il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2023
1993: l’Estate smeralda di Dell’Utri e dei Graviano
APunta Volpe, in uno dei punti più belli della Sardegna, in località Porto Rotondo, ci sono due ville principesche e un comprensorio di villette a schiera che si trovano a pochissima distanza e che hanno attirato l’attenzione della DIA nell’indagine sulle stragi che vede indagati Silvio Berlusconi e Marcello dell’Utri.
Una delle due ville, secondo le antiche indicazioni confidenziali, tutte da verificare, di Salvatore Baiardo alla Dia, potrebbe avere ospitato i fratelli Graviano nell’estate del 1993.
La seconda villa (che si trova a pochi passi da quella che secondo la DIA somiglia a quella indicata da Baiardo) è di proprietà della Minerva Finanziaria, società allora intestata a Veronica Lario per il 99 per cento e a Silvio Berlusconi per il restante uno per cento. Nel 2004 Villa Minerva, come la chiamano in zona, è stata ceduta al miliardario russo, Tariko Roustam. La Dia indaga sulla presenza in quella zona dei boss Graviano nell’estate 1993 e ha acquisito il contratto di locazione stipulato nel 1991 dalla società Minerva Finanziaria di Veronica e Silvio con la Publitalia 80 amministrata da Marcello Dell’Utri. Era stata affittata per 25 mila euro circa all’anno per uso foresteria per i manager, clienti e relazioni esterne di Publitalia, anche se Dell’Utri disponeva già di un’altra villa, affittata sempre da Publitalia, e che si trova però a Punta Lada, a distanza di qualche chilometro e più vicina alla celebre villa di Silvio Berlusconi, Villa Certosa.
A poca distanza dalle due ville di Punta Volpe che hanno interessato la DIA, in direzione di Porto Rotondo, poi c’è un comprensorio di case carine ma alla portata dei ‘comuni mortali’, denominato “I tramonti”. La Dia ha accertato che una di queste villette rosa a schiera era stato affittata dal favoreggiatore dei Graviano, Salvatore Baiardo, per il mese di agosto 1993. Baiardo, secondo gli accertamenti della DIA, ci era andato il 17 agosto in giornata con volo A-R Meridiana da Milano, portando all’andata una valigia, però non ci abitava.
Secondo gli accertamenti della DIA basati sulle rivelazioni dell’autista di Giuseppe Graviano, divenuto collaboratore di giustizia nel 2011, Fabio Tranchina, la casetta rosa dei Tramonti era a disposizione dei fratelli Graviano che lui accompagnò in Sardegna quell’anno a fine agosto e riprese dopo una decina di giorni a settembre. Anche se Tranchina dichiarò che non aveva certezze sul luogo in cui dormivano i due fratelli e le loro due compagne.
Da molti anni la DIA studia la possibile ‘compresenza’ dei fratelli Graviano e di Marcello Dell’Utri nella zona del nord della Sardegna, nei primi giorni di settembre del 1993. Potrebbe trattarsi di una mera coincidenza (non è così strano essere in Sardegna a fine estate) o un riscontro alle tesi accusatorie dell’indagine sulle stragi del 1993, stragi per le quali sono stati già condannati i fratelli Graviano e sono indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri.
La Direzione Investigativa Antimafia nella sua informativa del 16 marzo 2022 ripercorre i risultati delle precedenti indagini fatte e scrive “Per completezza di indagine, venne altresì effettuata un’analisi del materiale in possesso agli investigatori, rendicontata nella nota n.7762 del 17.12.2010, concernente pregresse attività di polizia giudiziaria espletate a carico di C. G. (mai indagato, è il proprietario della villa che la DIA sulla base delle dichiarazioni informali di Baiardo individuò come possibile alloggio dei fratelli Graviano, Ndr) e Marcello Dell’Utri. La disamina permise di poter accertare la compresenza nei medesimi luoghi di Graviano, Dell’Utri e Tranchina, nonché i seguenti e ulteriori elementi:
1) Contatti telefonici nel 1991 e compresenza in Sardegna nel giugno 1993 tra Dell’Utri Marcello, Perricone Antonio e G. C. (…)”.
A cosa allude questa stringata nota dell’informativa della DIA?
