ItaliaOggi, 16 maggio 2023
Topi con meno rughe grazie a nuova terapia con mRna
Un cerotto potrà ringiovanire la pelle riducendo la formazione di rughe. Nei topi è successo come ha dimostrato lo studio che ha scoperto che l’mRNA (acido ribonucleico) incapsulato nelle vescicole extracellulari (Ev) può sostenere la produzione di collagene nei topi con pelle fotoinvecchiata, portando alla drastica riduzione (78% in 28 giorni) della formazione di rughe. Lo studio è uscito su Nature Biomedical Engineering ed è stato ripreso dall’articolo pubblicato su Nature Portfoglio. Questa, in dermatologia, potrebbe essere una delle eredità degli studi che hanno portato alla realizzazione dei vaccini a mRNA, approvati per la campagna di vaccinazione contro il Covid-19, che utilizzano una componente genetica (molecole di mRNA inserite in microscopiche vescicole lipidiche, Lnp, che ne permettono l’ingresso nelle cellule) che porta nell’organismo di chi si vaccina l’informazione per produrre anticorpi specifici, come ha spiegato l’agenzia italiana del farmaco (Aifa). Ora un nuovo sistema di somministrazione (Ev) garantisce stabilità, consegna a specifiche aree target e riduce al minimo le complicanze infiammatorie. Apre le porte alla terapia con mRNA per altre patologie, anche oncologiche, come ha spiegato Betty Kim, medico-scienziato all’università del Texas MD Anderson Cancer Center, ospedale Usa specializzato nella cura del cancro, che ha condotto lo studio sui topi per il ringiovanimento della pelle. «Sebbene il nostro studio sia in dermatologia», ha detto, «la piattaforma ha il potenziale per essere utilizzata per una serie di terapie a mRNA che attualmente non hanno buoni metodi di consegna».