la Repubblica, 1 maggio 2023
Intervista a Fiorello
Sui contatori della luce sono attaccate le facce del direttore Stefano Coletta e dell’ad della Rai Carlo Fuortes, la bacheca è un puzzle di foto e frasi, spicca “Pensati sveglio”, ispirato alla stola sanremese di Chiara Ferragni “Pensati libera”.
Gli ammiratori portano ritratti, nell’ultimo quadro The new Pope, il Papa è lui, Rosario Fiorello. Qui a Via Asiago nella storica sede Rai della radio, nella stanza degli autori diViva Rai 2,il clima è allegro: scatole (vuote) di polistirolo, che contenevano le mozzarelle di bufala di Aversa, testimoniano l’amore dei fan. Fiorello scherza col suo complice Fabrizio Biggio sulla busta con una maxi figliata: «Sai cos’è, vero? Dentro la mozzarella gigante ci sono quelle piccoline. Sì, qui si mangia». Viva Rai 2,che chiude il 9 giugno, è il successo dell’anno, il programma dove andare: media di 800mila spettatori, share del 16,5% con punte del 20%, l’anno scorso nello stesso periodo era il 2,5%. Su RaiPlay quasi 22 milioni di visualizzazioni. «Tutto bello, ma i numeri non sono tutto».
A 62 anni è l’unico che ha innovato, che effetto fa?
«Il 16 maggio saranno 63. Devo dire grazie alla Rai, ma il programma non nasce dalla sera alla mattina, è stato costruito in dieci anni, dal 2011 con Il più grande spettacolo dopo il weekend. C’era l’avvento dello smartphone, l’idea riprendersi da soli. Poi il bar,Edicola Fiore,l’esperimento di Sky, Viva Asiago 10, Viva RaiPlay. Oggi siamo qui».
È difficile fare uno show come questo tutti i giorni?
«Viviamo di notizie, ci sono giornate in cui pensi: “Oggi non si dovrebbe andare in onda”: Terremoti, disgrazie, quando fai un programma basato sul buonumore, è difficile. Ma superiamo lo scoglio facendo il giro largo, mitigando il fatto, sempre col sorriso. Poi succede che certe notizie non le diamo».
Essere i primi della giornata quando si fa satira aiuta?
«Beh sì, abbiamo campo libero. Mi ricordo che aViva radio2 andavano in onda alle 13.40, prima di noi c’erano tutti i programmi della mattina, la radio è ascoltatissima, da DeeJay a 105 davano le notizie. Oggi è difficile perché c’è il web, Twitter, Instagram, TikTok. Ogni volta che scriviamo una battuta, il signor Pinco Pallino dice: l’ho fatta io».
Chi la fa più ridere?
«Checco Zalone. È bravissimo. Poi I soliti idioti, c’è un certo Biggio… Tendo a non andare agli spettacoli dei comici, mi piacerebbe ma scatta uno strano meccanismo: alla battuta la gente si gira per vedere che reazione ho. Per Biggio e Mandelli ho fatto un’eccezione».
Cercavano un posto per Fuortes, e lei gli ha offerto la carica di ad di Teleminkia. Si aspettava che avrebbe accettato?
«Non mi aspettavo il video. Ma resta in Rai: quindi non potrà. Però do una notizia: Amadeus condurrà La ruota della minkia».
Oltre un milione di spettatori per la puntata con Giorgia Meloni.
Operazione simpatia?
«Sapevo già cosa sarebbe successo. Il record d’ascolto è un caso. Se avessi annunciato: domani ci sarà Meloni, sarebbe stato diverso. Non abbiamo un ascolto fisso: se c’è maltempo, facciamo meno, come quando ci sono le feste o eventi gravi».
Ok, ma tornando a Meloni?
«Ho sempre giocato con la politica, era una sorpresa. La sinistra come ospiti è in vantaggio, ma sono diventato automaticamente didestra. Quando ho fatto quella gag l’avevo messo in conto».
Sono venuti Gualtieri, Renzi, Calenda, Serracchiani intervistata da Belvo. È di destra o di sinistra?
