il Giornale, 27 maggio 2023
Il fallimento di «mister pandoro» Campedelli
Ottantadue milioni di debiti e i panettoni che si sgonfiano assieme alla storia e alla tradizione di una famiglia. Era il 1921 quando Giuseppe Paluani fondò l’azienda a Verona. Dall’altro ieri, su Wikipedia, c’è anche la data della fine della storica società: 25 maggio 2023 con la parola «fallimento» accanto, tra parentesi. Il Tribunale di Verona ha infatti dichiarato nei giorni scorsi il fallimento della Paluani Spa, controllata dal 1968 dalla famiglia Campedelli, in particolare da Luca, presidente del ChievoVerona, il club di calcio già dichiarato fallito nel giugno nello scorso anno. In precedenza, a luglio 2022, dopo un’asta, era già stato ceduto per 7,6 milioni il ramo d’azienda a Sperlari (azienda cremonese controllata dalla multinazionale tedesca Katjes International), permettendo così di salvare 48 posti di lavoro e di proseguire l’attività, attraverso la cessione di marchio, produzione e dello stabilimento a Dossobuono (Verona). Lo scorso anno le attività produttive, il marchio e lo stabilimento erano stati ceduti per 7,6 milioni, sotto le insegne della nuova Paluani 1921 Spa, alla Sperlari, che fa capo al gruppo dolciario tedesco Katjes International. La società di origine è ancora in possesso di beni immobili, che in parte nel frattempo sono stati alienati. Il giudice Monica Attanasio, riporta il quotidiano L’Arena, «ha preso la sua decisione nominando curatori Matteo Creazzo e Andrea Rossi, che finora avevano seguito la procedura di concordato in qualità di commissari e convocando i creditori il prossimo 23 ottobre per l’esame dello stato passivo». La sentenza di fallimento con revoca della procedura di concordato è stata motivata contestando all’azienda una serie di criticità fra le quali le scarse possibilità di riuscire a soddisfare i creditori: a fronte di un ammontare complessivo di quasi 82 milioni di euro richiesti, la somma che la Spa rendeva disponibile era inferiore ad un milione. Ad aprile 2022, secondo i libri portati in Tribunale con la domanda di omologa del concordato, le banche erano esposte verso Paluani per un totale di circa 35,5 milioni. Fondata dalle famiglie Campedelli e Cordioli nel 1921 a Verona come «Pasticceria Paluani», l’azienda è famosa per la produzione di dolci per Natale e Pasqua, lievitati e merendine. Cruciale per le sorti dell’azienda è stata proprio la campagna natalizia 2021, periodo nel quale venivano reclutati molti lavoratori stagionali a dare manforte alle centinaia di dipendenti. Nel 2018 la Paluani aveva chiuso il bilancio con un fatturato di 56 milioni di euro, ma già dall’anno seguente era andata in negativo con una perdita di circa 1,7 milioni. Il Covid e il primo lockdown, in concomitanza con la campagna pasquale del 2020, hanno messo in grave posizione finanziaria l’azienda e a ciò si è aggiunto un altro grosso problema: a ottobre 2021 la squadra di calcio del Chievo è stata estromessa dai campionati professionistici sempre a causa dei debiti. Segnando il destino della società che, nel 1968, Luigi Campedelli, di professione commercialista, rilanciò trasformandola da impresa familiare a marchio conosciuto in tutto il mondo.