Corriere della Sera, 11 maggio 2023
Doppio ritratto di Paolo Scaroni e Flavio Cattaneo
Entrambi sono top manager con lunghe esperienze alla guida delle maggiori aziende del Paese. Per Paolo Scaroni, l’Enel è un ritorno: il top manager vicentino, 76 anni, attuale presidente del Milan («Posso rinunciare a tutto, ma non alla presidenza del Milan», ha dichiarato), consigliere della Lega Serie A e Deputy Chairman di Rothschild & Co, è stato nominato amministratore delegato dell’ex monopolista dell’energia elettrica nel 2002, quando al governo c’era Silvio Berlusconi. Nel 2005 passa nel secondo big nazionale, l’Eni, sempre come ceo, dove rimane per fino al 2014. Sono i legami costruiti in quegli anni con Gazprom a essergli contestati quando è indicato dal governo per la presidenza Enel, ora che l’Italia è impegnata a rendersi indipendente dalle importazioni di metano russo, che fino all’anno scorso rappresentava il 40% del consumo nazionale. Questa la risposta data in Tv: «Tutti li avevamo dai tempi di Enrico Mattei, noi e la Germania soprattutto. Abbiamo sbagliato a legarci con accordi così forti? Forse sì, ma la Russia allora era più affidabile di Libia e Algeria. Solo nel 2014, invadendo la Crimea, ha mostrato una faccia che non conoscevamo». Del resto, era stato Scaroni nell’autunno scorso a calcolare quanto gas avremmo potuto risparmiare abbassando di un paio di gradi la temperatura dei caloriferi.
Anche per Flavio Cattaneo, nato a Rho (Milano) il 27 giugno 1963, si tratta di un ritorno nel mondo dell’energia. Dal 1998 al 2001 è stato vicepresidente dell’utility locale, Aem (attuale A2A). Dal 1999 al 2003 è stato presidente e ad di Fiera Milano, di cui ha curato la quotazione nel 2001. Nel 2003 Berlusconi lo ha nominato direttore generale della Rai, incarico che tiene fino al 2005. In quell’anno approda a Terna, dove è amministratore delegato fino al 2014. A fine 2015 diventa ceo di Ntv, la società fondata tra gli altri da Luca Cordero di Montezemolo che ha da qualche anno cominciato a fare concorrenza alle Fs nell’alta velocità con i treni Italo. A marzo 2016 è nominato ad di Telecom Italia, carica che ricopre anche in Italo dal 2017 al 2018, anno in cui ne diventa vice presidente esecutivo. Venerdì scorso Cattaneo ha rimesso tutte le deleghe in Italo.
Entrambi hanno una grande esperienza sia nel campo energetico sia in campo finanziario: una doppia competenza necessaria per guidare un campione nazionale come l’Enel, che in questi anni è diventato il più grande gruppo industriale italiano cruciale per la transizione ecologica, con una forte presenza internazionale.