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 2023  maggio 03 Mercoledì calendario

Carlo, un regno a tempo: «Abdicherà tra 10 anni»

Re Carlo III starebbe lavorando, dicono fonti bene informate, a un piano di regno decennale, dopo il quale lascerebbe il trono al figlio William e assumerebbe un ruolo che non è contemplato, l’equivalente maschile della "Regina Madre". Diventerebbe un "Re Padre", pronto a dare consigli al proprio successore e a svolgere incarichi di rappresentanza. Carlo compirà 75 anni a novembre, la regina Camilla li ha già, ed entrambi sono consapevoli che da troppo tempo il regno ha al proprio vertice persone anziane.
IL POPOLO
Nei sondaggi la maggioranza si esprime ancora a favore della monarchia, ma Carlo sa che presto arriverà il tempo di mettere sui francobolli e sulle banconote un volto più giovane, se si vorrà fare accettare l’istituzione anche alle generazioni nate in questo secolo. William ha 40 anni e ne avrà 50 fra 10 anni, l’età giusta per assumere i compiti gravosi di un re. Il suo primogenito George ne avrà 19, l’età giusta per cominciare a imparare. Carlo pensa che la salute lo sosterrà per almeno un altro decennio e conta di usare questo tempo per fare una transizione non solo da un’epoca antica a quella contemporanea, ma anche e soprattutto dalla monarchia magica e fiabesca alla monarchia del servizio pubblico.
LA POLEMICA FAMILIARE
Questo percorso comporta anche una riduzione delle spese e del numero di royal in servizio attivo, un’idea che non piace troppo alla pragmatica sorella del Re, la Princess Royal Anna, che ha dato una intervista alla tv canadese CBC News. «Se ne parlava ha detto - quando c’era più gente intorno. Da come la vedo io non sembra una buona idea quella della monarchia snella. Non so proprio che altro si possa fare». Anna, con oltre 500 impegni pubblici l’anno è la più stakanovista della famiglia, e a 72 anni non vuole certo mettere in agenda anche i compiti di qualche altro familiare. La principessa è comunque sicura che Carlo sarà un buon re, «perché si è allenato per un po’». E aggiunge: «Non credo che cambierà, si impegnerà nel servizio come è abituato a fare».
Carlo ascolta i consigli di Sir Vernon Bogdanor, docente al King’s College, che nel 1995 ha scritto un autorevole libro sull’argomento affermando che «la monarchia potrà sopravvivere solo se si vedrà che serve il pubblico». È quello che aveva cercato di fare come principe del Galles, quando lo accusavano di volersi impicciare dei compiti del Parlamento con le lettere che scriveva ai deputati e ai ministri. Conciliare questo interventismo con la stabilità della monarchia non sarà facile. A Carlo I nel 1649 tagliarono la testa proprio perché si era messo contro il Parlamento. Sono cose che per fortuna non si fanno più, ma il confine è scivoloso.
LA LINEA
Secondo i costituzionalisti, Carlo III potrebbe però intervenire per sollecitare interventi sulla disparità di reddito, sulle carenze della sanità, sull’esigenza di modernizzare la scuola e su altri temi non divisivi sui quali è difficile non essere d’accordo. Se nel suo orizzonte ci sono dieci anni di regno, «non potrà limitarsi a starvi seduto sopra ha detto il professor Bogdanor al Daily Mail -, ma dovrà cercare di essere un re di alto profilo e di alto impatto in patria e all’estero». Ci si aspetta dunque che eserciti un ruolo molto positivo anche sul Foreign Office, usando l’efficace "soft power" del quale i sovrani dispongono quando sono in missione per conto del governo. Il suo primo viaggio all’estero, in Germania, è stato un gran successo. Si occuperà di tenere insieme il Commonwealth, ma si concentrerà anche sull’Europa per cercare di sanare le cicatrici della Brexit. Da giovane, Carlo veniva definito un "action man", perché non stava mai fermo un momento e non rinunciava a cimentarsi anche in avventure pericolose. Se si è dato 10 anni di tempo è perché vuole continuare a fare qualcosa di concreto per tutto il periodo in cui sarà re. Sua nonna Elizabeth ricordava sempre alla figlia che l’epoca in cui la gente dava per scontata l’esistenza di una monarchia era finita con le due guerre mondiali, e che il diritto di regnare andava ora conquistato ogni giorno. E Carlo sa che oggi l’unico modo di farlo è essere al servizio dei propri sudditi.