Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  maggio 06 Sabato calendario

Un no-vax ha preso a schiaffi Conte

Uno schiaffo a Giuseppe Conte. Appena sceso dall’auto in piazza Garibaldi, ieri alle quattro di pomeriggio a Massa, dove era previsto il suo comizio elettorale a tappe, l’ex premier e leader M5S è stato avvicinato da un uomo che «ha finto di tendergli la mano» e poi lo ha schiaffeggiato. È la testimonianza dei militanti Cinque Stelle che, ieri, attendevano nella città toscana il presidente del Movimento per la volata finale delle elezioni comunali. L’aggressore, che ha confermato l’accaduto, si chiama Giulio Milani, è un no vax a sua volta candidato come consigliere comunale per una lista avversaria, Massa Insorge.
Vicino a Conte, al momento dell’aggressione, il parlamentare toscano Riccardo Ricciardi: «Questo noto no vax si è avvicinato come per stringergli la mano, e mentre Conte gliela stava tendendo a sua volta, l’altro in maniera vigliacca gli ha tirato uno schiaffo in faccia». Una versione poi confermata da Cinzia Chiappini, referente della comunicazione del M5S massese: «Ero a pochi metri, non ho visto, ma ho sentito distintamente il suono dello schiaffo». Dopo il gesto, Giulio Milani – prosegue Ricciardi – «si è messo a gridare “Dpcm, Dcpm”, rimproverava a Conte il lockdown». Immediatamente sono intervenute le forze dell’ordine. E l’ex premier ha sfidato il suo aggressore proponendogli un confronto, dopo avergli fatto notare come il suo fosse stato un gesto vigliacco. Milani ha poi provato a minimizzare: «Ma quale sganassone, è stato uno schiaffo pedagogico. Non ho aggredito Conte, ho semplicemente usato il minimo della forza possibile. Il mio è stato un buffetto, per notificargli il mio disprezzo morale. Mio e di milioni di persone». Portato per alcune ore in questura, ne è uscito prima delle 20 senza rilasciare altre dichiarazioni ai cronisti. Al momento però non risulta denunciato, in mancanza di una querela da Conte stesso, ma potrebbe scattare una denuncia per le ipotesi di percosse e per l’articolo 342 del codice penale, oltraggio a un corpo politico.
Solidarietà a Giuseppe Conte. La violenza non può essere tollerata. Mai
Dopo l’aggressione, definita «antidemocratica» dal M5S toscano, Giuseppe Conte ha preso la parola al comizio: «Quando ci si assume una responsabilità di governo si prendono decisioni difficili in momento di grande difficoltà per l’intero Paese, come accaduto durante la pandemia. Non si può accontentare tutti nonostante si lavori al bene di tutti – ha ammonito – Il signore che mi ha aggredito, che è un no vax convinto, ha dimostrato con il suo gesto violento che questo tipo di derive sono fatte da persone irresponsabili. Se avessimo seguito le loro indicazioni oggi saremmo una comunità completamente distrutta».
Usando la violenza non si affermano le ragioni ma solo la propria vigliaccheria
Decine di messaggi di solidarietà bipartisan a Conte – che a sera ringrazia tutti via social – a partire dalla premier: «Esprimo solidarietà al presidente del M5S, Giuseppe Conte. Ogni forma di violenza va condannata senza esitazione – ha detto Giorgia Meloni in una nota – Il dissenso deve essere civile e rispettoso delle persone e dei gruppi politici». A stretto giro il messaggio del la segretaria del Pd, Elly Schlein: «Sono vicina a Giuseppe Conte e a lui esprimo la solidarietà mia e di tutta la comunità del Pd. Usando la violenza non si affermano le proprie ragioni ma solo la propria vigliaccheria». Netto anche il leader della Lega, il vicepremier e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini: «Solidarietà a Giuseppe Conte. La violenza non può essere tollerata. Mai».
Ogni forma di violenza va condannata Il dissenso deve essere civile e rispettoso