la Repubblica, 18 maggio 2023
Cosa c’è nel decreto Made in Italy
L’asse portante del provvedimento è il fondo sovrano, strumento che sarà istituito da zero con una dotazione che dovrebbe oscillare tra 500 milioni e un miliardo. Veicolo che, acquistando quote non di controllo delle società, secondo il ministro dell’Impresa e del Made in Italy Adolfo Urso (Fdi), «aiuterà lo sviluppo delle filiere italiane». Nel disegno di legge sul made in Italy, che il Consiglio dei ministri approverà la prossima se ttimana, ci saranno diverse novità.
Oltre al già annunciato liceo del made in Italy, che aprirà i battenti nei distretti industriali a partire dall’anno scolastico 2024/25, il governo prevede l’istituzione di conti deposito agevolati per sostenere gli studi dei giovani. Nasce la fondazione “Imprese e competenze” per fare rete tra gli istituti scolastici, formativi e le aziende. Nasce il bollino per valorizzare i ristoranti tricolori in giro per il mondo e il ministero vuole utilizzare il blockchain per la tracciabilità delle filiere. Giro di vite anche sulle sanzioni: multe più salate, da 100 a 300 euro per chi acquista merci contraffatte ed estensione della misura che punisce chi vende prodotti industriali con segni mendaci, reclusione fino a 2 anni e multa fino a 20mila euro, anche a chi «detiene per la vendita». Nascerà il pensionato- tutor: ex lavoratore che percepisce l’assegno Inps e l’azienda lo può riprendere per un massimo di due anni per trasmettere competenze alle nuove leve. Compenso massimo? 15 mila euro l’anno che non fanno cumulo con il reddito Irpef. Viene istituita un’Esposizione permanente e una giornata del Made in Italy. Unasorta di festa che cadrà 15 aprile. «Sarà la giornata dell’orgoglio del prodotto e dell’impresa, della cultura e del modello italiano nel mondo», ha detto Urso. La scelta non è casuale. Si tratta del giorno in cui è nato, nel 1452, Leonardo Da Vinci, simbolo del genio italiano.
Il provvedimento, 47 articoli suddivisi in 5 titoli, «affronta il tema dell’eccellenza italiana» e conterrà «iniziative a 360 gradi per dare nuovo carburante al made in Italy, che èil traino della ripresa del Paese», puntualizza Urso. Il cuore del provvedimento è il fondo sovrano con dotazione pubblica inferiore al miliardo. Però i fondi privati e altre istituzioni potranno partecipare. Sarà il ministero dell’Economia a prendere le decisioni su strategia e interventi. Lo ha messo in chiaro Giancarlo Giorgetti: «Il Fondo ha lo scopo di accompagnare l’operatività di Cdp per processi di aggregazione e consolidamento patrimoniale nel settore delle Mid Cap e delle grandi imprese», ha detto in un video collegamento con un evento Mediobanca. Il testo prevede che il Mef entri nel capitale di imprese nazionali: le condizioni di investimento saranno definite con decreto, ma la quota deve essere di minoranza e non di controllo, anche se sul punto c’è ancora una valutazione in corso.
Nel dispositivo ci sono anche 257 milioni per rifinanziare la Nuova Sabatini, 202 milioni per gli incentivi al design, 15 milioni per le imprese femminili, l’estensione dei voucher 3i alle microimprese, l’istituzione di un fondo con 60 milioni per valorizzare in particolare le filiere del legno-arredo e delle fibre tessili naturali, oltre a misure per la nautica, la ceramica e i prodotti orafi. E poi altri 50 milioni per il settore fieristico.