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 2023  aprile 26 Mercoledì calendario

DAGOREPORT - BASAGLIA È STATO UN EROE DI QUESTO PAESE? I VERI EROI LASCIATI SOLI SONO I FAMILIARI DELLE PERSONE AFFETTE DA PROBLEMI PSICOLOGICI E PSICHIATRICI. CHI SI DOVREBBE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE È CREPET, STESO SUL SUO BEL DIVANO A PARTECIPARE A UNA TRASMISSIONE TV MENTRE QUESTE PERSONE SI TRASCINANO IN UNA ESISTENZA DI LOTTA E RESISTENZA RESA UMILIANTE DAGLI PSICHIATRI COME LUI – QUANTI PAZZI CI SONO LASCIATI IN GIRO? PRATICAMENTE TUTTI. FACCIAMO UN ELENCO VELOCE E RECENTE… -

Responsabilità della famiglia? Basaglia è stato un eroe di questo Paese si sciacquino la bocca prima di parlare di lui? I veri eroi lasciati soli di questo Paese sono i famigliari delle persone affette da problemi psicologici e psichiatrici e chi si dovrebbe sciacquare la bocca prima di parlare è Crepet, steso sul suo bel divano a guardare o partecipare a una trasmissione tv mentre di sera, di notte e di giorno i famigliari di queste persone si trascinano in una esistenza di lotta e resistenza resa umiliante proprio dagli psichiatri come lui, devoti di una pseudoscienza (lo ha scritto K.R.Popper, il maggior epistemologo del ‘900) alla quale interessa solo l’eventuale miglioramento del malato come successo medico, mentre le conseguenze sul corpo famigliare e sociale sono a loro del tutto indifferenti, anzi guardate con sufficienza.

Quanti pazzi ci sono lasciati in giro dagli psichiatri? Praticamente tutti, in quanto per loro diventano “con problemi mentali” solo dopo che hanno ucciso qualcuno e vanno a processo. In quel caso gli psichiatri diventano periti della difesa per spiegare alla Corte che quello sì, ha ucciso qualcuno, ma non è condannabile o almeno è scusabile perché ha problemi psichici – che prima, naturalmente, nessuno di loro pensava fossero tali da consigliare l’internamento.

Facciamo un elenco veloce e recente. Erano tutti sani Marco Mariolini, il cacciatore di anoressiche; Ferdinando Carretta, sterminatore della famiglia; Alessia Pifferi, che lasciava la neonata per sei giorni a casa pensando che potesse sopravvivere; il 15enne di Bucchianico, in Abruzzo, che ha ucciso il nonno di 78enne a calci e pugni;

Emilio Zanini, che trucidò la 22enne Roberta e che per il pm “merita la compassione per lo stato d’abbandono i cui l’hanno lasciato i servizi sociali e di sostegno” (perché questi, giustamente, lavorano 8 ore al giorno e vedono il paziente ogni due mesi mentre uno è pazzo 24 su 24);

Ignazio Frailis che uccise perché sentiva la voce del pappagallo; lo scatenato Mauro Guerra ucciso da un carabiniere che invano cercava di fargli accettare un Tso; Benno Neumair, che uccide madre e padre e la sorella sospetta subito di lui; il brigadiere Antonio Milia che ha sparato al collega perché ossessionato; Andrea Tombolini che entra nel Carrefour e uccide  perché pensava di essere ammalato vedendo “tutte quelle persone felici”;

Alberto Scagni, che va sotto casa di sua sorella, 34 anni e madre di un bambino di un anno, e la uccide con diciassette coltellate perché non gli dà altri soldi; Filippo Ferlazzo, il 32enne che ha ucciso a mani nude Alika Ogorchukwu che era stato sottoposto a visite psichiatriche (ma tutto ok) e dopo l’omicidio, invece, viene definito “bipolare, border-line” (dopo)… devo andare avanti ancora molto? E le vite distrutte dei famigliari, pur senza essere uccisi?

Sapete perché tutto questo? Per una teoria giusta, ma inapplicabile perché sarebbero necessari investimenti spropositati per un Paese con oltre duemila miliardi di debiti per aiutare i malati psichiatrici, che andrebbero seguiti 24 ore su 24 e che gravano SOLO sulle spalle delle famiglie.

I migliori centri psicosociali di capoluoghi del Nord Italia vedono questi malati (se va bene) un quarto d’ora ogni due mesi: e poi? I farmaci? Non facciamo ridere, chiunque conosce queste situazioni sa benissimo come si comportano questi pazienti con i farmaci.

La teoria di Basaglia è giusta per i malati come sarebbe giusto il recupero del delinquente e non la sua carcerazione come insegnato da Michel Foucault, come sarebbero giusti i collari agli orsi affinché i forestali possano intervenire in tempo e giusto favorire la convivenza uomo-animale anche con lupi, vipere e serpenti a sonagli…, come sarebbe giusto recuperare tutti i centri storici con edifici più vecchi di 70 anni, come sarebbero giusti i centri accoglienza e un lavoro subito per i migranti, come sarebbe auspicabile che l’arte contemporanea…, come le metropolitane…, i ghiacciai…

Non chiedo che siate istruiti, signori Crepet, ma almeno Voltaire l’avete letto? Almeno il “Candide”? Non viviamo nel migliore dei mondi possibili come credeva il dottor Pangloss, ma solo in un mondo che l’Illuminismo aveva strutturato per una convivenza civile alla meno peggio.

Ogni giorno, nelle università, si elaborano teorie con una loro validità… ma non è che poi sono tutte attuabili sul territorio perché non ci sono risorse per tutti e per tutto! Voi, e le vostre giuste teorie, non siete il centro del mondo! Così, per l’Illuminismo, il meno peggio fu una prigione non più afflittiva, una educazione scolastica coercitiva ma non troppo, i manicomi per conservare la vita agli altri senza pretesa di guarire tutti i malati, gli animali nei parchi o, se liberi, lasciando all’Homo sapiens la possibilità di difendersi ecc. ecc.

Oggi siamo alla richiesta nemmeno del migliore dei mondi possibili ma, addirittura, di un mondo perfetto (dove i sacrifici e i soldi, naturalmente, li fanno e li mettono gli altri). La destrutturazione dell’Illuminismo passa oggi dal divano dal quale Crepet pontifica.