ItaliaOggi, 25 aprile 2023
Il ritorno di Fini
Torna in circolazione Gianfranco Fini. Stavolta sollecita Giorgia Meloni ad abbracciare sic et simpliciter l’antifascismo, stimolato dall’ormai ennesima presenza con Lucia Annunziata. Prende quindi sempre più consistenza l’ipotesi di un suo ritorno alla politica attiva, pur frenato dalla vicenda giudiziaria della casa di Montecarlo.
L’obiettivo potrebbe consistere nella caccia al posto nelle elezioni europee l’anno prossimo, secondo ambizione e modello per i quali abbondano già i candidati. Ovviamente nessuno potrà negare che, per anni, Fini agì in polemica quasi quotidiana con Silvio Berlusconi. Le sue tesi urtavano gli amici di destra, ma erano costantemente indirizzate a opporsi al Cav. Bisognerebbe semmai chiarire che gli importava essenzialmente schierarsi contro Berlusconi, indipendentemente dalle concrete opinioni espresse.
Rifacendosi a quell’ormai lontano passato, che culminò nella scissione parlamentare e nella fondazione di un partito (Futuro e libertà per l’Italia) di cui si persero presto le tracce, Fini torna a rivolgersi a Giorgia, con la quale ebbe eccellenti rapporti personali, per esortarla a transitare decisamente nell’antifascismo. Intende persuaderla che «libertà, giustizia sociale e uguaglianza sono valori democratici e antifascisti», considerando chiusa ogni possibilità critica dopo la cosiddetta svolta di Fiuggi, del 1995.
Sarà facile rilevare che il prossimo primo maggio costituirà un nuovo appiglio per scatenare un’offensiva globale contro la Meloni, il governo, la maggioranza. In ogni modo Fini un effetto l’ottiene: torna a richiamare su di sé l’attenzione, contribuendo semmai a rendere più complicato l’itinerario della Meloni, già di per sé difficile.