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 2023  aprile 26 Mercoledì calendario

Intervista a Jude Law

«Complesso e rabbioso». Così Jude Law definisce il suo ultimo personaggio, un decadente Capitan Uncino in Peter Pan & Wendy, in arrivo su Disney + dal 28 aprile, che rivisita la favola dell’eterno ragazzino e spiega finalmente il perché dell’inimicizia senza possibilità di redenzione fra Peter Pan e il famigerato pirata.
Diretto da David Lowery, il film ha una chiave di lettura più moderna del famoso romanzo di M. Barrie uscito nel 1911. Wendy infatti, adolescente ribelle interpretata da Ever Anderson, figlia di Milla Jovovich e del regista Wes Anderson, è protagonista della storia quanto Peter Pan, che ha il volto del giovane attore inglese Alexander Molony.
Wendy è una adolescente che sta trascorrendo l’ultima notte a casa prima di andare in collegio. Non vorrebbe, perché lasciare casa significa crescere e lei non vuole crescere. Lo confida alla mamma e Peter Pan, dalla lontana Neverland capta il segnale. Si presenta, accompagnato dalla fatina Trilli, alla finestra di Wendy e dei suoi fratelli e li trascina in un’avventura che li porterà a fare amicizia con i Bimbi Sperduti e a incontrare il terribile Capitan Uncino e i suoi pirati. «Ovviamente Capitan Uncino non si vede cattivo – spiega Jude Law – Tutti i villain del cinema non sanno di esserlo, pensano di essere gli eroi della storia».
In effetti, il suo Capitan Uncino sembra più arrabbiato che cattivo. Perché?
«Finalmente lo spieghiamo in questo film. Né il romanzo di J.M. Barrie, né il classico di animazione del 1953 raccontano il perché di tanta inimicizia fra Peter Pan e Capitan Uncino. Ad un certo punto al regista David Lowery è venuta un’illuminazione: e se all’inizio Peter e Uncino fossero stati grandi amici? Se fossero arrivati insieme all’Isola che non c’è, per poi vedere dividersi le loro strade sino al rancore e alla lotta perpetua?».
E cosa è successo?
«James Hook, il Capitan Uncino, si è allontanato dall’Isola che non c’è. Forse per noia, forse per spirito di avventura. Quando è tornato per lui naturalmente il tempo era passato, era un adulto, era cambiato, era arrabbiato per la sua stessa scelta fatta. Per questo ora è così cattivo, e triste e deluso».
Gli amici qualche volta litigano, spesso fanno pace.
«Loro no, non possono più farlo. Lo dice anche Peter Pan nel film: il loro destino a questo punto è quello di lottare fra loro. Quello di Peter Pan è di vincere ogni volta mentre quello di Capitan Uncino quello di perdere, ogni volta».
Il punto di non ritorno è l’episodio della mano mozzata: quando Peter Pan taglia la mano di Capitan Uncino.
«Esatto, succede prima del nostro racconto. Peter Pan taglia la mano di James Hook e la dà da mangiare al coccodrillo. Come possono tornare amici ora?».
Al di la della chiave di lettura originale sull’inimicizia fra i due, ci sono anche spunti iconici presi dal lungometraggio di animazione, di cui questo film è il remake live-action.
«Il romanzo di Barrie era illustrato ma quello che noi tutti ci ricordiamo, a livello visivo: sono i disegni del famosissimo cartone animato del 1953. Il cappotto rosso di Capitan Uncino, per esempio, è nei ricordi di tutti noi, è entrato nella cultura pop ma è un retaggio del film di animazione, non della favola di Barrie».
Ha riletto il libro prima di girare il film?
«Sì, l’ho studiato e conosciuto meglio Capitan Uncino. È un grande personaggio, ed era importante per me essere il più vero possibile nei suoi confronti, dargli uno spessore. Fra le descrizioni del personaggio nel romanzo c’è quella di essere l’unico pirata di cui Long John Silver aveva paura. Sapevo quindi che doveva intimorire e avere una forte presenza fisica, ma in una maniera che risultasse reale. D’altronde mi sono allenato per anni».
Cioè?
«Quando mio figlio, il maggiore, aveva quatto o cinque anni venne preso da una vera e propria ossessione per Peter Pan, quindi praticamente ogni giorno dovevamo giocare insieme all’Isola che non c’è. Lui era Peter Pan e io Capitan Uncino. C’è un epiteto che abbiamo inserito nel film, codfish, ed è un omaggio a quei giochi con mio figlio. Quando voleva insultare Capitan Uncino gli dava del merluzzo».
Il vostro film Peter Pan & Wendy” esce nell’anno delle celebrazioni per il centesimo anniversario della fondazione della Disney.
«Sono molto orgoglioso di fare parte, con questo film, della festa per il centenario della Disney. Allo stesso tempo sono contento che sia stata data una connotazione più moderna a una storia senza tempo. Questa è una storia che colpisce e interessa da più di cent’anni, era importante per noi dare al pubblico qualcosa di originale e rilevante, che potesse ragionare con i ragazzi di oggi non perdendo però ciò che elettrizza i lettori, grandi e piccoli, da un secolo a questa parte. Il nostro Peter Pan è contemporaneo, aggiornato, fedele al mondo e al pensiero di oggi».