La Stampa, 24 maggio 2023
Andrea De Gennaro a capo della Guardia di finanza
Voluto a tutti i costi dalla premier Giorgia Meloni, d’intesa con il suo sottosegretario Alfredo Mantovano che è anche autorità delegata ai servizi segreti, ieri il generale Andrea De Gennaro è stato nominato in via definitiva nuovo comandante della Guardia di finanza. La formalizzazione, durante il Consiglio dei ministri, non ha fatto altro che ratificare quanto già stabilito dall’accordo politico raggiunto e annunciato dopo l’ultima riunione dell’11 maggio. Il ritardo della nomina è stato una sorta di cortesia nei confronti del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che l’11 maggio si trovava in Giappone per una riunione del G7, dopo la frattura che si era venuta a creare. Da un lato Meloni e Mantovano schierati a sostegno di De Gennaro, dall’altra Giorgetti, numero due della Lega, che, in asse con il ministro della Difesa Guido Crosetto, spingeva per il generale Umberto Sirico.
Il nuovo capo delle Fiamme gialle è un generale di corpo d’armata con alle spalle una lunga carriera operativa. Fratello di Gianni De Gennaro – ex capo della polizia, ex capo del Dis, coordinamento dei servizi segreti, ed ex sottosegretario delegato nel governo guidato da Mario Monti – compirà 64 anni a dicembre, è sposato e ha tre figli. Nel palmarès di Andrea De Gennaro si annoverano i nuclei di polizia tributaria e i reparti speciali, il comando aeronavale e quelli provinciali di diverse città, un corso internazionale per specialisti antidroga alla Dea, l’Agenzia americana per la lotta alla droga. Ha due lauree, una in Giurisprudenza e l’altra in Scienze della sicurezza economico finanziaria, e un master di secondo livello in diritto tributario internazionale, conseguito all’Università Bocconi.
Nel 2013, mentre era il direttore centrale dei servizi antidroga (Dcsa), l’organismo interforze del Viminale, venne arrestato in Colombia il boss del narcotraffico Roberto Pannunzi, un personaggio che era il massimo referente dei cartelli per la vendita di cocaina alla ‘ndrangheta, che ha lavorato con la mafia turca, il clan dei marsigliesi ed ebbe contatti con Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti. Negli ultimi anni De Gennaro è stato comandante interregionale dell’Italia meridionale e dell’Italia centrale, alla guida dei reparti speciali e, infine, comandante in seconda della Guardia di finanza.