il Fatto Quotidiano, 3 maggio 2023
Aforismi e pensieri di Dostoevskij
Anticipiamo stralci di “Lessico”, una raccolta di aforismi e pensieri di Fëdor Dostoevskij, a cura di Lucio Coco e con un testo di Hermann Hesse, da oggi in libreria con Aragno
Abbraccio. Io so che non c’è niente di più alto del pensiero dell’abbraccio; che cosa mi darete in cambio con il vostro positivismo? Verrò con voi quando mi darete qualcosa di meglio.
Amore. Di amore non voglio scrivere, perché l’amore non è nelle parole ma nei fatti.
Animali. Imparate dapprima a essere umani con gli uomini e allora l’uomo imparerà a essere umano con gli animali.
Ateismo. L’ateismo è una malattia aristocratica, la malattia della formazione e dello sviluppo superiori e, pertanto, esso deve essere contrario al popolo.
Azione. L’azione è morale non l’idea.
Bassezza. Tutti vogliono sembrare d’animo nobile. Compiere bassezze con nobiltà d’animo.
Casa. A casa è meglio. Qui è più naturale, non c’è bisogno d’arte, è più tranquillo.
Civiltà. Ogni civiltà comincia dalla dissolutezza. Smania di conquista. Invidia e superbia.
Critica. Uno scrittore amareggiato dai rifiuti delle redazioni cerchi di fare il critico.
Cuore. Lo sbaglio è dell’intelligenza, non del cuore.
Delicatezza. È il cuore a insegnare delicatezza e dignità, non il maestro di ballo.
Dio. Dio ha posto solo enigmi.
Egoismo. Alla base di tutte le umane virtù sta un abissale egoismo.
Errori del cuore. Gli errori e le perplessità delle mente scompaiono rapidamente e senza lasciare traccia… Gli errori del cuore sono una cosa terribilmente importante.
Estetica. La preoccupazione estetica è il primo segno di debolezza.
Felicità. È una grande felicità sapere almeno perché si è infelici.
Indignazione. L’indignazione è la cosa più santa perché serve un cuore per l’indignazione: non è possibile fingerla e simularla.
Istruzione. Ogni progresso attraverso la scuola si propone di far passare la voglia al popolo di essere se stesso.
Lepre. Per fare uno stufato di lepre, è necessaria soprattutto la lepre.
Lettere. Peccato che coloro che scrivono lettere così lunghe pensino così poco.
Libertà. La libertà deve essere perlomeno sensata.
Libri. Studia e leggi. Leggi libri seri. La vita farà il resto. Inoltre bisogna credere. Senza questo, non ci sarà nulla.
Matematica. Credere alle dimostrazioni matematiche è difficile.
Medici. Oh, guardatevi dai medici che sono luminari: tutti loro sono andati fuori di testa per la presunzione e per l’arroganza, fanno fuori i pazienti.
Onestà. Noi non vogliamo un’età dell’oro, ma solo un po’ più di onestà.
Pensieri. I pensieri oggi si vendono completamente pronti, sui banconi, come dei pani.
Perseveranza. Che io non raggiunga alcunché, che il calcolo sia sbagliato, che io scoppi e sprofondi, non importa: io vado. Io vado perché voglio cosi.
Pigrizia. La pigrizia genera sempre brutalità, finisce con la brutalità. E la brutalità non dipende dalla crudeltà ma propriamente dalla pigrizia. Certi cuori non sono crudeli, ma per la precisione pigri.
Puškin. Senza la comprensione di Puškin non è possibile essere russi…
Qualità. Io penso che la migliore definizione di un uomo è quella di un essere bipede e ingrato.
Russia. Per l’Europa la Russia rappresenta una perplessità, e così sarà fino alla fine.
Scrittore. Uno scrittore senza talento è come un soldato zoppo.
Sentimento. Ci fosse più sentimento, più cuore, ma realmente.
Soldi. I soldi sono l’unica via: essi portano anche una nullità al primo posto.
Uomo. Ci sono dei posti nel mio cuore che un giudice chiaramente non può capire.
Zero. Cosa sono adesso? Uno zero. Cosa posso essere domani? Io domani posso risorgere e tornare di nuovo a vivere! Io posso recuperare l’uomo in me, ancora non è perduto!