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 2023  maggio 25 Giovedì calendario

“Eravamo delle Pippe”. Mion, eroe socialista

Dopo Margherita Agnelli, che con le sue denunce ha svelato di che lacrime grondi e di che sangue (e di quanta evasione) l’impero della real casa di Villar Perosa, da ieri anche Gianni Mion, il manager che trasformò i magliari di Ponzano Veneto in un colosso finanziario, è in lista per l’onorificenza di “eroe del socialismo” (d’altronde, ha detto, “sono un proletario”). In un’intervista a Repubblica, l’uomo che ha lavorato per i Benetton fino all’altroieri, ci ha spiegato che dietro il crollo del Ponte Morandi a Genova c’è un fatto semplice: a gestire le autostrade c’erano delle pippe assurde, incapaci di farlo senza ammazzare gente. Non è uno scherzo: “Il nostro grande problema è che eravamo troppo autoreferenziali. E che negli organi di controllo c’erano troppi diplomati e pochi tecnici”. Dice: ma non è che pure l’Ad Castellucci? Per carità: “Guardi che Castellucci è bravissimo, un fuoriclasse. Il problema è che si è circondato di collaboratori per niente al suo livello” (i diplomati). Dice: ma magari troppi utili e poca manutenzione? Ma no, “non è che non avevano fatto il nuovo ponte (dopo l’allarme crollo nel 2010, ndr) per i dividendi. Quello che sta facendo adesso Autostrade, tutti i controlli e le ispezioni, lo potevamo fare benissimo. Ma era un campo troppo difficile per noi. Eravamo autoreferenziali e impreparati a gestirlo”, ora “spero che lo Stato e le P.A. controllino”. Mion, coraggiosamente infiltrato nel campo nemico per un quarantennio, tollerando umiliazioni d’ogni sorta e finanche compensi milionari, è un socialista massimalista: oggi, pensionato, vuol dirci che il privato non è in grado di gestire monopoli naturali, nulla andrebbe privatizzato. È per rendere ancor più stridente la contraddizione del capitale – e dello Stato come suo agente d’affari – che nel 2019 è tornato alla guida di Edizione, la holding dei Benetton, per scongiurare la revoca della concessione e anzi favorire la vendita con ricca plusvalenza di Autostrade per l’Italia: che tutti sappiano che il sistema è truccato, ci voleva dire, non c’è redenzione possibile. E infatti gli incapaci Benetton brindano a spese nostre e intanto continuano a gestire gli aeroporti… “Cosa avrei dovuto fare?”, si strugge il manager. Anche troppo già così, compagno Mion.