«Per me non esiste la politica, non sono schierato. Contano le idee. Ogni governo ha fatto cose che mi sono piaciute e altre meno. L’ex ministro della Salute Sirchia fece quella cosa meravigliosa di vietare il fumo, e ancora lo ringrazio. Poi l’unicocriterio per il politico ospite è se ha voglia di ridere».
Enrico Mattei diceva che usava i partiti come un taxi, lei per fare spettacolo?
«Esatto. Non vado a guardare Meloni o Schlein. Ma Elly spero che venga, è pure su Vogue. Mi auguro che verrà per fare qualcosa di sorprendente.
Ha suonato il piano da Cattelan, potrebbe provare la chitarra».
Le piacerebbe trasformare “Viva
Rai 2” in late show?
«Sarebbe più riposante, registri alle 18. Lo sa che anche Bruno Vespa registra? La cosa bella del Dopofestival era la diretta, erano le due meno un quarto e il pubblico diceva: “Sto con loro”. Se ci fosse un orario dalle 22.30 alle 23.15, sarebbe bello, anche in diretta. Tutte le sere e il venerdì “il meglio di”. Ma è impossibile».
Sanremo: due volte da spalla, nella prospettiva del dopo Amadeus, le piacerebbe?
(Segno di no con la testa, poi con il dito,ndr).«No, assolutamente no».
Il suo amico l’ha trasformato in un palco ambito, giovane, social: il festival sembra uno show di Fiorello. Manca solo Fiorello conduttore.
«Il giorno in cui dicessi di sì, dovrei essere ricoverato. È im-pro-po-ni-bi-le, non farò mai quello che non è il mio lavoro. Non lo so fare, non saprei scegliere le canzoni. E ci sarà grande difficoltà per chi verrà dopo Amadeus. Da contratto per lui è l’ultimo».
Non ci crede?
«Ormai lo conosco. Che lui ripeta: “Ciuri è l’ultimo”, è vero. Ma poi chissà. A lui Sanremo piace proprio».
Che dice sua figlia Angelica di “Viva Rai 2”?
«È il primo programma di cui è spettatrice. Nel 2011, ai tempi diIl più grande spettacolo dopo il weekend era una bambina, stava in camerino.
Sento grande risate, giocava con Djokovic, tutti e due seduti per terra.
Viva Rai 2le piace tantissimo. È venuta, si è divertita ed è la prima a chiedermi: lo rifarai vero?».
Lo rifarà?
(Ride,ndr).«Sì, vado con le richieste: se ci danno la sala A. Poi vorrei la sala prove per i ballerini, con gli specchi alle pareti, il frigo più grande».
Ha l’aria felice, cosa le fa paura?
«La malattia. La morte non mi spaventa, la morte è la morte. Ma la malattia invalidante sì. Ho il terrore della malattia che non ti permette più di vivere in maniera dignitosa».
La cosa di cui è meno orgoglioso?
«Alla mia età ho capito che serve tutto. La vita è un puzzle: per completarlo servono tutti i pezzetti, anche i più brutti, anche quelli neri.
Uno non è orgoglioso degli incidenti di percorso, delle scelte sbagliate, ma fanno parte della vita. Certo sei meno contento di te, ma ci stanno».
Ha mai dilapidato fortune?
«No mai. C’è gente che ha tanti soldi e magari si compra tre Ferrari. Io ho sempre pensato al futuro, alla famiglia, ai parenti. Le Ferrari no, però non mi togliete la Vespa: quando faranno un modello nuovo?».
Da ragazzo pensava che avrebbe messo su famiglia?
«Ho sempre pensato che sarebbe stato bello avere figli, non immaginavo la vita senza. Ma sono consapevole di essere il meno adatto a fare il padre: vizio mia figlia, sono apprensivo, non riesco a sgridarla.
Quando faccio il severo dice: “Non sei credibile”. Ora ho fatto passi avanti, mi incoraggia: “Un po’ meglio dai”.
Meno male che c’è Susanna».