il Fatto Quotidiano, 15 maggio 2023
Il lamento dei comici Paolantoni, Sarcinelli e Dado
Tre comici con l’impegno, solo questa volta, di non far ridere.
Francesco Paolantoni, Stefano Sarcinelli e Dado hanno biografie distanziate, notorietà diseguali e pensieri differenti.
Paolantoni: “Il comico è recluso nella cinta muraria della propria categoria lavorativa. Mi ricorda i codici Ateco delle aziende al tempo della pandemia, grazie ai quali si lavorava o si stava chiusi. Al comico non viene chiesto altro. Non si ritiene abbia un pensiero, certamente non è un elettore da corteggiare. Spesso fa la figura dello squinternato ma ottimista e spiritoso. Non ha debiti da saldare, mutui da pagare, figli da crescere, malattie da curare”.
Sarcinelli: “La risata è un sospeso nel vuoto, la comicità è chimica organica. Ma poi c’è la vita”.
Dado: “C’è stato un quadriennio, parlo degli inizi del duemila, che andavo fortissimo a Zelig, il programma cult della comicità. Risate a palate e soldi in gran quantità. A mia moglie dicevo: non crederci troppo, non fidarti dei bonifici che poi vengono i tempi brutti. E infatti…”.
Paolantoni: “La televisione è spietata e ti spinge a fare cose che col senno di poi mai più faresti. Parlo dell’ultimo guaio che mi è capitato. Mi chiesero, essendo napoletano, di denudarmi per festeggiare lo scudetto del Napoli. Ogni promessa è debito e mi sono denudato per davvero. Non sa le male parole, l’ingiuria, la melma che dai social allaga ancora adesso il mio computer. Un esercito di predicatori moralisti, incattiviti, rognosi. La nostra è una società retriva, bugiarda, perbenista. È un’Italia bigotta, odiatrice. Non parla, scorreggia”.
Sarcinelli: “Non vi voglio far rientrare nel recinto dal quale stiamo dicendo che vogliamo uscire, ma la comicità è la nostra dimensione naturale ed esistenziale. Sta sempre con te. E tu vivi per lei. E se il successo non ti ha dato il segno che speravi, beh quell’inquietudine, quell’incazzatura ti fa cercare ogni giorno di guadagnare il gradino che ti manca”.
Paolantoni: “Io sono fortunato e sento di aver avuto tanto, forse tutto ma so che la nostra legge è di stare dentro la tv quanto più è possibile”.
Dado: “Sono contento di quel che ho fatto e dal momento che sono stato previdente, quando arrivavano le migliaia di euro ho comprato casa, sistemato la famiglia, dato uno sguardo al futuro dei figli”.
Paolantoni: “Io cicala. Sono stato il teorico del qui e ora”.
Sarcinelli: “Io cicalone”.
Paolantoni: “Il mio dispiacere è che città come Napoli, con un’energia così enormemente diffusa, poi viva nell’approssimazione, a volte nella rassegnazione, nella furbizia ritenuta strumento distintivo del talento. Invece è unicamente devianza dell’intelligenza”.
Sarcinelli: “La categoria della solidarietà sembra rasa al suolo. Sarà il tempo di internet che produce questa solitudine rabbiosa, così bellicista. La verità è che siamo tutti divenuti più cattivi”.
Paolantoni: “Diciamocelo: il ceto dirigente è svuotato di parole, di leadership. Non ha traguardi, non descrive orizzonti da raggiungere, non chiama più nemmeno in piazza. Si elettrizza solo se c’è la televisione di mezzo, conduttori da epurare e altri da promuovere”.
Dado: “Nasco a sinistra. Nessun artista si sente completato se non dice che, in fondo, anch’egli ha votato oppure è erede del Pci. Ora sto verificando che anche a destra c’è qualcosa di nuovo e di buono”.
Sarcinelli: “Le convenienze, le connessioni, il familismo sono tre angoli della nostra stella polare. Una lettura utile per ogni buon italiano è quel gran libro di Edward Banfield sul familismo amorale”.
Paolantoni: “Io sono più concretista e non mi arrischio a citare Wittgentsein, il filosofo della logica. Qua si volerebbe troppo alto per noi ignoranti. Quindi scusate la modestia ma trovavo coerente e ben strutturato il pensiero di Pier Luigi Bersani. Sapeva quali radici profonde avesse il riformismo, sapeva che faccia avesse e quali sentimenti nutrissero il popolo. Dopo di lui, vuoto tecnico. Tento di guardare i talk, però presto mi prende la noia e finisce sempre che mi viene sonno..”