Corriere della Sera, 25 aprile 2023
Il duca di Westminster si sposa
Nel Paese dei principi, dei re e delle regine, c’è una favola che volge a un lieto inizio: una proposta di matrimonio nella sterminata tenuta di famiglia nella campagna del Cheshire ed ecco che il duca di Westminster – bello, giovane e ricchissimo – perde il titolo di scapolo d’oro. Hugh Grosvenor, 32 anni, figlioccio di Carlo, padrino del piccolo George ed erede di un patrimonio stimato attorno ai 10 miliardi di sterline, sposerà presto Olivia Henson, la donna che frequenta da due anni. La notizia è stata resa nota con un comunicato in cui si sottolinea che i famigliari sono «estremamente felici».
Da Tatler, bibbia dei giovani delle famiglie bene, il duca di Westminster, cui appartengono interi quartieri del centro di Londra e una fetta non indifferente di Silicon Valley, in California, e che in Gran Bretagna ha sembra più terra del re, era sino a ieri considerato il miglior partito in assoluto. In passato – grazie alla grande «normalità» della famiglia nonostante il titolo nobiliare, la vicinanza al casato reale e la fortuna in banca – aveva battuto in classifica anche i figli di Carlo e Diana: non solo era più ricco, ma anche capace di maggiore flessibilità nelle sue scelte. Ora si accasa. Ha conosciuto Olivia a una cena di amici, è scoppiato l’amore e la giovane donna, che si è laureata in spagnolo e italiano al Trinity College di Dublino ed ha frequentato lo stesso liceo privato della principessa del Galles Kate, il Marlborough College, diventerà duchessa. Grosvenor ha due sorelle maggiori – Lady Tamara, 43 anni, moglie di Edward Van Cutsem, uno degli amici più cari del principe William, e Lady Edwina, 41 anni, criminologa che ha sposato il presentatore televisivo e storico Dan Snow – ma ha ereditato il titolo perché primogenito maschio, pratica che ancora vige in alcune famiglie britanniche. La più piccola di casa, Lady Viola, lavora per alcuni enti benefici ed ha sposato un ufficiale delle guardie di Sua Maestà con una cerimonia per pochi intimi in Kenya. Durante la pandemia il duca ha donato circa 12,5 milioni di sterline al fondo benefico per il Covid, soldi apparentemente provenienti dal suo conto privato. Bello, ricco e anche buono, insomma. Della donna destinata a diventare duchessa – il cui sorriso smagliante compariva ieri sulle prime pagine di diversi giornali – si sa che cura i rapporti esterni per una ditta di cibi biologici. Gli amici la descrivono come una giovane intelligente e simpatica con i piedi per terra, un aspetto, questo, che sicuramente avrà fatto colpo sul duca, che come le sorelle è cresciuto senza troppi fronzoli. È tra i primi a essere invitato a matrimoni, cerimonie e ricorrenze reali, ma è stato tirato su con relativa semplicità. Sino a 11 anni ha frequentato la scuola statale, cosa molto rara tra la nobiltà. Non è stato spedito a Eton, ma in un liceo meno famoso e prestigioso, e si è laureato in politica agraria presso l’Università di Newcastle.
Detto «Hughie» dagli amici, Grosvenor, che è relativamente assente dalle cronache mondane ed è stato nella squadra britannica di tiro al piattello, ha ereditato il titolo da giovanissimo a causa della morte prematura del padre per infarto nel 2016. Il titolo risale ai tempi della regina Vittoria, nel diciannovesimo secolo, ma la famiglia era tra le più ricche del Regno già due secoli prima.