La Lettura, 7 maggio 2023
Gli accenti sbagliati di Einaudi
Del nuovo McEwan parlerò la prossima volta. Stavolta parlerò del fatto che ho letto Lezioni in ebook e mi è saltata agli occhi una cosa che avevo già notato nei libri Einaudi ma che avevo considerato un refuso triste e solitario come il binario cantato da Claudio Villa. Einaudi usa (a sproposito, secondo la letteratura più autorevole) la «í» con l’accento acuto al posto della «ì» con l’accento grave. Nell’edizione digitale del romanzo la cosa viene segnalata da una sottolineatura in rosso (l’intelligenza artificiale non è tutta da buttare via). Ed ecco quindi in sottolineatura scarlatta (come la lettera di Hawthorne) «scoprí» al posto del corretto «scoprì», «sí» incalzato da un altro «sí» (mi sembrava di sentire una versione stonata del monologo di Molly Bloom: «e sì dissi sì voglio Sì»). Così la versione italiana di Lezioni mi è sembrata una sagra dell’accento sbagliato: «La mano salí sotto i pantaloncini fin dove l’elastico delle mutande incontrava la pelle»; «È cosí che perlopiú (anche la u! ndr) si rimedia alla sporcizia, dilatandola fino a farla sparire alla vista»; «Quando finí, Roland avrebbe voluto iscriversi di nuovo». C’è anche un titolo einaudiano, Cosí per sempre, dove l’obbrobrio è sbattuto in copertina. Ho rintracciato lo stesso vezzo nei libri di Italo Calvino editi da Einaudi (ma non in quelli di Mondadori). Non è sfuggito al trattamento (mai riservatogli dal precedente editore Garzanti) Paolo Volponi in La strada per Roma (Einaudi, 1991): «Cosí tornava verso Urbino nella corriera illuminata che salpava tra i paesi della pianura con la radio accesa. Le canzoni rimbombavano contro i vani delle porte che scorrevano al margine dei fari». In via Biancamano rivendicano l’accento acuto come una loro tradizione (dovuta alla pronuncia torinese?). Nemmeno un appello lanciato dalla Treccani ha sortito qualcosa. Ora, se è vero che un calciatore non si giudica da un rigore sbagliato (De Gregori 1982), però un editore da un accento sbagliato sì e non sí (sic!).