Prima due premesse: G.C. è un imprenditore mai indagato e incensurato che ha la sventura di essere il proprietario di una villa che – secondo le vecchie informative della DIA del 1997 – corrisponde alla descrizione fatta da Baiardo. Mentre Antonello Perricone è un manager famoso e serio che ha guidato grandi gruppi, anche lui non è mai stato indagato e entra nell’accertamento della Dia solo perché allora lavorava in Publitalia ed è amico di G.C.
La DIA si interessa a G.C. perché analizzando i tabulati telefonici di Marcello Dell’Utri trova una telefonata in uscita dal cellulare di Dell’Utri che aggancia la cella 070 della zona di Olbia alle 9 e 08 di mattina di domenica 8 settembre 1991 in entrata sull’utenza fissa della villa di G.C.. In pratica Dell’Utri sembra chiamare di prima mattina in quel 8 settembre 1991, stando lì in Sardegna, proprio la villa che la Dia sulla base delle indicazioni di Baiardo individuerà anni dopo come possibile sede dei Graviano nell’estate del 1993 a Punta Volpe. La Dia inoltre trova altri contatti tra le utenze di G.C. e quelle di Antonello Perricone. L’allora manager del gruppo Publitalia (poi divenne anche Ad di Rcs) per esempio chiama da Milano la villa di G.C. il 6 settembre. Quindi la Dia cerca di capire la ragione della triangolazione. Inoltre la Dia poi verifica che in alcuni giorni intorno al 18-22 giugno del 1993, i telefonini in uso a Dell’Utri, a Gandini e a Perricone, agganciano la cella 070 della Sardegna del nord.
Anche Il Fatto aveva cercato di sciogliere il rebus negli anni scorsi. E Antonello Perricone con grande gentilezza ci aveva spiegato quando lo sentimmo quattro anni fa che ovviamente conosce Dell’Utri ed è amico da decenni di G.C. ma non li ha mai visti insieme né gli risulta si conoscano. Perricone ricorda di essere stato ospite della villa di G.C. a Punta Volpe in Sardegna. Quindi, avevamo concluso, anche la compresenza a giugno 1993 dei tre manager non indicava nulla di strano. Perricone potrebbe aver preso lo stesso volo di Marcello Dell’Utri da Milano a Olbia per poi andare da solo ospite in villa a Punta Volpe da G.C. mentre il collega Marcello Dell’Utri andava a casa sua.
Anche G.C. ha dichiarato 4 anni fa al Fatto che non ha mai conosciuto Dell’Utri e non si spiega quella breve telefonata di 36 secondi dal cellulare di Dell’Utri in entrata alla sua villa della domenica 8 settembre 1991 alle 9 e 08 di mattina. Inoltre G.C. ci tenne a sottolineare nel 2019: “Non so nulla di questa storia dei Graviano. Non c’entro niente con questo mondo. La Dia mi ha sentito due volte anni fa e hanno lasciato perdere perché hanno capito che la mia villa non è quella dove sarebbero stati questi signori. Si tratta di un errore”.
L’informativa della Dia del 16 marzo 2022, elenca poi altri elementi emersi dalle vecchie informative di cui abbiamo scritto già ieri. Al punto 5 si legge “Presenza presso l’Hotel Byron di Forte dei Marmi di Dell’Utri Alberto, gemello di Marcello, nel mese di agosto 1993”. Al punto 6: “Presenza, nello stesso periodo di agosto 1993, dei cellulari di La Malfa Maria Pia (moglie di Dell’Utri Alberto) e di Ratti Miranda (moglie di Dell’Utri Marcello), sui ponti radio 055 e 010”. Al punto 7) si legge “individuazione degli immobili in Sardegna ove avrebbe soggiornato Dell’Utri Marcello tra il 1989-1993, costituiti da ville che il predetto affittò a nome di Publitalia 80 SPA, site a Punta Volpe e Punta Lada”. Al punto 8 “Compresenza in Sardegna – località Porto Rotondo – di Dell’Utri Marcello e i Graviano, ivi accompagnati da Tranchina Fabio, nei primi giorni del mese di settembre 1993”.
