Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  maggio 12 Venerdì calendario

L’America non crede più a nulla

Sconforto e smarrimento nel mondo dell’informazione il giorno dopo il ritorno di Donald Trump, dopo sette anni, sugli schermi della Cnn: com’era prevedibile, Trump ha fatto Trump, ripetendo le falsità che ha diffuso per oltre due anni sulle elezioni «rubate», l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, il tentativo di alterare l’esito del voto che ha portato Biden alla Casa Bianca. Chris Licht, il nuovo capo della rete televisiva in crisi di ascolti che ha voluto il confronto nel tentativo di rilanciarla pensava che bastasse una giornalista brillante e preparata per tenergli testa contestando l’infondatezza di quanto va dicendo. Non è stato così perché The Donald ha disegnato per oltre un’ora senza soste la sua personalissima realtà parallela nella quale l’assalto al Congresso è colpa della Pelosi e i suoi interventi hanno posto fine agli aborti «all’ottavo o al nono mese o quando il bambino è già nato». Mentre Kaitlan Collins, tra un tentativo e l’altro di riportarlo alla realtà dei fatti davanti a un pubblico (conservatore in base agli accordi presi) che tifava per lui, non è riuscita nemmeno a dire che sopprimere un bimbo già nato non è aborto ma omicidio.«Riecco gli errori del 2016, non abbiamo imparato nulla» ripetono voci avvilite nelle redazioni di giornali e tv. Non è così: i giornalisti hanno imparato, ma anche Trump ha imparato e il 2023 non è il 2016: la credibilità della stampa (i cosiddetti mainstream media) è crollata, ma è crollata anche quella delle reti sociali (negli Usa dell’hi tech più che nel resto del mondo), mentre l’intelligenza artificiale offre nuovi strumenti per moltiplicare le fake news e la loro forza persuasiva. Nel vertice della Casa Bianca, la scorsa settimana, i leader della Silicon Valley hanno avvertito che nuove tecnologie come ChatGpt verranno usate da «agenti malefici» per diffondere un gran numero di video falsi ma molto convincenti per ingannare e frastornare l’opinione pubblica in vista del voto. Ora si cercano contromisure chiedendo aiuto anche agli hacker (sentiremo presto parlare di DefCom23). L’America rischia di arrivare alle presidenziali 2024 con gli elettori che, non sapendo distinguere il falso dal vero e invitati – ad esempio da Tucker Carlson ed Elon Musk – a non credere a nulla salvo che a loro, non riescono a formulare un giudizio consapevole.