Corriere della Sera, 28 maggio 2023
Intervista a Giovanni Donzelli
ROMA Nessun ripensamento, e tantomeno mea culpa. Le accuse da sinistra di occupazione del potere? «Faticano ad accettare che governare, quando non tocca a loro, non sia un sopruso». Lo stallo sulla nomina di Bonaccini a commissario per l’Emilia-Romagna? «È degradante che l’unico interesse delle opposizioni in questo momento drammatico sia nominare chi dovrà spendere i soldi». Il caso Colosimo? «Non possiamo farci frenare nella nostra azione dalla costruzione di polemiche su presupposti falsi». Le parole di Mattarella sul no ad una decretazione eccessiva e spesso fuori dal contesto? «Lo ascolteremo, ma mi piace anche far notare, tra le cose che il capo dello Stato ha detto, che chiunque ha diritto a far sentire la propria voce. E dopo il caso del Salone del Libro, è un monito prezioso».
Giovanni Donzelli, capo dell’organizzazione nazionale di Fratelli d’Italia, in attesa dei risultati delle Amministrative, mostra quanto questa maggioranza si muova con sicurezza: «Anche grazie alla centralità conquistata dal presidente Meloni sul piano internazionale. Mai vista una attenzione tale al nostro Paese dovuta alla postura che chi guida questo governo e il governo stesso ha in una fase e in un contesto internazionale difficile. Ci raccontavano che saremmo stati i reietti dell’Occidente, anche solo le foto che mostrano Meloni e Biden fanno capire che non andiamo con il cappello in mano davanti a nessuno. E questo dà credibilità e forza all’Italia, a vantaggio di tutti».
La maggioranza è solida, ma vi si rimprovera di approfittarne volendo occupare ogni posto di potere.
«La premessa è d’obbligo. La sinistra ha faticato a capire di aver perso le elezioni, e ad accettare che perdendo, a differenza del passato, non potrà governare e gestire il potere. E quindi considera una prepotenza che noi invece si scelga di governare anche attraverso nomine che ci competono. C’è un mandato preciso che i nostri elettori ci hanno dato. Loro hanno diritto come opposizione di criticare, ma noi come maggioranza di agire. E non si illudano che ci fermeranno con campagne di menzogne e falsità».
Significa che farete quello che volete e come volete?
«No, perché in una democrazia esistono pesi e contrappesi e noi li rispettiamo. L’opposizione ha quello che le spetta, a partire dalle commissioni di garanzia sulle quali noi non mettiamo bocca, dal Copasir alla Rai».
Però non mediate, come nel caso Colosimo.
«Mi spiace davvero che alcune associazioni delle vittime di mafia, che hanno a che fare con il dolore quotidiano, abbiano preso per buoni dubbi e veleni sparsi dalla sinistra. Ma noi non possiamo lasciare che campagne di fango e odio condizionino la nostra azione. Colosimo non ha nulla a che fare col terrorismo nero, e dimostrerà sul campo il suo valore. Un’opposizione basata sulle accuse a prescindere, sempre e comunque, ci sta solo rafforzando».
Intanto in Rai succede di tutto, se ne vanno Fazio e Annunziata, c’è il timore di un monopolio della destra.
«Noi siamo per una Rai meritocratica e libera, per smantellare un sistema di potere incancrenito da anni. Se c’è chi in un clima di libero confronto non si trova a suo agio, fa o farà le sue scelte: evidentemente c’è chi ha capito che non valgono più i criteri di prima, che avevano portato alcuni a fare quello che volevano. L’informazione non sarà più gestita come un tempo: ora conterà il merito, anche perché se dovessimo promuovere solo chi ha la tessera di FdI avremmo ben pochi nomi da “piazzare”! Pluralismo, libertà e confronto. E lo dice uno che la sua prima apparizione in tv l’ha fatta con Santoro...».
Se vale il merito perché Bonaccini, che anche governatori di centrodestra ritengono l’uomo giusto, non viene nominato commissario per l’Emilia-Romagna?
«Ricordo che questo governo in pochi giorni ha stanziato oltre 2 miliardi per l’emergenza, con l’acqua che ancora asfissia le terre e la gente sfollata. Tempi record. Serviranno altri fondi, progetti. Il problema è chi dovrà spendere i soldi? Ogni cosa a suo tempo. Ora alla gente interessa riprendere a vivere e produrre. È imbarazzante si polemizzi su questo».
Il problema non è la divisione nella maggioranza?
«Non ci sono divisioni, c’è massima coesione, in Cdm e nella maggioranza. Anche sull’Ucraina, al contrario delle previsioni, siamo tutti dalla stessa parte, come lo siamo su tutto, a partire dall’unità nelle città al voto».
Ma agite con una decretazione d’urgenza che Mattarella continua a ritenere eccessiva. Lo ascolterete?
«Certo, sono rilievi fondamentali per un confronto democratico. È vero però che da quando è nato questo governo abbiamo avuto un tale numero di emergenze da dover agire con la massima rapidità ed efficienza. Ma abbiamo sempre sostenuto l’importanza della centralità del Parlamento. Non saremo noi a metterla in discussione».