il Fatto Quotidiano, 24 aprile 2023
Beppe Fenoglio, antifascista assoluto
«“Ho avuto l’impressione di un carattere chiuso, riflessivo, poco espansivo. Forse si trattava di una forma di difesa, anche perché affetto di balbuzie. Parlava con gli occhi, vivi ed intelligentissimi, e con le mani. Ma non sempre era così, con gli amici era molto espansivo, lo era solo con quelli che voleva: allora parlava di tutti gli argomenti possibili. Si interessava di sport, cinema, storia inglese e religione. Insomma, di natura introverso, era altrettanto estroverso, chiacchierone, con quegli amici che si sceglieva”. E poi: “Era un antifascista acerrimo, al punto che a soli 18 anni, da studente, si rifiutò di svolgere il consueto tema annuale sul fascismo nella ricorrenza della marcia su Roma”. Così Pietro Bsalbo, che col nome di “Poli” guidò i partigiani della IIª Divisione autonoma Langhe, ricorda Beppe Fenoglio (1922-1963) in alcuni appunti conservati dalla figlia Lorenza Balbo. Questa storia, però, è anche e soprattutto leggenda letteraria: Balbo è il mitico comandante Nord del Partigiano Johnny di Fenoglio, Odissea o Eneide della Resistenza. Storia e letteratura non possono pertanto che stringersi in legami più che solidi nel nuovo libro che Sergio Favretto, avvocato e storico, ha dedicato al grande narratore di Alba. Si tratta del bel volume Beppe Fenoglio. Il riscatto della libertà. Storia e pensiero di un antifascista assoluto, appena pubblicato dalla casa editrice alessandrina Falsopiano. C’è intanto la puntuale ricostruzione del contesto storico del percorso partigiano di Fenoglio, che dalle Langhe lo portò alla missione finale con gli alleati in Monferrato. E ci sono nel libro carte, testimonianze e immagini del tutto inedite, in cui i protagonisti della saga resistenziale di Fenoglio, o i loro più stretti congiunti, restituiscono pienamente l’uomo e lo scrittore. “L’attualità del pensiero e della scrittura di Fenoglio”, annota Favretto, “sta proprio qui: nell’opzione dell’impegno singolo dell’uomo e corale di una terra e di una comunità, nell’opzione della libertà conquistata sempre e mai regalata”. Parlano dunque donne e uomini che Fenoglio ebbe accanto a sé nella lotta, e che fece rivivere nelle pagine di romanzi e racconti. Ferdinando Marino, figlio di Felice Marino, il partigiano “Felix”, narra: “Papà si ricordava come Fenoglio avesse sempre un giaccone con due grandi tasche, in una celava varie sigarette (era un accanito fumatore) e nell’altra aveva vari foglietti di appunti. Scriveva spesso, si appuntava luoghi, ore e altro e poi alla sera trasferiva gli appunti in quadernetti o fogli più capienti”. Il comandante Nord rievoca quando lo vide “nell ’estate del 1944 a Mango. L’ho presto incaricato quale ufficiale di collegamento con la missione alleata del maggiore Hope paracadutata nel nostro campo di aviazione di Vesime. Egli conosceva infatti perfettamente l’inglese. Già nel dicembre 1943, a Murazzano, entrò in formazione con i garibaldini, aveva dei parenti in quel paese, commercianti di formaggette. Nello sbandamento del marzo 1944 tornò ad Alba, ma non a casa sua, perché i fascisti lo cercavano”. La figlia Lorenza Balbo aggiunge: “Dopo la Liberazione, papà frequentò Fenoglio parecchie volte ad Alba e poi a Asti, insieme anche agli amici e con il fedelissimo Piero Ghiacci. Papà mi accennava come, nel dopo Liberazione e dopo l’amnistia di Togliatti, vi fossero ancora timori per un ritorno nelle istituzioni di alcuni protagonisti del regime, sotto diversi ruoli, come pure una riedizione del movimento fascista”. Un’altra delle figure indimenticabili del Partigiano Johnny è il tenente Piero Ghiacci, “Pierre”. Favretto ha trovato delle lettere che Maria Corti, tra i massini studiosi fenogliani, scrisse a “Pierre”. Come questa del 21 giugno 1973: “Caro Pierre, anche noi la ricordiamo molto. Fenoglio con i suoi scritti mi ha abituato a sentire in lei un amico, mi sembra di conoscerla da anni. Grazie del suo biglietto e anche del precedente, che ho portato alle ragazze. In questi giorni spedirò il capitolo fenogliano che la riguarda, e lei non conosce; inoltre il mio romanzo, da poco ristampato in edizione economica, una antica storia partigiana della fine del Quattrocento, imbevuta di sangue e di amore. È il primo dei miei due romanzi, dovrebbe piacerle; sono desiderosa del suo parere. In autunno consegnerò a Einaudi un volume di inediti di Fenoglio, con quei nove capitoli in inglese di guerra partigiana, dove lei è ancora Ghiacci e Marida è ancora Mimma: un testo meraviglioso, la prima copia sarà per lei”». @font-face {font-family:"Cambria Math”; panose-1:2 4 5 3 5 4 6 3 2 4; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:roman; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:-536870145 1107305727 0 0 415 0;}@font-face {font-family:Calibri; panose-1:2 15 5 2 2 2 4 3 2 4; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:swiss; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:-536859905 -1073732485 9 0 511 0;}p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-unhide:no; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:"”; margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10.0pt; margin-left:0cm; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman”,serif; mso-fareast-font-family:Calibri; mso-fareast-theme-font:minor-latin; mso-fareast-language:EN-US; mso-bidi-font-style:italic;}.MsoChpDefault {mso-style-type:export-only; mso-default-props:yes; mso-fareast-font-family:Calibri; mso-fareast-theme-font:minor-latin; mso-fareast-language:EN-US; mso-bidi-font-style:italic;}.MsoPapDefault {mso-style-type:export-only; margin-bottom:10.0pt;}div.WordSection1 {page:WordSection1;}