Estratto dell'articolo di Emanuele Bonini per www.lastampa.it, 18 maggio 2023
IL GIRAMENTO DI PALE… FA MALE ALL'UCCELLO! - L'OLANDA HA FERMATO UN INTERO PARCO EOLICO PER QUATTRO ORE PER PERMETTERE IL PASSAGGIO DI UCCELLI MIGRATORI IN TUTTA SICUREZZA - LE FATTORIE DEL VENTO SONO RESPONSABILI DELLA MORTE DI CIRCA 50 MILA VOLATILI OGNI ANNO - A PARTIRE DA AUTUNNO LO STOP MOMENTANEO PER CONSENTIRE LE ROTTE MIGRATORIE DEGLI UCCELLI DIVENTERÀ UN'ABITUDINE NEL PAESE... -
[…] nei Paesi Bassi, […]un intero parco eolico è stato fermato per permettere il passaggio di uccelli migratori in tutta sicurezza. La fattoria del vento di Borssele, al largo della costa della Zelanda, è […] costituita da 173 turbine, tutte in mare, che le autorità locali hanno deciso di spegnere in nome del rispetto dell’avifauna. […] gli esperti stimano che le pale dei moderni mulini a vento uccidano circa 50mila uccelli ogni anno.
[…] . Da qui la decisione di spegnere per quattro ore ogni singola turbina. L’operazione è avvenuta nel week-end. «Una novità internazionale», assicura il ministro per l’Energia dei Paesi Bassi, Rob Jetten (liberale), «perché in nessuna parte del mondo le turbine eoliche vengono fermate per consentire il passaggio sicuro degli uccelli». Per questo «sono fiero di questa iniziativa». La scelta ambientalista adottata nello Stato membro dell’Unione europea, dunque, è un esempio per tutti di sostenibilità vera. […]
[…] A partire dall’autunno questi accorgimenti entreranno «a regime», vale a dire che diverranno un’abitudine e «sarà continuamente migliorata», assicura il governo. Si useranno le informazioni a disposizione per capire quando spegnere nuovamente le turbine ad ogni passaggio delle specie migratorie.
Intanto, però, si prendono primi accorgimenti strutturali. Per garantire agli uccelli un passaggio sicuro, d'ora in poi i proprietari dei parchi eolici ridurranno la velocità delle turbine eoliche a un massimo di due rotazioni al minuto durante il picco di migrazione notturno previsto. Non un vero e proprio stop. Ma del resto la crisi energetica seguita alla guerra russa in Ucraina e il rinnovato bisogno di energia impone dei compromessi. I Paesi Bassi ci provano.