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 2023  maggio 30 Martedì calendario

Intervista a Elettra Lamborghini

Per lei vale la frase pronunciata da Jessica Rabbit: «Io non sono cattiva, è che mi disegnano così». Perché Elettra Lamborghini, 29 anni, faccia da bambina e corpo da pin-up, è una strana creatura. Sarà per questo che i più piccoli la adorano, perché ha qualcosa di fumettistico. Il 2 giugno esce il nuovo discoElettraton (da Elettra più reggaeton, la sua passione), poi partirà col tour estivo. «Da tre mesi mi alleno tre ore al giorno, ho perso sette chili: devo essere in forma, è una prova importante. Fare lo show va bene, ma conta la qualità». Erede di una famiglia che ha portato le auto made in Italy nel mondo, secondo nome Miura, come un modello che fece furore, schietta, accento bolognese, da RiccanzaaThe voice,racconta che rispetto al Festival di Sanremo di tre anni fa, quando si presentò con
Musica (e il resto scompare), «sono cambiate tantissime cose, a cominciare da me».
Però anche con questo disco vuole divertirsi e divertire il pubblico.
«Ho sempre ascoltato il reggaeton, ci ballavo la Zumba. Vuoi vivere nella tristezza o nell’allegria? Questo genere musicale mi carica, mi mette allegria, è anche una scelta voler essere così positiva. Scelgo di vivermi la giornata nel modo migliore. Il reggaeton è il mio genere musicale, mi fa stare bene: lo senti al mare, alle feste, porta divertimento e felicità e quindi sì, fa parte della mia persona. Anche se a volte, come tutti, ho i miei momenti di malinconia. Ma mi sforzo».
Ci sono titoli, come “Mani in alto”, che diventeranno tormentoni. Quelli della sua adolescenza quali erano?
«Aserejédelle Las Ketchup, i successi di Ricky Martin, La bomba. Non è che devono avere un significato complicato, alla fine le canzoni che abbiamo ballato e restano nella testa hanno testi sempliciotti».
Tra le sue fan ci sono anche ragazzine molto piccole. Si è chiesta perché?
«Perché sono solare, senza peli sulla lingua.
Non giudico e non ho tabù. Sono come mi si vede. I bambini non li freghi, capiscono se sei vera. Avevo pubblicato un video con i bimbi che mi parlano e mi saltano addosso come se fossi la loro sorellina o, meglio, sorellona. Gli piaci o non gli piaci, io sono genuina».
Faccia da bambina, corpo sexy: come vive il contrasto?
«Se vede le mie foto sui social sembro un puttanone, diciamolo. Mi piace fare la sexy ma se apro la bocca, di sexy o di malizioso in me, meno di zero. Magari una persona che mi vede per la prima volta, e non sa chi sia, dice: è una bomba sexy. Ma appena parlo si capisce che non sono una gattamorta che gode perché ha la fila di ragazzi».
Tornerebbe a Sanremo?
«Fino a un po’ di tempo fa le avrei detto di no.
Me l’hanno pompato troppo, ci sono anche rimasta male, non l’ho vissuto bene, avrei potuto essere più rilassata. Il palco è casa mia, invece sono entrata come un agnellino indifeso. Però ho una canzone molto bella e mi sono ritrovata a pensare: con questo pezzo andrei a Sanremo. Chissà».
Appartiene a una famiglia di imprenditori,
i suoi cos’hanno detto della sua scelta?
«Inizialmente non capivano come funzionasse il mondo dello spettacolo. Specie in televisione uno può dire: oggi ci sei, domani no; è lecito avere dubbi. Si sono fidati di me e della mia determinazione: voglio arrivare qui e là, in due anni ce la faccio. Hanno visto che ho le palle».
Si è pentita di aver fatto “Riccanza”, in cui ostentava la sua ricchezza?
«Non mi pento di niente. Ero me stessa e non ne sono uscita male. Mi sono fatta conoscere».
La sua statua al museo delle cere di Amsterdam spopola: che effetto fa?
«Mi fa sorridere, ha un gran bisogno di manutenzione, tra le chiappe di leopardo e il resto, la toccano tutti».
Si è pentita dei tatuaggi?
«Eccome. Se avessi un figlio lo sconsiglierei, oddio non voglio fare la boomer.... Perché un tatuaggio è una maniera di esprimere chi sei, di essere particolare. Ma sì, sono pentita, li sto tirando via tutti e fa male. Non posso strapparmi la chiappa. Cosa vuole che le dica, papà mi aveva avvisato: “Poi te ne penti”».
È giudice di “Italia’s got talent” e conduce “Only fun” sul Nove: le piace faretelevisione?
«Tantissimo, perché mi piace far ridere. Sto al gioco.
Sono entusiasta dei numeri che stiamo facendo con i PanPers, sul Nove.
In questo genere di programma in cui vince l’ironia mi sento a casa, sarà la mia strada. Anche fare la giudice mi diverte, ma non mi piace illudere le persone. Preferisco dire un no con un bel sorriso».
E a lei hanno detto no con il sorriso?
«Una marea di no. Ogni tanto mi sono detta: “Mollo tutto”. Ma non mi appartiene, bisogna sempre trovare la motivazione. Quelli che ce l’hanno fatta non si sono arresi. Ci vuole costanza, fino alla fine».
Suo marito Afrojack le dà consigli?
«Appena ho un pezzo glielo faccio sentire, ci aiutiamo molto. Fino a quando non l’ascoltano tutti, non sto tranquilla. Ho un gruppo a cui faccio sentire le canzoni, di cui fa parte anche mia mamma. Conto i sì e i no».
Farebbe l’attrice?
«Sì, perché no? Canto, ho fatto televisione. J.Lo fa un po’ di tutto, come Beyoncé. Se devo fare una cosa nuova, mi impegno».
Annalisa, Elodie, Emma, Elisa: il girl power nella musica esiste. Chi le piace?
«Mi piacciono tutte purché siano in classifica.
Quando vedo una donna nella top ten penso: ce l’abbiamo fatta. Qualcosa sta cambiando, le donne fanno più fatica, ma avanti tutta».