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 2023  maggio 28 Domenica calendario

Intervista a Rosanna Lambertucci

Rosanna Lambertucci, congratulazioni. A 77 anni, tra pochi giorni si sposa di nuovo... Evviva l’amore, no?
«Evviva sì! Venga, le preparo una tazza di tè. Se avessi dovuto parlare di diete sarebbe bastata una chiacchierata al telefono. Ma per parlare di sentimenti e di Mario (Di Cosmo, ndr )ci vuole tempo...». La regina di “Più sani, più belli” si presenta in tuta e con una pelle da fare invidia a una ragazzina, in mezzo ai fiori e ai gatti della sua casa in cima ai Parioli, nel cuore della Roma alto borghese: «È stata di Alida Valli, l’ho comprata nel ’95 da Guido Alberti, che ha creato il Premio Strega, e da sua moglie Lucia Alberti, grandissima astrologa. Nel giardino hanno fatto le prime due edizioni del premio letterario. Lucia era un portento: mi ha predetto un sacco di cose del mio futuro».
Tipo? Tu prima volta mi disse: “Tu diventerai famosa”. Risi... all’epoca volevo fare l’avvocato».
E come arrivò in Rai?
«Appunto: per collaborare a una trasmissione che si chiamava “Giustizia in Italia e nel mondo”.
Qualche anno dopo Luciano Rispoli, che era stato il mio capo, diventò direttore. Fu lui a mandarmi davanti alle telecamere: una paura! Ero timidissima. Paura che però sono riuscita a vincere. Come stavolta, del resto».
Sta parlando della paura di sposarsi?
«Certo! Ma anche della paura di sembrare ridicola... Sono già nonna da quasi undici anni. Ma ho pensato: “Se poi la gente mi prenderà in giro, pace!’ E invece...».
E invece?
«Come entro in un negozio tutti mi fanno gli auguri. “Signora Lambertucci! Che bella notizia!”. E le più entusiaste sono proprio le donne che hanno superato gli ‘anta».
Con la vita ha più debiti o più crediti?
«La vita mi ha dato e la vita mi ha tolto. E mia figlia Angelica è stata un miracolo. Pensi che dopo una serie di gravidanze terribili dovettero ricostruirmi una tuba. Impensabile restare incinta. Invece... Però ho avuto anche tanti dolori. Il primo è arrivato a undici anni, quando papà morì in un incidente. Poi i miei cinque aborti spontanei. Alla fine, quando riuscii a rimanere incinta di Elisa, nel ’74, durante una vacanza a Sabaudia, ebbi un distacco di placenta, mi svegliai in un lago di sangue. Operazione d’urgenza, rimasi incosciente per giorni. E quando mi ripresi scoprii che Elisa era morta. Questo per dire che ho avuto un lavoro di successo, la notorietà che mi predisse Lucia Alberti. Ma ho anche pagato tanto».
Beh, il suo secondo matrimonio però è una centrifuga di ottimismo per tutte.
«Davvero l’età è solo una questione anagrafica. Certo, se guardo le mie foto da ragazza, sono cambiata. Ma dentro non mi sento diversa di una virgola, stessi entusiasmi, stesse fragilità. A Mario ho detto “sì’” dopo otto anni di relazione. E pensare che me lo ha chiesto il primo giorno che siamo usciti».
Cosa ha fatto per conquistarla?
«Ha rispettato i miei tempi, e ha preso tutto il pacchetto: comprese le fragilità. Mario non è mai stato sposato, e vederlo giocare con la mia nipotina, a volte, mi faceva venire mille dubbi. “Perché non ti cerchi una più giovane?”, gli chiedevo».
Doti del futuro marito?
«Presente, protettivo, concreto, simpatico. E sportivo. È un ex campione di offshore. Ha smesso di fare gare perché io avevo paura. Così si è dato al rowing, il canottaggio suremoergometro. Domenica scorsa ha vinto i campionati italiani over 50».
Lei come si vestirà per la cerimonia?
«Un abito bianco, semplice, di Gabriella Rio».
E chi l’accompagnerà all’altare?
«Caterina, la mia nipotina».
Ricevimento?
«Palazzo Brancaccio, una festa con trecento invitati».
Viaggio di nozze?
«Isole Pontine e, Procida, l’isola preferita da Mario. Prima di conoscerlo mi mandava da lì i saluti su Instagram. Finché una sera, mentre ero a cena con altre persone all’Hotel De Russie, venne a salutarmi dicendomi: “Sono quello dei saluti da Procida...”».
Col suo primo marito, Alberto Amodei, perché non è andata?
«L’ho lasciato nell’88, dopo 23 anni e soffrendo molto».
Perché?
«Diciamo che era birichino. Bello, bravissimo sul lavoro e corteggiatissimo».
La tradiva?
«Non ho mai voluto aprire il coperchio della pentola. Ma a naso direi che sì. E sono scappata».
E se si fossesbagliata?
«La gelosia è terribile, ti mangia, ti logora. Ma sa una cosa?».
Dica, sulle corna la letteratura non è mai abbastanza...
«Alberto sarà stato anche infedele, ma so che nella vita ha amato solo me. Ora Alberto è accanto a Elisa, nel cimitero di Latina.
“Vedi Rosanna – mi disse uno degli ultimi giorni – potrei dirti che sei stata la donna più importante della mia vita. Ma sarebbe una bugia. Tu sei stata l’unica”. E io adesso so che è vero».
“Più Sani, più Belli”: 16 anni, una trasmissione di culto.
«Era faticosa e molto bella. Piena di ospiti. Li usavo come testimonial per le malattie».
C’era spesso GiulioAndreotti.
«Sì, lui era la cavia per i sintomi da emicrania.
Ne soffriva tantissimo».
Altri testimonial?
«In trasmissione ci sono venuti un po’ tutti.
AncheAlain Delon. Che poi ho invitato anche alla mia festa di compleanno.Avevoorganizzato un festone all’Hotel Excelsior. E lui aveva preso una camera nello stesso albergo. Mi chiese se volessi salire in camera sua per salutarlo. L’indomani sarebbe partito».
E lei lo raggiunse?
«Sì. E si presentò in accappatoio bianco”».
Alain Delon ha fatto il “lumacone” con lei?
«(Ride) Non saprei... perché lui si presentò in déshabillé mentre io con Angelica, bambina, per mano».
Un’occasione sprecata?
«Che vuole che le dica? Ero così... fedele».
Delon ci rimase male?
«Non lo so. So solo che pensai: ha persino i piedi bellissimi…!».