La Stampa, 10 maggio 2023
Intervista a Tananai
Amadeus e la moglie Giovanna, Annalisa, Alessandra Amoroso, Emma, Rocco Hunt, Matteo Romano, Luigi Strangis, Don Joe e i performer/special guest Fedez e Mara Sattei, Giuliano Sangiorgi e Andro dei Negramaro per non parlare di Biagio Antonacci. Lunedì sera Tananai si è regalato un festone di compleanno (ne ha compiuti 28) per il primo concerto al Forum di Assago della sua vita; presenti mamma, papà e fidanzata. «Sono davanti a un palco che fa impressione – ha detto poche ore prima dell’esibizione –. La scenografia è essenziale, abbiamo cercato la semplicità, pochi fronzoli e tanta importanza alla parte musicale».
Un anno fa era alla ricerca di se stesso, ultimo al festival di Sanremo e un futuro incerto, Tonino Carotone avrebbe detto: «felicità a momenti». Sembra un secolo fa.
«I palazzetti non me li aspettavo, ma li sto vivendo come se fossero un grande club. Di me esce la parte carnale, quella più sincera. Lo scriva però, il mio sogno è quello di fare come Jovanotti. Dodici palazzetti tutti di fila».
Si inseguono le voci di un duetto con Marracash, state preparando il tormentone dell’estate?
«La verità: ancora non c’è niente di definito. Io e Fabio abbiamo avuto modo di conoscerci, non lo nego. Sono stato al suo concerto proprio qui al Forum e sì, siamo due persone che si pigliano. Ci siamo parlati ma, se vi dovessi dire che c’è una canzone pronta per l’estate e stiamo solo aspettando il momento giusto per pubblicarla, direi una bugia. Al momento ne sapete più voi di me».
Tananai lei, è una delle star del momento. Tutti la vogliono, tutti la desiderano.
«È passato solo un anno da quando ero l’ultimo degli ultimi e oggi riempio i palazzetti. I sogni si avverano, anche quando non te lo aspetti. Io però ci ho sempre creduto e forse più di me ci ha creduto il pubblico che non mi ha mai mollato. La canzone di questo festival, Tango, è stata la mia rinascita, è diventata di proprietà della gente; ne hanno fatto una versione napoletana che sta spopolando in rete e mi fa impazzire. Un’ultima cosa: ho ascoltato un sacco di canzoni per le quali avrei dato un rene per averle scritte io ma con Tango mi sa che ci sono riuscito».
A posteriori Tango sarebbe stata perfetta per l’Eurovision di quest’anno con la in Ucraina che non accenna a smettere.
«È un pezzo pacifista ed è esplicito. Non l’ho mai voluto sottolineare per non passare da paraculo. Non mi piace chi strumentalizza ma certo, quando l’ho scritta, non pensavo che oggi ci saremmo trovati ancora in queste condizioni».
Essere sotto i riflettori porta anche a grandi responsabilità. A volte tocca esporsi.
«Come uomo sono molto responsabile ma è quando si parla solo dell’artista che non impazzisco. So che devo essere onesto e sincero perché la moda del momento, l’essere il "fenomeno" del momento non regala nulla».
Ha sempre detto che molta della sua forza le arriva dalla fidanzata. È ancora così?
«La mia fidanzata è la mia forza, l’amore che provo per lei è una spinta quotidiana a fare meglio. Stare accanto a lei è una medicina che prendo tutti i giorni, ne ho bisogno».
La scaletta del suo spettacolo è un’onda che va su e giù.
«L’abbiamo studiata bene per fare un saliscendi di emozioni non troppo brusco ma un po’ bipolare. Si risale e si riscende così come accade nella vita. Pensate cosa è successo a me. Mi sono trovato di colpo dal buio ai riflettori. Il problema è che se non stai attento ti accechi e io ho bisogno di tenere gli occhi molto aperti. I piedi sono ben poggiati per terra, al fianco ho persone che mi vogliono bene».