Corriere della Sera, 3 maggio 2023
Intervista a Guido Crosetto
«Porgo l’altra guancia e gli mando un abbraccio».
Si sta sforzando di avere una reazione pacifista, ministro Guido Crosetto?
«Non è una reazione da pacifista, perché io faccio il ministro, non faccio il pacifista. È che non sono un rissaiolo come lui ed altri. Per questo ho detto che porgo l’altra guancia».
«Lui» è Carlo Rovelli, il fisico che l’ha attaccata dal palco del Concertone del Primo Maggio, dandole in sostanza del guerrafondaio.
«Lunedì sera quando Rovelli ha parlato in piazza San Giovanni io non l’ho sentito, dovevo partire alle tre del mattino per l’Iraq».
Quindi solo al mattino, una volta atterrato in Medio Oriente, ha scoperto di essere il protagonista della polemica del giorno?
«Esatto. Non ne sapevo nulla, me l’hanno detto da Roma appena sotto atterrato a Baghdad».
Il ministro risponde al cellulare dalla capitale irachena, dove è andato in missione per salutare il personale italiano e per fare alcuni incontri istituzionali. Ha visto, tra gli altri, l’omologo Thabet Mohammed Saeed al Abbasi per parlare di cooperazione. Al telefono il tono di voce del ministro è stanco e un filo spazientito, più che arrabbiato.
Rovelli le ha dato del «piazzista di morte» e ha messo in relazione i suoi rapporti passati con Leonardo e gli aiuti militari dell’Italia all’Ucraina. Quando glielo hanno riferito, che cosa ha pensato? Ci è rimasto male?
«Mi ha fatto male, certo, come può succedere tutte le volte che le persone parlano senza conoscere. Io non parlerei mai di fisica e lui non può parlare di cose di cui non sa nulla. Purtroppo ha voluto personalizzare, facendo una cosa violenta e ad personam e abusando del mezzo pubblico».
Davvero è disposto a invitarlo a cena per «conoscersi, chiarirsi» e spazzare via le scorie della polemica?
«Non ho alcun problema a incontrarlo per conoscerci di persona, posso invitarlo a pranzo o a cena, fa lo stesso. Io non ho un approccio ideologico e lui dovrebbe applicare lo stesso criterio».
Rovelli è stato durissimo con lei, anche senza nominarla. L’ha inclusa tra i «piazzisti di strumenti di guerra» che costruiscono armi «per ammazzarci l’un l’altro».
«Un’accusa totalmente ridicola, lascia il tempo che trova. Come dice il Vangelo, dai loro frutti li riconoscerete».
Un albero buono non può produrre frutti cattivi né un albero cattivo produrre frutti buoni...
«Esatto. Io sono tranquillo e deve stare tranquillo anche Rovelli. E non dico stia sereno, che magari la prende male».
In che senso, il fisico può stare tranquillo?
«Perché questo governo lavora per la pace. Lui si dice pacifista e spero che studiando l’Ucraina non sbagli la parte per cui lavorare, perché normalmente chi è pacifista poi è per i russi. Invece in questo governo siamo tutti per la pace in Ucraina. E vorrei aggiungere una cosa che ritengo molto importante».
La aggiunga.
«Attaccare il ministro della Difesa in un momento così, con una guerra sanguinosa alle porte dell’Europa, è una delle cose più gravi che si possano fare. Io sto lavorando anche per loro».