la Repubblica, 29 aprile 2023
Si potrà fare il bagno nella Senna dal 2024
Tuffarsi nella Senna. A meno di 500 giorni dall’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, è stato presentato il percorso di triathlon che prevede di nuotare in uno dei più romantici dei fiumi. La Senna non è più balneabile dal 1923, anche se fino a qualche decennio fa qualche parigino infrangeva ancora il divieto. Restituire il bagno in pieno centro della Ville Lumière è una delle promesse olimpiche più spettacolari: succederà nell’estate dell’anno prossimo per nuotatori di fondo e triatleti all’altezza del ponte Alexandre III, sotto alla Tour Eiffel, e poi dal 2025 per tutti i parigini in diversi punti della città. «Sarà una dei più bei lasciti dei Giochi» ha commentato Emmanuel Macron citando un investimento all’altezza dell’ambizione: 1,4 miliardi di euro, di cui metà versati dallo Stato.
Fino a un secolo fa si vedevano ancora persone nuotare nel grande corso d’acqua, scene immortalate in tanti quadri impressionisti. Ritrovare quelle fresche acque in mezzo all’asfalto, apprezzate ancora di più con il riscaldamento climatico, è un vecchio sogno dei sindaci che si sono succeduti. Già nel 1990 Jacques Chirac, quando era primo cittadinoall’Hotel de Ville, aveva promesso di rendere balneabile la Senna, senza mai riuscirci. Per ottenere il via libera delle autorità sanitarie bisognerà rispettare la direttiva europea che stabilisce rigide analisi microbiologiche su due batteri fecali, l’escherichia coli e gli enterococchi intestinali. «L’estate scorsa, tutti i prelievi giornalieri sono risultati soddisfacenti o eccellenti sette giorni su dieci. E questo prima di tutti i lavori di bonfica» spiega con ottimismo Pierre Rabadan, assessore ai Giochi. Negli anni Novanta c’erano solo tre specie di pesci nella Senna, continua Rabadan. Oggi se ne contano trentaquattro. «Significa che la qualità è già migliorata».
Una delle principali necessità è la messa a norma della raccolta delle acque reflue: le autorità hanno identificato quasi 30mila collegamenti non a norma. Il Comune sta creando nuovi impianti di depurazione, con prodotti chimici e raggi ultravioletti. La Senna sarà quindi la grande protagonista dei Giochi del 2024.
Mentre le autorità francesi cercano ancora di rispondere a dubbi e preoccupazioni su sicurezza e logistica dei trasporti per arrivare al villaggio olimpico, nel nord della capitale, vicino allo Stade France, la cerimonia di apertura del 26 luglio sarà organizzata nel cuore di Parigi, proprio lungo il grande fiume. Sono attesi più di 600mila spettatori che potranno assistere alla sfilata su più di sei chilometri dal ponte d’Austerlitz fino a quello Iéna. Le delegazioni navigheranno su centosessanta imbarcazioni fino alla zona del Trocadéro dove arriverà l’ultimo tedoforo e si svolgerà l’accensione della fiamma olimpica. Sotto alla Tour Eiffel sorgerà l’impianto di beach volley, mentre al Campo di Marte la struttura temporanea già installata – Grand Palais éphèmere – ospiterà le competizioni di judo. In place de la Concorde si svolgerà la cerimonia di apertura dei Giochi paralimpici. Tra le nuove strutture – per cui si temono ritardi, causa pandemia e poi scioperi – ci sono la nuova Arena La Chapelle e il centro acquatico olimpico di fronte allo Stade de France, che ospiterà tuffi, pallanuoto e nuoto artistico.
Uno dei più convinti testimonial del nuoto nella Senna è il figlio della sindaca, Arthur Germain, che due anni fa ha percorso l’intero fiume: oltre 770 chilometri in quasi cinquanta giorni, partendo dalla capitale e arrivando a Le Havre in meno di due mesi. Per il ragazzo – che aveva già attraversato la Manica nel 2018 – è stato un modo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere i fiumi e di combattere l’inquinamento causato da rifiuti, pesticidi e prodotti industriali. «Scendere a nuoto un fiume – ha raccontato il ragazzo che si definisce “ecoavventuriero” – permette di rendersi conto che tutto quello che succede nelle nostre città ha un impatto sugli oceani, sul mare». Germain si è mosso in completa autonomia, trascinando con se un piccolo kayak nel quale aveva messo attrezzature e cibo (soprattutto frutti secchi, noci, e liofilizzati) e una tenda per dormire la notte. L’unico aiuto che ha chiesto agli abitanti incontrati durante il suo viaggio è stato rifornirsi di acqua potabile e avere un posto in cui docciarsi, pulendosi da eventuali batteri. «Anche se tanti non ci credono, la Senna non è così sporca come si pensa» ha spiegato Germain, che ha dovuto affrontare giorni difficili nel viaggio, a ritmo di 15 chilometri al giorno, fra pioggia, temporali, ostacoli imprevisti nel fiume. Di sicuro, anche lui verrà a godersi il ritorno della Senna all’antico splendore.