Corriere della Sera, 30 maggio 2023
Intervista al ministro Valditara
Ministro Valditara, una professoressa accoltellata in classe. I compagni tenuti in scacco con una pistola giocattolo. Non è che stiamo diventando come l’America?
«Nella scuola di Abbiategrasso è avvenuto un fatto particolarmente inquietante. Ma fortunatamente non siamo a quei livelli: non vedo una diffusione di episodi simili a quelli di cui leggiamo nelle cronache dagli Stati Uniti. C’è però nelle scuole un duplice problema: quello di un aumento del disagio psicologico degli adolescenti e quello dell’aumento degli episodi di bullismo, anche contro i professori».
Li vede collegati?
«L’esperienza del Covid ha contribuito a incrinare quella relazione interpersonale che è fondamentale nello sviluppo educativo. Si registrano dati allarmanti di minacce e persino percosse ai docenti. Gli uffici scolastici regionali ci hanno comunicato che dall’inizio dell’anno scolastico ci sono stati circa cinque casi al mese. Dove vi è stata richiesta, abbiamo già provveduto a disporre la difesa legale da parte dell’avvocatura dello Stato. Tutto questo ci deve far riflettere».
La prof
ferita era
molto
provata
Le ho espresso vicinanza
e solidarietà
da parte
di tutto
lo Stato
Lei ha annunciato che lo Stato si costituirà in giudizio contro chi aggredisce un insegnante per «danno di immagine». Si riferisce a episodi come quello di ieri?
«Mi riferisco in particolare ai casi di gravi aggressioni perpetrate in specie da genitori nei confronti degli insegnanti dei figli. Sul bullismo tra l’altro sta terminando i suoi lavori un gruppo che ho costituito presso il ministero, composto da diversi esperti, che presenterà a breve le sue proposte. Dalle prime informazioni il caso di ieri non mi pare rientri propriamente in un episodio di bullismo».
Che interventi pensa di introdurre per contrastare questi episodi e il bullismo. E soprattutto quando?
L’idea
dello psicologo
è già allo studio del Parlamento ci sono diverse proposte
di legge dai vari gruppi
«Credo che occorra innanzitutto ricreare nelle scuole un clima di serenità, per valorizzare quella comunità educante che è impegnata ogni giorno a sostenere e sviluppare i talenti di ogni ragazzo, facendo particolare attenzione alla personalità del singolo, perché viva il suo processo di crescita senza che questo generi ansie o, peggio ancora, situazioni drammatiche. Sul tema del disagio psichico degli adolescenti soprattutto credo che debbano essere introdotte anche forme di aiuto psicologico per gli studenti che manifestino particolare disagio».
In realtà durante il periodo del Covid e della didattica a distanza era stato introdotto il cosiddetto «sostegno psicologico» che quest’anno il governo Meloni non ha più finanziato. Perché?
«Quella era una misura emergenziale, eccezionale che il governo Draghi aveva già depotenziato riducendo significativamente il finanziamento per l’anno scolastico in corso. Quegli interventi servivano per mitigare il disagio causato dalla reclusione domiciliare e dalla interruzione della didattica in presenza imposta dalla pandemia. La mia idea ora è diversa: occorre pensare ad un supporto psicologico, e dove servisse anche psichiatrico, strutturato sul territorio che sia al servizio delle singole scuole e venga attivato quando ne hanno necessità».
Lo Stato
si costituirà parte civile
nei casi di aggressioni da parte
di genitori
contro
gli insegnanti dei figli
Ci potrà essere già dal prossimo settembre?
«Dell’argomento sta anche discutendo il Parlamento, ci sono diverse proposte di legge provenienti da tutti i gruppi. Ora occorre trovare una sintesi per essere operativi al più presto».
Lei subito dopo l’aggressione, ieri mattina, è stato a trovare la professoressa in ospedale a Legnano, come l’ha trovata?
«Era provata. Le ho espresso solidarietà e vicinanza da parte mia e dello Stato e apprezzamento per la serietà e la professionalità con cui ha affrontato nei mesi passati il caso di questo studente così problematico nella sua classe. Ora c’è un’indagine giudiziaria in corso».