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 2023  maggio 10 Mercoledì calendario

Natangelo, delitto di satira: Ordine agli ordini di Meloni

A volte una vignetta satirica non costa soltanto decine di attacchi da politici e opinionisti, ma vale anche un procedimento disciplinare di fronte all’Ordine dei giornalisti. È quanto successo al nostro disegnatore Mario Natangelo, già vittima di un linciaggio quando il 20 aprile il Fatto ha pubblicato una sua vignetta in cui prendeva in giro il ministro Francesco Lollobrigida, raffigurando un uomo di colore a letto con sua moglie: “E tuo marito?”, chiedeva lui alla donna, senza che fosse peraltro esplicitato che la moglie di Lollobrigida è Arianna Meloni, sorella della premier; “Tranquillo, sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica”, rispondeva lei nel disegno. Chiaro riferimento satirico alle parole pronunciate qualche giorno prima dallo stesso Lollobrigida, spaventato da un piano per importare migranti al posto degli italiani.
All’epoca persino la premier Meloni si era scomodata per condannare la vignetta, oggetto in quelle 24 ore di ripetuti attacchi trasformatisi presto in insulti a Natangelo e al Fatto. Ora però arriva l’Ordine dei giornalisti, al quale Natangelo è iscritto in quanto giornalista professionista. Qualche giorno fa Vittorio Roidi, presidente del Consiglio di disciplina dell’Odg del Lazio, ha scritto a Natangelo comunicando l’avvio di un iter che potrebbe anche portare a una sanzione: “Il primo collegio riunito il giorno 4 maggio 2023 a Roma, presenti Roidi, Renzetti, Callini, in merito alla segnalazione giunta dal presidente dell’Ordine del Lazio (Guido D’Ubaldo, ndr) per le proteste legate alla pubblicazione sul Fatto Quotidiano di una vignetta a firma del disegnatore Mario Natangelo (…), poiché la pubblicazione potrebbe comportare una violazione dell’articolo 2 del Codice deontologico, invita Natangelo a presentarsi presso la sede dell’Ordine regionale dei giornalisti del Lazio il giorno 7 giugno (…) con facoltà di produrre memorie, indicare testimonianze e farsi assistere da un legale di fiducia”.
L’Ordine dunque invita Natangelo ad affidare il dossier a un avvocato, ma non è molto preciso su quale sia l’accusa. Il “Codice deontologico” a cui fa riferimento è – probabilmente – il Testo unico dei doveri del giornalista e non un omonimo “Codice deontologico” che si occupa, all’articolo 2, di tutt’altro. Quel che l’Odg contesta a Natangelo potrebbe allora essere il mancato “rispetto dei diritti fondamentali della persona”, uno dei doveri citati nel Testo unico. Gli organi interni dell’Ordine possono esprimere diverse sanzioni, da una censura fino alla sospensione dell’iscritto. Contro l’avvio della procedura si esprime l’Associazione Stampa Romana: “Il sindacato è chiamato a intervenire ogni qual volta un giornalista possa sentirsi condizionato o limitato nella propria libertà di espressione. Proprio questo rischia di essere l’effetto della convocazione del vignettista del Fatto, infondata e con motivazione assai generica”. Ad aprile, il presidente dell’Associazione, Paolo Tripaldi, aveva invece criticato Natangelo (a titolo personale, dice oggi Stampa Romana): “Coinvolgere la moglie di un ministro con battute sessiste lede i principi deontologici”. Natangelo dovrà spiegare all’Ordine perché non è così.