Estratto dell’articolo di Giulia Merlo per https://www.editorialedomani.it, 10 maggio 2023
L’UOMO CHE SUSSURRAVA AI GOVERNI - “DOMANI” FA UN BEL CAPPOTTINO A SABINO CASSESE: “DALL’AUTONOMIA AL PRESIDENZIALISMO FINO AL RISCHIO FASCISMO, HA LEGITTIMATO TUTTE LE SCELTE DEL GOVERNO E CONTINUA A OFFRIRE CONSIGLI. SI È RITAGLIATO IL RUOLO DI PRESIDENTE OMBRA. ORA FA DA CONTRALTARE A MATTARELLA - TRA I MANDARINI DI STATO ALL’OPERA NEL GOVERNO MELONI MOLTI SONO STATI ALLIEVI DELLA SCUOLA CASSESE - EPPURE ALL’INIZIO TRA GIORGIA MELONI E IL COSTITUZIONALISTA NON C’ERA UN BUON FEELING PARTICOLARE (ERA SALVINI CHE VOLEVA ELEGGERLO AL QUIRINALE), SEBBENE I SUOI GIUDIZI PUBBLICI SU DI LEI SIANO SEMPRE STATI POSITIVI” -
La parola preferita di Sabino Cassese è equilibrio: tra poteri dello stato, dentro le istituzioni e nel panorama politico. Meglio ancora se questo equilibrio è in grado di garantirlo lui. E lui – da riserva della repubblica quale viene considerato – lo fa al ritmo martellante di due editoriali a settimana dalle pagine del Corriere della Sera, Sole 24 Ore e Foglio. Costituzionalista, già ministro e giudice della Corte costituzionale […] a 87 anni compiuti Cassese è tra gli ultimi rappresentanti di quella genìa di garanti della continuità dell’apparato statale.
Equilibrio, infatti, significa continuità: i governi possono cambiare […] ma sono appunto transeunti. La macchina statale […] deve essere capace di prenderne le forme ma senza perdere i suoi connotati neutri, bilanciata tra equilibri interni ed esterni: solo così tutto si regge insieme.
Qualche volta, però, non è solo la burocrazia ministeriale ad aver bisogno del suo nume tutelare, ma anche il governo di turno. E Cassese è sempre stato pronto a svolgere entrambi i ruoli: garante del deep state, con una lista incompilabile di allievi che gestiscono e hanno gestito le poltrone più delicate dentro gli apparanti, ma anche uomo che sussurra ai presidenti del Consiglio e a questa in particolare. […] Eppure all’inizio tra Giorgia Meloni e Sabino Cassese non è scorso un feeling particolare, sebbene i suoi giudizi pubblici su di lei siano sempre stati più che positivi. È da «trenta e lode», ha detto in una intervista a inizio legislatura.
Lei […] non ha mai considerato il suo un nome d’area. Era stato infatti Salvini […] a lanciare la sua candidatura al Quirinale […] la futura premier aveva preferito puntare su Carlo Nordio […] Eppure, da abile annusatore del vento politico, Cassese aveva iniziato la sua rotta di avvicinamento già nel dicembre 2021. Applauditissimo ospite all’edizione invernare post Covid di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, proprio in quella sede Cassese aveva sottoscritto la proposta presidenzialista del futuro partito di maggioranza relativa.
Oggi, a sei mesi dall’insediamento del primo esecutivo Meloni, Cassese ne è il cantore istituzionale: alterna qualche benevolo buffetto a molte carezze […] si adopera per modellarne gli orientamenti. Da ultimo, prendendo il timone del passaggio più delicato della riforma istituzionale dell’autonomia con un ruolo di presidente del Clep, il Comitato di 61 esperti per l’individuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. All’inizio il costituzionalista era scettico rispetto alla riforma delle autonomie targata Lega, lentamente i suoi giudizi si sono fatti meno severi.
[…] Il primo passo del costituzionalista è stato quello di allontanare già in campagna elettorale il […] rischio fascismo «Più che le storie pregresse, credo sia importante che gli italiani riflettano sui programmi», rispondeva Cassese. E anche dopo il voto è tornato a ribadirlo, invitando gli avversari a «liberarsi del punto di vista fascismo-antifascismo, giudicando il governo per ciò che propone e quello che fa», […]
[…] dietro le porte lavorano i mandarini di Stato e tra quelli all’opera del governo Meloni molti vengono dalla scuderia degli allievi della scuola Cassese, interpreti del verbo che il costituzionalista piega sulle pagine del Corsera: «una classe dirigente neutrale» […] Sempre Cassese è stato tra i primi a minimizzare anche i limiti del governo sullo scenario europeo già al primo discorso da premier di Meloni, in cui ha rinvenuto un «[…] L’orizzonte ideale è quello della Costituzione. Quanto alla collocazione internazionale, mi sembra che sia stata chiara l’adesione all’Unione europea e all’Alleanza atlantica». […]
Il vero punto di contatto tra Meloni e Cassese, però, si chiama presidenzialismo. O meglio, la versione che il costituzionalista da sempre sostiene e per cui si è prestato come testimonial, il semi-presidenzialismo alla francese. Cassese […] non ha mai nascosto la sua invidia per i paesi dal premierato forte.
[…] ha definito il presidenzialismo lo strumento per «consolidare i governi» […] Da mesi invece ha iniziato a proporre: «La premier stabilizzi l’esecutivo senza toccare il Quirinale», in modo che la presidenza della repubblica «rimanga garante». Di certo, però, ha allontanato ogni paura di toccare la Carta, «basta farlo nel rispetto delle norme». […] al costituzionalista non è sfuggito come il Colle stia interpretando proprio un ruolo e a gennaio scriveva «se le forze poltiche non imponessero sul Quirinale la gravosa incombenza di prestare attenzione alla stabilità del governo», il presidente «avrebbe molto da fare e non finirebbe per interferire con le decisioni politiche».
Tradotto dal cassesiano: in questo panorama politico, Mattarella rischia di diventare l’unico vero capo dell’opposizione al governo. […] Parafrasando un adagio: Mattarella guardi alle opposizioni, che alla maggioranza ci penso io. Anche questo, nell’affresco delle istituzioni secondo Cassese, è equilibrio.