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 2023  aprile 30 Domenica calendario

Forza Italia cerca di fare cassa

Lo stile è quello della casa: pura scenografia, rilancio del brand. Insomma, un evento pop. Unica pecca: non ci sarà quel Silvio Berlusconi ricoverato ormai da quasi quattro settimane al San Raffaele, che farà una telefonata. Eppure Forza Italia spera di ripartire in grande, nonostante gli acciacchi di salute del suo fondatore. Per farlo ha preso in affitto per venerdì e sabato prossimi gli “East end studios” di Milano, location nella ex zona industriale vicino all’aeroporto di Linate che ricorda la Lepolda renziana anche se in stile americaneggiante. La kermesse si chiamerà “La Forza dell’Italia” puntando al più classico dei riferimenti: la discesa in campo del 1994.
Alla convention ci saranno cinque tavoli tematici su Università, riforme, Pubblica amministrazione, ambiente e politica estera con i ministri e i sottosegretari. Oltre ai dirigenti di partito del nuovo corso governista, ci saranno anche manager pubblici e privati come l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi, Marco Granelli (Confartigianato), Carlo Sangalli (Confcommercio), Giorgio Spaziani Testa (Confedilizia) ed Ettore Prandini (Coldiretti). Venerdì ci sarà anche un saluto video di Manfred Weber (leader del Partito Popolare Europeo) e della presidente del Parlamento Roberta Metsola.
Ma in queste ore nel partito c’è la caccia al personaggio pop. Uno sportivo che sarà la star del panel sulla “Forza dello Sport, strumento della diplomazia del mondo” previsto per venerdì. Tra gli interpellati c’è stato l’ex allenatore del Milan, Fabio Capello, che però ha detto “no” perché non poteva essere presente.
La convention però sarà molto incentrata sulla rinascita del partito. Bisogna dare l’immagine di un partito forte e coeso, è stato l’ordine di scuderia. “Siamo uniti da sempre, nonostante quello che scrivono i giornali”, ha detto Tajani giovedì presentando la kermesse. Per questo, di fronte alle difficoltà di Berlusconi e alle voci che si rincorrono su possibili scissioni tra governisti e dissidenti, sono stati precettati per l’occasione i giovani (500 da tutta Italia) e i seniores di Forza Italia. Alla fine arriveranno in 1.500 con pullman organizzati e vitto e alloggio pagato, dice un dirigente interno al partito.
Così i costi dell’evento sono inevitabilmente lievitati: tra affitto, catering per il buffet, pullman, coreografie, stanze di albergo e treni per arrivare a Milano, la due giorni di Forza Italia dovrebbe costare al partito circa 250 mila euro, dicono due fonti azzurre. Una bella cifra che non tutti i partiti sono disposti a sborsare e che non è piaciuta ad alcuni dipendenti di FI, che vivono da anni tra tagli e ristrettezze economiche.
La creatura di B. infatti non naviga certo in buone acque, sopravvivendo con un debito di oltre 90 milioni di euro proprio verso il fondatore, che se ne è fatto carico rilevandolo da terzi 8 anni fa. Non solo. Dal 2014 la legge impone un massimo di 100 mila euro annui come versamento da singoli donatori privati. Spiccioli, per le condizioni in cui si trova FI, che pure ogni anno mobilita tutti i figli di Silvio per far arrivare l’obolo a 5 zeri. Ma a differenza di tutti gli altri partiti, la natura personalistica di Forza Italia e il ricco patrimonio del presidente consentono un escamotage per non farsi strozzare dal limite di cui sopra: negli ultimi anni, FI ha ottenuto prestiti dalle banche per 7 milioni di euro, concessi perché a garantire ci hanno pensato proprio Silvio e il fratello Paolo. Basta leggere l’ultima nota integrativa al bilancio (riferito al 2021): “Nei conti d’ordine figura nella voce ‘Garanzie (pegni, ipoteche) a/da terzi’ un ammontare di € 7.000.000 relativo al pegno in titoli di €3.000.000 rilasciato dal presidente Silvio Berlusconi in precedenti esercizi e a ulteriori pegni in titoli per€ 4.000.000 rilasciati dal Dott. Paolo Berlusconi a fronte degli affidamenti concessi da un istituto bancario al Movimento”. Silvio ci ha pensato nel 2016, garantendo per 3 milioni di euro. Nel 2019, servendo altro ossigeno, ecco altri 4 milioni concessi grazie alla firma di Paolo. Altro che 100 mila euro.