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 2023  maggio 01 Lunedì calendario

Pupo rinuncia al Cremlino

Era atteso come «very special guest», ospite molto speciale, in qualità di giurato, a «Road to Yalta», il festival della canzone patriottica del Cremlino. Dove nel corso della serata finale, il 2 maggio, è in programma «un grandioso concerto di gala nella Sala Grande» del Palazzo di Stato, a Mosca. In scaletta, «canzoni sovietiche sulla guerra eseguite in diverse lingue del mondo in duetto con le star del palcoscenico russo».
Ma Enzo Ghinazzi, 67 anni, in arte Pupo, «il leggendario italiano, il cantante che ha conquistato i cuori russi molto tempo fa» come con enfasi riportava sino a sabato il sito della manifestazione, non ci sarà.
È stato sorpreso dall’imponderabile, come ha rivelato lo stesso cantante in un vocale pubblicato ieri su Dagospia, il sito di informazione e gossip fondato dall’amico Roberto D’Agostino: «È successo l’imprevedibile, l’impossibile intorno alla mia partecipazione al festival “Road to Yalta” – spiega Pupo nel messaggio audio —. In virtù di riflessioni e assorto nei miei pensieri nel viaggio che sto facendo da Lugano verso la città di Spa, in Belgio, dove mi fermerò per qualche giorno a riposare e ancora a riflettere, ho deciso di non partire per Mosca».
Non parto per Mosca, adesso mi fermo in Belgio a riflettere Una scelta che vi spiegherò più avanti
Una risoluzione che, puntualizza il cantante, prescinde «dalle polemiche e da tutto ciò che è accaduto in questi giorni, ma dipende da un fatto che vi spiegherò più avanti, perché la mia abitudine è sempre di essere molto chiaro e leale con tutti». Dunque non sarebbero state le critiche alla decisione di prendere parte a un evento che, a oltre un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, assume un significato discutibile, né la clip pubblicata giorni fa sui social dal conduttore e giornalista russo Ernest Mackevicius, in cui lo si sente intonare «Bella Ciao» insieme a Pupo e alle musiciste della Otta Orchestra di Mosca, a far cambiare idea al cantante. Contattato dal Corriere, Pupo – che finora non ha preso posizione sulla guerra in Ucraina – non ha voluto rilasciare commenti.
Non è la prima volta che l’artista è invitato in Russia – dove è molto amato – per motivi professionali. Sabato scorso, sulla sua partecipazione in qualità di giurato a «Road to Yalta», è intervenuto Al Bano, un’altra tra le voci italiane più famose nel Paese. «Anche io ho avuto diverse chiamate per fare alcuni concerti in Russia ma ho declinato – ha commentato il cantante di Cellino San Marco, alludendo alla guerra in corso —. Amo il popolo russo, ma fino a quando c’è questa situazione, che è inaccettabile, non me la sento».