Corriere della Sera, 9 maggio 2023
In tenda contro il caro affitti
In tenda contro il caro affitti. Si allarga la protesta degli studenti fuorisede, stanchi di dover fare i conti con prezzi proibitivi per stanze condivise o di pochi metri quadri. Nella Capitale un gruppo di ragazzi della Sapienza ha deciso di dormire sotto la statua della Minerva. Cinque tende sono state allestite davanti all’ingresso dell’ateneo, replicando la protesta partita a Milano con l’iniziativa di Ilaria Lamera, studentessa del Politecnico presto imitata a Firenze da Youssef, il rider 25enne che sogna di iscriversi all’università. Una generazione costretta al campeggio a cui il governo vuole dare una risposta in tempi brevi. «Abbiamo già creato e assegnato 7.500 posti letto», fa sapere la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. Si tratta di una prima tranche di 60 mila posti da realizzare con il Pnrr entro il 2026.
«Per la prima volta dormo a Roma», scherza seduto su un materassino all’interno di una tenda Damiano Carbonari, 20enne di Civitavecchia, iscritto al primo anno di Storia alla Sapienza. Il ragazzo racconta di aver provato a trasferirsi nella Capitale ma il costo degli affitti glielo ha impedito. «Una stanza singola in quartieri limitrofi all’università non costa meno di 500 euro – spiega —, ma in zone come piazza Bologna o San Lorenzo può arrivare anche a 600 o 700. E stiamo parlando di una stanza, non dell’intero appartamento...». Da ottobre il ragazzo fa il pendolare da Civitavecchia, dove abita con i genitori. «Un’ora e mezza di treno all’andata e al ritorno – racconta —, ormai devo organizzare la mia vita in maniera millimetrica per rispettare gli orari e trovare il tempo di studiare. E se c’è uno sciopero, mi salta tutta la giornata...».
Solo alla Sapienza «gli studenti fuorisede sono 40 mila, un terzo di tutta la popolazione dell’ateneo», dicono da Sinistra universitaria, promotrice della protesta con le tende. I posti letto messi a disposizione da DiscoLazio, l’ente regionale per il diritto allo studio, sono poco più di 2.800. «La situazione è ormai insostenibile», osserva il coordinatore di Su, Leone Piva.
A Milano, piazza Leonardo da Vinci, davanti al Politecnico, è diventata una sorta di campeggio. Ilaria Lamera, la studentessa bergamasca che ha dato il via alla protesta, ha smontato la sua tenda ma nei giorni scorsi ne sono state sistemate altre undici. «Ilaria non è sola», scrivono sui social i colleghi universitari dell’Unione dei giovani di sinistra, che hanno aderito alla protesta della ragazza insieme a Terna Sinistrorsa. «Servono risposte immediate su misure che si possono attuare subito, come la regolamentazione degli affitti brevi», dicono ancora dall’associazione.
Nel frattempo, il dicastero dell’Istruzione ha istituito un gruppo di esperti per dare risposte sul tema degli alloggi e del diritto allo studio. La ministra Bernini ha firmato un decreto, in attuazione delle misure previste dal Pnrr, che istituisce un gruppo di lavoro interministeriale: ai tecnici è stato chiesto di individuare il costo medio calmierato per ogni posto letto a livello territoriale, tenendo conto dei valori di mercato di riferimento, delle tipologie degli immobili e del livello di servizi offerti. Inoltre, è prevista una riduzione del 15% sul costo finale per posto letto. «Il mio obiettivo e quello del governo è fare presto, ma farlo bene», ha sottolineato Bernini. «Sul diritto allo studio sin dalla prima riunione siamo stati tutti d’accordo: servono più risorse. Le abbiamo trovate, mettendo ulteriori 400 milioni per creare 14 mila nuovi posti letto (che si sommerebbero a quelli del Pnrr, ndr). Ma non ci fermiamo», ha aggiunto la ministra. «Ora ci stiamo concentrando sui fondi Pnrr. Ho già parlato con i sindaci delle città metropolitane e istituito il gruppo di lavoro che dovrà garantire prezzi al di sotto di quelli di mercato. Siamo all’inizio dell’opera, ma determinati a portarla avanti».