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 2023  aprile 24 Lunedì calendario

Che ci facciamo con gli orsi?

Tutti vogliono salvarli ma nessuno li vuole. Sono gli orsi del Trentino di cui il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti (Lega) vuole liberarsi, con o senza abbattimento. Si tratta di una vecchia battaglia dell’amministratore trentino, tornata prepotente grazie alla cronaca della morte del ventisettenne Andrea Papi, ucciso il 5 aprile nei boschi da JJ4, la femmina di 17 anni con tre cuccioli al seguito. Fugatti aveva dichiarato guerra all’orsa e ad altri due esemplari (MJ5 e M62) ritenuti «problematici», cogliendo però la palla al balzo per provare a sbolognarne anche altri 70 ritenuti «in eccesso per il territorio del Trentino».
Se il destino di JJ4 - catturata pochi giorni fa e detenuta nel centro faunistico di Casteller (Trento) in attesa del verdetto del Tar sull’abbattimento - sembra segnato, gli altri circa 70 plantigradi potrebbero essere spostati altrove. Prima che un altro drammatico incidente possa scrivere per loro una condanna a morte senza appello.
Ma Veneto, Lombardia e Piemonte - Regioni guidate da «amici» politici di Fugatti - hanno già rinviato la richiesta al mittente: «C’è il rischio che tornino da dove sono venuti», dice Luca Zaia. «In Valtellina ne abbiamo già avvistati tre che vanno e vengono. Altri? No, grazie», ha aggiunto Massimo Sertori, assessore lombardo leghista alla Montagna. «Sì al trasferimento. Ma non da noi, abbiamo già un numero spaventoso di lupi», tagliano corto da Torino.
Non li vuole neanche l’Alto Adige con il governatore Arno Kompatscher che sentenzia: «Se il progetto non ha funzionato in Trentino, non vedo perché dovrebbe funzionare da me». Neanche la Slovenia - Paese dal quale arrivano gli orsi reintrodotti in Trentino con il progetto Life Ursus - vuole i plantigradi.
Lubiana è già alle prese con un sovrappopolamento di orsi autoctoni e non sembra intenzionata ad accogliere quelli dall’Italia. Dunque, la gatta da pelare resterebbe nelle mani di Fugatti: «Nessuno si è fatto avanti, ma non me lo aspettavo. Credo che, a questo punto, la situazione debba gestirla il governo per fare accordi con Paesi esteri. Diversamente sarà il fallimento di Life Ursus e il rischio di nuove aggressioni all’uomo».
Intanto, sull’elevata presenza di orsi e sul loro eventuale trasferimento è stato interpellato il ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin (FI) che ha rimandato la decisione al «tavolo tecnico presieduto dal sottosegretario Claudio Barbaro, che farà le valutazioni». Fratin, comunque, ha ribadito la sua contrarietà all’abbattimento di JJ4: «Spero nel trasferimento». Pronto ad accoglierla sarebbe lo ZooSafari di Fasano (Brindisi). «Siamo disponibili a ogni forma di collaborazione tra gli Enti interessati», aveva aggiunto il sindaco pugliese Francesco Zaccaria.
La Lav, Lega anti vivisezione, invece, ha già presentato diverse proposte di trasferimento per altri orsi: si tratta di due santuari-rifugi pronti ad accoglierli: uno è a Gnadenhof für Bären, in Germania, l’altro è Al Ma’wa for Nature and Wildlife, in Giordania, realizzato da Princess Alia Foundation e da Four Paws. «Si tratta di due luoghi verificati dalla Lav, adeguati a far vivere gli orsi al meglio possibile», spiega l’associazione che è stata convocata in audizione per mercoledì proprio al ministero dell’Ambiente insieme con Wwf, Enpa, Oipa e Legambiente.
«Ho parlato con il presidente Fugatti e gli ho ribadito la nostra offerta di trasferire i tre orsi JJ4, MJ5 e M49 in un luogo idoneo, che abbiamo individuato grazie alla solidarietà di imprenditori che si sono messi a disposizione», commenta la Leidaa (Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente).
Intanto, ieri pomeriggio, in 300 hanno manifestato davanti al centro di Casteller in solidarietà con gli orsi. Le associazioni ecologiste e ambientaliste chiedono a Fugatti di liberare gli orsi catturati. Fugatti risponde: «Ho visto pochi trentini, chiedete a loro cosa ne pensano».