei vertici, venne l’occupazione del minutaggio. Secondo il monitoraggio dell’osservatorio di Pavia sui media, nel mese di aprile il governo e la maggioranza hanno parlato ai microfoni del Tg1 per il 58,5 per cento del tempo a disposizione della politica (38,5 per cento l’esecutivo, 20 i partiti che la sostengono) contro un timido 15,5 per cento delle opposizioni, al di sotto persino della fascia neutra di voci istituzionali (24,5 per cento). Stesso sbilanciamento sul Tg2 che – fra il 31,8 per cento del governo e il 26,6 per cento della maggioranza – manda in onda il centrodestra per il 58,4 per cento del tempo. Com’è prevedibile, la proporzione cambia per la terza rete Rai, storicamente presidio del centrosinistra. Il Tg3 di Mario Orfeo, riconfermato, ha diviso quasi equamente gli interventi fra governo (28 per cento), maggioranza (26,5 per cento) e opposizione (28 per cento). Anche ad aprile, come nei mesi precedenti, la voce più frequente nei notiziari Rai è stata quella della presidente del Consiglio: Giorgia Meloni ha parlato per 372 minuti. Segue il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con 297 minuti, a seguire il ministro degli Esteri e coordinatori di FI Antonio Tajani con 53 minuti. Distanti gli altri leader politici: 42 minuti Elly Schlein, che però doppia sia Giuseppe Conte (22 minuti) che Matteo Salvini (20 minuti). Fuori dai tg, dall’intrattenimento all’approfondimento, a viale Mazzini si accelera per mettere a punto i palinsesti, fra gli strascichi polemici degli addii eccellenti di Lucia Annunziata e Fabio Fazio. Lo share dell’ultima puntata di Che tempo che fa – molto buono come quello di Mezz’ora in più, a conferma del fatto che la qualità paga – è un messaggio chiaro sulla portata del vuoto da riempire: domenica 28 maggio il programma è stato il più visto di prima serata con quasi 2 milioni e 800mila spettatori e il 15,5 di share (15,43), un picco d’ascolto di oltre 3 milioni e 750mila spettatori. Record di una stagione, la ventesima del talk, con un ascolto medio di 2,4 milioni spettatori e quasi il 12 per cento di share, per 25 volte il secondo programma più visto di prima serata in valori assoluti e per due volte il vincitore assoluto, superando entrambe le reti ammiraglie Rai 1 e Canale 5. Dopo il congedo fra gli applausi in studio, Fazio è tornato a ringraziare il pubblico sui social (e qualcuno ha notato il “J’accuse!” di Emile Zola alle sue spalle): «Sono stato travolto da un’ondata di affetto e commozione che mi ha consolato e riscaldato». «Se da Marte e da Giove non sono arrivati segnali – conclude – cercheremo mondi inesplorati». Più amaro il commento dell’ex presidente della Fnsi Beppe Giulietti: «Guardate l’ultimo minuto di Che tempo che fa e l’antologia dei personaggi che hanno incontrato Fabio Fazio e capirete l’incontenibile odio di chi lo ha voluto buttare fuori».