Dopo le solite premesse (la presunzione di innocenza in questi casi è doverosa; gli accertamenti del 2010-11 sugli spostamenti di Dell’Utri e dei fratelli Graviano non furono ritenuti decisivi tanto che l’indagine fu archiviata già allora; sono riproposti nell’informativa del 16 marzo 2022 dopo le dichiarazioni di Giuseppe Graviano sui suoi presunti rapporti con Silvio Berlusconi ma non esiste alcun riscontro alle affermazioni di Graviano e anche del suo ex favoreggiatore Salvatore Baiardo; l’avvocato di Berlusconi, Giorgio Perroni, bolla queste storie come false e strumentali nonché già archiviate su richiesta dei pm più volte, che peraltro anche il boss Graviano sostiene di non avere mai visto e conosciuto Marcello dell’Utri (anche se la Dia di Firenze nelle sue informative dimostra di non credere molto a questa sua affermazione) cerchiamo di capire queste note della Dia. Partendo da Forte dei Marmi. Ovviamente il fratello gemello, la cognata e la moglie di Marcello Dell’Utri, presenti a Forte dei Marmi in alcuni giorni dell’agosto 1993, non sono mai stati indagati e non c’entrano nulla. La Dia ha segnalato la loro presenza lì perché nello stesso mese per alcuni giorni erano presenti nella cittadina della Versilia anche i fratelli Graviano. Filippo era a Forte dei Marmi già dal 31 luglio quando ruba in un hotel a un giornalista un documento. Anche Giuseppe è segnalato lì fino al 14 agosto con il terzo fratello Benedetto e il boss Matteo Messina Denaro e le rispettive compagne. Tutti girano in bici tranquilli, frequentano uno stabilimento e prenotano l’ombrellone fino al 21 agosto ma sono costretti a fuggire di corsa il 14 agosto 1993 perché incrociano casualmente la sorella di un pentito lì per caso in vacanza. Il fatto che in agosto a Forte dei Marmi c’erano il fratello, la cognata e la moglie di Dell’Utri ovviamente non prova nulla. Però la DIA segnala lo spunto investigativo insieme alle altre possibili ‘presenze’ dei Graviano nelle zone dove le agende di Dell’Utri o i suoi tabulati telefonici localizzano una possibile ‘compresenza’ dell’allora manager di Publitalia, poi fondatore di Forza Italia.
Premesso che parliamo di spunti investigativi e che non c’è alcun riscontro a effettivi incontri, ricordiamo le compresenze possibili individuate dalla Dia: a Venezia a febbraio 1993. A Firenze il 27 aprile 1993. A Roma l’8 agosto 1993. In questo quadro, la Dia segnala che i Graviano scelgano Forte dei Marmi nei giorni in cui lì ci sono anche i familiari di Dell’Utri. O il telefonino di Marcello Dell’Utri e quello dell’autista di Graviano, Fabio Tranchina, che agganciano entrambi le celle telefoniche della Sardegna nei primissimi giorni del settembre 1993.
Di qui probabilmente discende anche la scelta di fare le verifiche sulle ville affittate da Publitalia 80, amministrata da Dell’Utri. La Dia già dal 2010 individua in particolare due ville. La prima villa, di 17 vani catastali, si trova in zona Punta Lada ed è stata affittata da Publitalia nel 1992 e 1993 per poco più di 20 mila euro all’anno. Per la Dia era usata da Marcello Dell’Utri e famiglia.
Poi c’è Villa Minerva a Punta Volpe, molto vicino alla villa di G.C. descritta da Baiardo, secondo le vecchie informative DIA basate sulle sue confidenze informali e inutilizzabili processualmente, come possibile luogo dove sarebbero stati i fratelli Graviano.
La Minerva Finanziaria, al 99 per cento di Veronica Lario e per il restante uno per cento di Berlusconi, fu affittata il 15 gennaio 1991 fino al 15 gennaio 1996 da Publitalia 80, per 50 milioni di vecchie lire all’anno. Per la Minerva Finanziara Spa, firmò l’amministatore Giuseppe Spinelli. Per Publitalia 80 firmò l’amministratore Marcello Dell’Utri. Le parti convennero che la villa sarebbe stata destinata “esclusivamente ad uso foresteria per dirigenti della Società conduttrice, nonché per clienti fornitori della stessa e per relazioni pubbliche.
A questo fine la conduttrice è autorizzata a sublocare o dare in comodato la villa”. Sui giornali del 1994 però la villa era definita il buen ritiro di Veronica e non si faceva alcun cenno a Publitalia.