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 2023  maggio 19 Venerdì calendario

“AVETE PROFONDAMENTE FERITO LA MIA PERSONA PER GETTARE DISCREDITO SU MIA FIGLIA GIORGIA” – ANNA PARATORE E MILKA DI NUNZIO (MAMMA E MIGLIORE AMICA DELLA MELONI) SCRIVONO A “DOMANI” PER “DIFFIDARE” “A PROCEDERE” CON LE INCHIESTE SUGLI AFFARI DI FAMIGLIA – LA RISPOSTA DEL QUOTIDIANO DI DE BENEDETTI: “CI ACCUSA DI AVER SCRITTO IL FALSO. TUTTAVIA È SUFFICIENTE LEGGERE GLI ATTI SOCIETARI SPAGNOLI PER SMENTIRLA. SIAMO IN POSSESSO DI TUTTI I DOCUMENTI NOTARILI CHE ATTESTANO QUANTO SCRITTO…” -

Lettera di Anna Paratore a “Domani” Con la diffusione di false informazioni e connesse ricostruzioni distorte afferenti la mia vita personale, avete profondamente ferito la mia persona e leso il mio diritto alla riservatezza. Ma ancor di più avete offeso la mia dignità e la mia onorabilità basandovi su menzogne volte strumentalmente a dare una narrazione falsata della mia storia e della mia identità.

Tra le molte falsità che avete diffuso sul mio conto, avete affermato un presunto collegamento in affari tra me e il sig. Francesco Meloni, padre delle mie figlie, in quanto sarei stata socia di società con il sig. Matano nello stesso periodo nel quale questi era socio in altre società con Francesco Meloni Invece, come facilmente verificabile, le mie minimali partecipazioni in società in cui sono stata coinvolta dal sig. Matano sono definitivamente cessate nel febbraio del 2002, e quindi anni prima della costituzione della società spagnola che vedrebbe coinvolti insieme il sig. Meloni e il sig. Matano, sorta solo nel 2004 quando era cessato ogni tipo di rapporto, anche personale, tra me e il sig. Matano.

È altrettanto falso che, dalla cessione delle quote di mia proprietà della Raffaello Eventi srl, io abbia avuto una considerevole plusvalenza. Dalla vendita della società in questione ho tratto meno di quanto versato alla società, così come documentato in atti ufficiali.

Chiaramente diffamatoria è la narrazione che fate di me abile affarista immobiliare semplicemente per aver venduto la mia casa di proprietà a un importo maggiore di quello di acquisto, come accaduto a moltissime famiglie italiane nel corso degli anni.

Come volutamente diffamatori sono i sospetti che lanciate sulla veridicità dell'incendio che avviluppò più di quaranta anni fa la casa dove abitavo con le mie bambine, non foss'altro perché intervennero i vigili del fuoco a spegnere le fiamme.

Per tutto quanto sopra vi diffido a procedere con questa campagna diffamatoria volta solo a denigrare la mia persona con il chiaro intento di gettare discredito su mia figlia Giorgia Meloni, attuale presidente del Consiglio Preciso sin d'ora di non avere nulla da aggiungere, di non voler essere da voi contattata e che mi riservo di far valere le mie ragioni in ogni e più opportuna sede, ivi compresa quella legale, con tutti i mezzi che la legge mi mette a disposizione. Anna Paratore

Lettera di Milka Di Nunzio a “Domani”

Con la presente, vi diffido dal proseguire con la diffusione di informazioni false, faziose e fuorvianti relative alla mia persona e che hanno causato un grave danno alla mia immagine.

In particolare, è del tutto falso che io abbia realizzato una straordinaria plusvalenza dalla vendita delle mie quote di partecipazione della società Raffaello Eventi, avendo ottenuto addirittura meno di quanto versato in questa società, come riscontrabile da atti ufficiali. Ritengo estremamente grave che, sulla base di notizie false e distorte, abbiate costruito una narrazione volta a denigrarmi e a ingenerare sospetti sulla mia vita e sulla mia persona. Preciso sin d'ora che mi riservo di far valere le mie ragioni in ogni e più opportuna sede con tutti i mezzi che la legge mi mette a disposizione. Milka Di Nunzio

2. SOCIETÀ SPAGNOLA E PLUSVALENZA. LE BUGIE DELLA MADRE DI MELONI Giovanni Tizian e Nello Trocchia per “Domani”

Anna Paratore e Milka Di Nunzio, madre e migliore amica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, scrivono a Domani e contestano la nostra inchiesta. Iniziamo dalla missiva di Paratore.

La signora parla genericamente di «false informazioni e connesse ricostruzioni distorte afferenti la mia vita personale», poi di «menzogne», di «narrazione falsata», ma non dettaglia mai a cosa si riferisce tranne per due episodi che ricostruisce in modo grossolano, come dimostrano i documenti ufficiali in nostro possesso.

La società in Spagna La prima contestazione riportata nella missiva riguarda l'uomo d'affari, il geometra Raffaele Matano, e le triangolazioni societarie che lo collegano a Francesco Meloni e all'ex moglie Paratore in anni diversi e successivi a quel 1988 nel quale si sarebbe consumato lo strappo della coppia Paratore-Meloni come più volte pubblicamente detto dalla madre e dalla stessa presidente del Consiglio.

