la Repubblica, 25 maggio 2023
LA CHIESA CONTRO MANZONI
Caro Merlo, è possibile che ancora si discuta del cattolicesimo di Manzoni? Altro che liberale! I Promessi sposi è un romanzo bigotto. Capisco che piaccia anche ai liberali, ma è bigotto.Gemma Frola – TorinoE però “lo scrittore dello Spirito Santo”, citato nelle encicliche di Pio XI (papa dal 1922 al 1939) e proposto per la beatificazione, era stato a lungo condannato dal Vaticano. Già al primo loro apparire nel 1827, “corse come una notizia sicura che I Promessi Sposi, benché esaurito in un attimo, fosse stato messo all’Indice”. In realtà, la condanna non arrivò a tanto, ma il sospetto censorio rimase in vita a lungo, e ancora nel 1952 Benedetto Croce scrisse suLo spettatore italiano : “Anche di recente abbiamo sentito borbottare contro il Manzoni, poco cattolico, che nel suo romanzo aveva messo insieme una monaca incestuosa, un frate omicida e un parroco vigliacco”. Nello stesso articolo, Croce spiegò che la diffidenza della Chiesa verso il Manzoni era stata “tutta politica”. Infatti, nel 1873, al funerale di Manzoni parteciparono lo Stato e il popolo (“anche sui tetti”) ma non il Vaticano né il clero, tranne un suo amico, l’abate Ceroli. Già condannati dalla Chiesa alla prima edizione, I Promessi sposiancora più lo erano stati nel 1870, quando i bersaglieri di La Marmora entrarono a Roma nello Stato pontificio. Manzoni, scrittore dal forte sentimento nazionale unitario, cattolico ma contrario al potere temporale, fu il primo cittadino onorario di Roma capitale benché a Roma non mise mai piede.