Corriere della Sera, 29 maggio 2023
Einstein Telescope da non perdere
Se dico ET cosa vi viene in mente? Di sicuro l’extraterrestre con il dito luminescente di Steven Spielberg. Ma c’è un altro ET per il quale dovremmo cominciare a fare il tifo. Ed è l’Einstein Telescope, il futuro telescopio che osserverà le onde gravitazionali in arrivo sulla Terra dallo Spazio. Causa alluvione è appena slittata la conferenza stampa nella quale il nostro governo avrebbe presentato la candidatura ufficiale a ospitarlo. Il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi è presidente del Comitato tecnico scientifico, il luogo pre-scelto è l’ex miniera sarda di Sos Enattos a Lula (nel Nuorese), il sito migliore possibile in Europa grazie alla bassissima sismicità naturale, al silenzio acustico ed elettromagnetico e alla limitata densità della popolazione. L’impatto economico sarebbe superiore a quello delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Il volume di affari, nei 9 anni di costruzione tra il 2026 e il 2034, sarebbe di oltre 9 miliardi, con 36 mila assunzioni solo in Sardegna, senza contare l’indotto. La Regione ha promesso 350 milioni per le infrastrutture, il governo potrebbe impegnarsi con poco meno di un miliardo. Tuttavia questa è teoria. La pratica è che un altro sito ci contende l’ET nel Limburgo, tra Olanda, Belgio e Germania: qui, a differenza dell’Italia, politici e amministratori sono all’opera da un pezzo. L’Europa deciderà entro la fine del 2025 a chi assegnare il progetto. Ma pur tifando in maniera sperticata per il piccolo Comune sardo con 1.256 abitanti e un delizioso Museo diffuso di arte contemporanea (Mac Lula), restano criticità urgenti alle quali penserà chi è chiamato a prendere una decisione in favore dell’Italia o dei Paesi Bassi. In Sardegna non c’è un’autostrada, ma una superstrada con lavori perennemente in corso, pure ad agosto; i collegamenti aerei sono pochi e cari (a Olbia la compagnia di bandiera italiana non viaggia nemmeno più, per via della famigerata continuità territoriale); Nuoro non ha una rete ferroviaria che la collega direttamente agli altri capoluoghi e il suo ospedale è sempre più ridimensionato (ha appena chiuso l’ambulatorio di ematologia; nell’unica chirurgia i chirurghi sono 4, compreso il primario). Dulcis in fundo, il 7 marzo un ordigno inesploso è stato trovato davanti alla miniera di Sos Enattos. Sarebbe bello ospitare l’Einstein Telescope, eccellenza scientifica mondiale. Ma bisogna crederci tutti. E muoversi adesso.