ItaliaOggi, 26 aprile 2023
Offrire una chance da Di Maio
L’alto rappresentante dell’Unione Europea Josep Borrell ha proposto Luigi Di Maio come inviato per il Golfo e la Lega è insorta: «Gli Italiani hanno scelto e continuano a scegliere il centrodestra. Quella di Bruxelles è una indicazione vergognosa, un insulto all’Italia ed a migliaia di diplomatici in gamba». Che ci possano essere migliaia di diplomatici in gamba, anche tecnicamente migliori di «Luigino», è possibile. E tuttavia non sarei così risoluto nella condanna della proposta.
Premetto che a lungo ho visto tutti gli adepti del Movimento 5 Stelle come una massa di ignoranti, di sbandati e di scappati di casa. Ma il mio disprezzo non è stato pregiudiziale: infatti mi sono reso conto che, in parecchi casi, si trattava di disorientamento. Quando Laura Castelli, discutendo di economia Pier Carlo Padoan ha osato rispondergli a muso duro: «Questo lo dice lei!» mi si è accapponata la pelle. Chi potrebbe rivolgersi a una celebrità internazionale in economia, avendo soltanto un temperino, in questo assalto all’arma bianca? Come dicono gli inglesi: gli sciocchi corrono dove gli angeli non osano camminare.
Nel giudizio negativo fino al sarcasmo ho ovviamente incluso anche Di Maio. Quello che commetteva errori di italiano, che brindava all’abolizione della povertà, e andava cantando a Parigi (con Di Battista!) a sostenere i Gilets Jaunes, i gilet gialli. Ma non ho mai dimenticato che (non per colpa sua) a questo ragazzo erano stati proposti, quando ancora non era assolutamente in grado di valutare né la propria realtà né i compiti cui era chiamato, posti di responsabilità impensabili. Ha detto e fatto delle sciocchezze? E che altro poteva fare? Se un ragazzo che ha appena qualche nozione di guida si vede affidare un bolide di Formula 1, e finisce fuori strada, di chi è la colpa, sua o di chi gli ha consegnato le chiavi?
Riprendendo il paragone si può però immaginare che il ragazzo, uscito contuso dall’incidente, decida che comunque l’esperienza gli è piaciuta. Per questo si mette a studiare ingegneria meccanica, guida automobilistica normale e competitiva, fino a divenire un vero competente: gli si deve precludere la carriera di corridore soltanto a causa del suo primo, stupido tentativo?
Mi fanno antipatia le raccomandazioni, e dubito che il figlio del povero Michael Schumacher avrebbe potuto cominciare una carriera di corridore, con un altro cognome. Ma una volta che corre come gli altri, perché dovrei escludere che si riveli un campione? Lo stesso Napoleone cominciò la sua brillante carriera di conquistatore perché raccomandato. Per questo è stato meno «Napoleone»?
La Lega rimprovera a Borrell il fatto di avere pensato a Di Maio quando ci sono altri diplomatici più competenti di lui. Ma Borrell potrebbe rispondere: «Può essere: ma io non li conosco, e faccio il nome di uno che conosco. Io non so niente dei vostri partiti. Scegliete un altro, se non vi piace, ma l’indignazione proprio non la capisco».
Di Maio forse è stato presuntuoso, quando da ragazzo ha accettato, per giunta con sussiego, tante cariche prestigiose. Ma quanti uomini fatti hanno votato per il M5s, solo perché era «contro», dimostrandosi cioè meno maturi di lui? Beppe Grillo era forse una garanzia di competenza storica, politica e diplomatica? Per non parlare del livello di equilibrio e di saggezza dei suoi discorsi.
In realtà, più degli eletti del M5s è colpevole quel 32% di italiani che ha votato per quel partito. Ovvio che quei ragazzacci non potessero poi che farne di cotte e di crude. Se per protesta si mette sul trono il primo Masaniello che passa, dopo non ci si deve stupire se sbaglia i congiuntivi e si pulisce la bocca nella tovaglia. Non si può avere tutto. Dunque per questa proposta di incarico non ci si può indignare. C’è chi per un certo risultato si impegna per tutta la vita, c’è chi se lo vede regalare dalla sorte. O anche da una qualità che non sapeva di avere. Nat King Cole ha studiato e suonato il pianoforte tanto a lungo da essere un noto jazzista ma poi è divenuto famoso come cantante. Doris Day voleva essere una cantante ed è diventata un’attrice. Forse nessuno, fra i registi cinematografici famosi, ha cominciato la carriera dicendo: «Voglio divenire un regista». E certo non lo ha detto Clint Eastwood, che pure oggi è, meritatamente, sulla cresta dell’onda.
Se è vero che «l’occasione fa l’uomo ladro», a volte «l’occasione rivela il genio», magari dopo qualche tentennamento iniziale. E in questi casi non bisogna sogghignare pensando agli inizi mediocri. È inutile stare a sottolineare che Napoleone da giovane era preso in giro dai commilitoni per il suo accento corso: nella storia Napoleone è un personaggio tutt’altro che ridicolo. Dunque, sperando che Di Maio abbia nel frattempo imparato l’uso del congiuntivo e qualche parola d’inglese, bisogna concedergli una chance come a chiunque altro. Del resto, come dice un bel proverbio siciliano, «Ci vuole fortuna anche per friggere un uovo». Se qualcuno l’ha avuta, e noi non l’abbiamo avuta, non dobbiamo prendercela. Non dicono forse che quella dea è bendata?