il Fatto Quotidiano, 7 maggio 2023
Sotira dei wistblower, gli. informatori he vendono illeciti di cui vengono a conoscenza
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DI NICOLA BORZI7 MAGGIO 2023La Sec, il “cane da guardia” dei mercati finanziari Usa, il 5 maggio ha pagato la ricompensa più grande mai assegnata nella sua storia a un whistleblower: quasi 279 milioni di dollari (quasi 250 milioni di euro), più del doppio del record precedente di 114 milioni dell’ottobre 2020. Secondo il Financial Times, l’agenzia non ha nominato l’informatore al quale è stata pagata la somma, né qual è stata la sua inchiesta che ha portato al pagamento. “La collaborazione prolungata dell’informatore, comprese le sue molteplici testimonianze e osservazioni scritte, è stata fondamentale per il successo di queste azioni di controllo”, ha affermato Nicole Creola Kelly, capo dell’Ufficio whistleblower della Sec. “Sebbene le informazioni dalla fonte non abbiano richiesto l’apertura di un’indagine, hanno ampliato la portata dell’accusa di alcuni illeciti che erano già stati contestati”. Altre due persone si sono fatte avanti con suggerimenti relativi alla medesima indagine, ma la Sec non le ha pagate perché le loro informazioni non si sono rivelate efficaci.
La legislazione Usa premia gli insider che segnalano alla Commissione di vigilanza finanziaria o al Fisco gli illeciti dei quali sono a conoscenza: le prime norme (il False claim act, Fca) furono varate dal presidente Lincoln nel 1863. Per oltre un secolo, però, rimasero di fatto inapplicate perché i premi agli informatori erano discrezionali: in 20 anni furono pagati solo 5 informatori per un totale di appena 159.537 dollari. Nel 1986 la riforma dell’Fca rese i premi obbligatori, sottraendoli alle valutazioni “politiche” che li avevano sino ad allora resi inapplicati.
Restava però da risolvere l’ultimo problema, la garanzia dell’anonimato dei whistleblower, che i denunciati riuscivano spesso a scoprire, con tutte le ritorsioni del caso. Con la riforma introdotta dal Dodd-Frank Act del 2010, negli Usa l’anonimato è assicurato. Per essere pagati (dal 10 al 30% delle multe riscosse), i whistleblower devono fornire informazioni che portino la Sec a incassare sanzioni per oltre 1 milione. Con questa modifica, dal 2011 a oggi oltre 60 mila informatori hanno presentato segnalazioni e la Sec ha pagato premi per più di 1 miliardo di dollari. La premialità invece manca sia nella legge italiana 179 del 2017 sia nella direttiva Ue sul whistleblowing del 7 ottobre 2019. Senza incentivi, nessuno o quasi rischia la carriera: per questo le norme europee non funzionano.