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 2023  maggio 05 Venerdì calendario

Biografia di Italo De Feo (con la storia di Villa Lucia)

l 21 agosto 1976, “il Mattino” di Napoli pubblicò un elzeviro di Italo de Feo, intitolato Villa Lucia. Si concludeva affermando che nulla è perduto fin quando vivrà un lembo di ciò che abbiamo amato e non si è dimenticato. La recente pubblicazione di La storia romantica di Villa Lucia dello stesso Italo de Feo, con un ricordo di Sveva Fede de Feo e un saggio introduttivo di Fabio Mangone, rivela che l’elzeviro, scritto quasi certamente ad Anacapri, dove l’autore villeggiava, riprendeva il breve saggio concluso a Roma il 9 ottobre 1972, e rimasto inedito. La sua attuale pubblicazione mostra e fa rivivere non solo quello che Italo de Feo aveva amato, ma anche quello che in tre secoli tanti uomini e tante donne hanno ammirato.
Nato a Mirabella nel 1912, de Feo, dopo essersi laureato in Giurisprudenza e in Filosofia all’università Federico II di Napoli nel 1933, mentre insegnava nel ginnasio di Cagli, accusato di antifascismo, fu allontanato dall’insegnamento, denunciato al Tribunale Speciale e incarcerato. Dopo l’8 settembre 1943, partecipò attivamente alla vita politica italiana, ricoprendo importanti ruoli, mentre riteneva sempre più valido l’insegnamento di Benedetto Croce, alimentato dalla convinzione che solo la nozione del bene può indicare la via che si deve percorrere, in tutte le circostanze, «per l’accrescimento dell’umana cultura e dell’umana libertà». Fu tra i primi organizzatori della televisione statale, per la quale scrisse anche programmi di successo internazionale. Dal 1964 al 1975 fu vicepresidente della Rai. Nel 1966 partecipò alla fondazione del mensile “Video”, la rivista della televisione, che diresse con Mario Apollonio, Riccardo Bacchelli ed Eugenio Montale. Fino alla sua scomparsa, avvenuta a Roma nel 1985, svolse un’intensa attività giornalistica, e pubblicò varie opere.
Nel breve saggio ora pubblicato, Italo de Feo delinea la storia di Villa Lucia, situata al centro dell’insenatura fra Mergellina e Castel dell’Ovo, a mezza costa fra la collina del Vomero e la riviera di Chiaia. Un originale ponte ad anfore la collega alla Villa Floridiana, che è circondata da boschi, e che attualmente è sede del Museo della Ceramica.
All’inizio del Settecento, Villa Lucia era “un casino di campagna”, tra orti e boschi che degradavano verso il mare; era denominato Belvedere. Dalla duchessa di Gravina, Felice Maria Orsini, che vi trascorreva giorni di contemplazione e di riflessione, fu donato ai monaci lucchesi, che vi soggiornavano nei mesi estivi.
Sinteticamente Italo de Feo segue le complesse vicende della trasformazione del “casino” in villa, e gli ampliamenti, le modificazioni, i restauri, dovuti sempre a noti architetti e artisti come Francesco Maresca, Antonio Niccolini, autore del Teatro San Carlo, Antonio Canova. Opportunamente si sofferma su Ferdinando I del Regno delle Due Sicilie, che comprò la villa per donarla alla moglie Morganatica, duchessa Lucia Migliaccio vedova Grifeo, dalla quale ha preso il nome.
Architettonicamente considera Villa Lucia uno dei monumenti più insigni d’Europa e del mondo dello stile neoclassico che, nel tempo delle scoperte archeologiche di Pompei ed Ercolano, ebbe la culla proprio a Napoli. E ricorda come al neoclassico si sia ispirato Pierre Charles L’Enfant nel progettare la città di Washington, e l’architetto James Hoban nel progettare la Casa Bianca.
De Feo sottolinea, inoltre, che, quantunque la villa sia un monumento neoclassico, l’aria che la circonda «fu e resta romantica nelle cose e nei personaggi», parecchi dei quali sono da lui presentati. Quindi ricorda che Villa Lucia è stata luogo di feste eccezionali, come quelle del tempo della duchessa di Floridia e come il “garden party” del 27 aprile 1906, organizzato dall’allora proprietario ammiraglio Raffaele Corsi, al quale gli invitati giunsero in mille carrozze.
In quest’ottica considera Villa Lucia come luogo ideale di conversazioni, dove a tutti è concesso parlare, e bene, e tutti ascoltano attentamente, e dove, di tanto in tanto, si esegue e si ascolta ottima musica. E come luogo nel quale le memorie diventano presenti quando «dall’antico belvedere l’occhio spazia nell’eterna bellezza di Napoli e del suo Golfo».
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Italo de Feo
La storia romantica di Villa Lucia
Grimaldi& C. Pagine 62. Euro 20 ,00