Paratore dice di aver dismesso le quote nelle società italiane con il signor Matano nel 2002, due anni prima della costituzione della società spagnola «che vedrebbe coinvolti Meloni e Matano, sorta solo nel 2004», scrive. La madre della presidente del Consiglio accusa quindi Domani di aver scritto il falso.

Tuttavia è sufficiente leggere gli atti societari spagnoli consultati da Domani insieme al quotidiano Eldiario.es, per smentire la difesa di Paratore. La società Nofumomas è attiva a partire dal 2001, abbiamo documenti per sostenerlo, ci sono i bilanci a confermarlo. I soci sono sempre stati Matano, Barbara e Simona Meloni (figlie di Francesco e sorellastre di Giorgia) e Maria Grazia Marchello (madre di Barbara e Simona).

Nel 2004 diventa amministratore unico della società il padre della presidente del Consiglio. Dunque, la contestazione di Paratore all'inchiesta si fonda su un dato completamente sbagliato, la donna confonde gli anni di costituzione dell'azienda di Madrid, e non dice che al di là della presenza di Francesco, già prima, insieme a Matano, le azioniste erano le figlie del suo ex marito, padre della leader di Fdl.

Perciò è certo che la società spagnola non è nata nel 2004, ma nel 2001, cinque anni dopo la condanna di Francesco Meloni per aver trasportato su una barca a vela grosse quantità di droga. Affari con Matano Paratore sostiene di essere uscita dalle società con Matano, con cui ha avuto una relazione sentimentale (lo ha rivelato la premier rispondendo alle nostre domande inviate per la prima puntata della nostra inchiesta), nel 2002.

Fatto ampiamente spiegato nell'articolo, in cui però aggiungevamo un'altra curiosa coincidenza: Paratore è rimasta dentro la Mr Partners, in passato amministrata anche da Matano, fino a pochi mesi fa. C'è scritto negli atti societari depositati presso la Camera di commercio: la srl è stata cancellata a dicembre 2022. due mesi dopo 'insediamento della figlia a palazzo Chigi.

L'ultima amministratrice unica registrata era Maria Grazia Marchello, madre delle sorellastre di Meloni e tra le socie della Nofumomas insieme al padre della leader di Fdl. Casa e incendio Non abbiamo mai scritto né della vendita della casa né dell'incendio raccontato decine di volte dalla premier fin da quando era una giovane ministra della Gioventù nel governo Berlusconi.

La signora Paratore ci accusa di aver riportato la notizia della vendita della sua casa a un importo maggiore di quello di acquisto e di aver lanciato sospetti sull'incendio che ha interessato il suo appartamento nei primi anni Ottanta, dato narrato nel libro autobiografico scritto dalla figlia. Non abbiamo scritto né la prima notizia, né la seconda. È lecito avere un dubbio, quindi: Paratore ha letto i nostri articoli o ha elaborato queste accuse sulla base di cose che le sono state riferite?

La plusvalenza C'è infine la vicenda della vendita delle quote societarie nel 2016 grazia alla quale Paratore e Milka Di Nunzio (migliore amica di Meloni) hanno ottenuto un notevole guadagno. Entrambe contestano a Domani che non esiste alcuna plusvalenza e che sarebbe stato sufficiente leggere gli atti societari per non scrivere il falso.

Tuttavia non dicono quali siano questi atti. Per scrivere l'articolo abbiamo letto decine di documenti riguardanti lo scambio di quote della Raffaello Eventi srl, è difficile capire quali siano quelli manchi senza indicazioni precise. Nelle loro versioni, praticamente identiche su questo punto, Paratore e Di Nunzio parlano genericamente di «atti societari».

Siamo in possesso di tutti i documenti notarili che attestano quanto scritto: il passaggio delle quote, acquistate nel 2012 a quattromila euro e rivendute agli stessi imprenditori a 90mila. Ma c'è una questione ancora più rilevante. Abbiamo chiamato due volte Di Nunzio e tre il socio, Lorenzo Renzi, perché ci spiegassero la plusvalenza. Entrambi hanno preferito non rispondere, Renzi ha più volte detto «non ricordo». Abbiamo dato a loro la possibilità di replicare punto su punto prima di scrivere l'articolo. Avremmo riportato integralmente le loro versioni. Ma tra dimenticanze e silenzi nessuno ha voluto entrare nel merito.

Mai più La madre della premier conclude la lettera chiedendo di non essere mai più contattata e accusa Domani di aver costruito l'indagine col solo fine di infangare il nome della figlia Giorgia. Volevamo assicurare a Paratore e a chi la pensa come lei che noi continueremo a fare il nostro dovere.

Pubblicare le notizie, come l'esistenza di una società spagnola con l'intreccio di relazioni che rappresenta, è un nostro dovere. Non farlo vorrebbe dire nascondere i fatti. Del resto invitiamo Meloni, Paratore e Di Nunzio, a riprendere nel nostro archivio online tutte le inchieste fatte in questi tre anni di vita del giornale: abbiamo firmato inchieste su Matteo Renzi e famiglia, sul deputato della sinistra Abubakar Soumahoro e moglie, su Giuseppe Conte e suocero, su Matteo Salvini, sul presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e figli. Siamo convinti che sia compito dei giornalisti raccontare il potere e le sue contraddizioni, prescindendo dalla parte politica rappresentata. Lo dobbiamo ai nostri unici padroni: i lettori.